Molto Italiano, il podcast con Isabella Rossellini che racconta l’essere Dolce&Gabbana 

In quattro episodi e con la voce narrante di Isabella Rossellini, un viaggio nell’universo creativo di Domenico e Stefano
Molto Italiano il podcast con Isabella Rossellini che racconta lessere DolceGabbana
Rose Hartman/Getty Images

“È bello quel che piace.” Inizia con un motto dell’italianness il primo podcast Dolce & Gabbana, “Molto Italiano”, narrato dalla dolcezza di Isabella Rossellini, prodotto da Chora Media e scritto dalla giornalista Silvia Nucini.

L’origine dei desideri nella cultura di moda. I ricordi e le tradizioni, gli incontri con i luoghi e le persone, gli oggetti e i pensieri, le rivoluzioni sociali e la storia del costume, nei quattro episodi della serie Molto Italiano fotografie di un percorso che, in uno scatto, custodiscono e rivelano il tempo. Lo scorrere degli anni e delle vite, il flusso degli eventi e le onde dei racconti, The Brassiere, Black, The Thank Top, The Sicilian Cart. Il reggiseno, il nero, la canottiera, il carretto siciliano, i simboli dell’essere Dolce & Gabbana in un podcast – in inglese – ideato per portare l’Italia ad un pubblico internazionale. La voce soave di Isabella Rossellini, musa e “amica di famiglia” oltre che icona del cinema d’autore e della moda, passa dalle orecchie per aprire un mondo e descrivere visioni che si trasformano in un immaginario collettivo. 

Il podcast Dolce & Gabbana è un viaggio nell’universo di Domenico e Stefano. L’arte e la cultura, l’artigianalità e la sartorialità, il folklore e la passione per il Bel Paese, nei simboli gli elementi che, dal 1985 ad oggi, li hanno portati a costruire un’identità. Nella corsetteria le radici di un successo estetico iniziato dalle passioni, ispirazione autentica e inesauribile. Il reggiseno “correttore”, protagonista della prima puntata, un capo che racchiude la maternità e la nascita della vita, il cinema neorealista e Anna Magnani, il meridione e l’erotismo, Marilyn Monroe e un’attitudine, la crescita e la sessualità. Nel nero del secondo episodio un dialogo con la Sicilia, terra natia di Domenico. Il buio, la notte, un non-colore che custodisce tutti gli altri. Le vedove e l’eleganza, Ferdinando Scianna, Giuseppe Tornatore e Monica Bellucci, la drammaticità e il contrasto con la luce, firma di uno stile e struttura di una DNA. “A mamma, hai messo la canottiera?”: nel terzo capitolo, un oggetto senza tempo. L’elevazione di un elemento popolare e populista, i ricordi personali della narratrice e un pezzo emblema del “Molto Italiano”, il cinema degli anni ’40 e ’50 e quello dei film d’azione, dai cassetti di tutti i figli tricolore alle passerelle, Stefano e Domenico le compravano al sud per poi rivenderle a Milano. In chiusura il carretto siciliano, icona di una tradizione regionale che ha reso tale il mondo D&G. Non solo un antico mezzo di trasporto, ma uno status symbol e un modo per raccontare storie, opere d’arte e – secondo la definizione di Marianna Gatto dell’Italian American Museum di Los Angeles – libri che si muovono. Una passione e un manifesto per ogni famiglia, nelle parole del fotografo Juergen Teller e del pittore Gianfranco Fiore, l’anima della sicilianità.

Stando ai dati Audible, l’intrattenimento in formato audio nel 2021, in Italia, è cresciuto del 4% nei podcast e dell’11% negli audiolibri (rispetto al 2020). Effetto “screen fatigue”? Probabilmente sì, perché il 64% degli intervistati pensa di passare troppo tempo davanti agli schermi. Con gli occhi potremmo aver visto troppo, forse, ma con la mente non abbiamo ancora ascoltato abbastanza e “Molto Italiano” – disponibile su Spotify, Apple Podcasts, Spreaker, Google Podcasts e tutte le altre principali piattaforme audio – è una cartolina socioculturale che, con gli oggetti, attraversa epoche e custodisce storie.