5 serie fra thriller e paranormale che dovreste recuperare
Fra i molti generi che quest’epoca d’oro delle serie tv ha rinverdito c’è sicuramente quello del paranormale. Negli anni molti hanno tentato di seguire le tracce del “capostipite”, **l’inarrivabile ***Lost, *virando magari più spesso verso atmosfere horror o abbracciando storie che giocavano al limite fra il paranormale vero e proprio e il thriller articolato, in modo che fino alla fine lo spettatore continuasse a interrogarsi sugli eventi, indeciso se considerarli frutto di qualche strano arcano oppure di un piano criminale particolarmente malato. Ecco alcuni esempi se siete amanti del genere:
Debuttava il 29 gennaio 2015, uno degli esempi più esaustivi e forse anche sottovalutati di questo genere ibrido: Fortitude è una delle prime produzioni originali del canale britannico Sky Atlantic. Le tre stagioni, per un totale di 24 episodi, sono andate in onda fino al 2018, ambientate nella fittizia cittadina delle isole Svalbard che dà il nome alla serie. Qui tutto è immerso nella neve e nella tranquillità, tanto che l’ondata di** omicidi** risulta ancora più sconcertante. Fra orsi polari inferociti, casi di cannibalismo e strane infezioni, non si riesce a trovare la causa della violenza che si diffonde come un’epidemia, anche se tutto potrebbe essere ricollegato alla carcassa di un mammut rinvenuta fra i ghiacci. A rendere ancora più avvincenti le indagini, che ovviamente scoperchiano gli oscuri segreti di tutti i cittadini all’apparenza integerrimi, un cast di tutto rispetto che vanta Stanley Tucci, Dennis Quaid e Michael Gabon.
Ancora prima, nel 2012, il genere mystery ha vissuto una potente sferzata di novità grazie a un’ambiziosa e riuscitissima serie tv francese, Les Revenants. Prodotta da Canal+ e creata da Fabrice Gobert sulla base di un film del 2004, le due stagioni seguono le vicende di una piccola cittadina di montagna dove, all’improvviso, ricompaiono persone morte nel passato. Senza essere invecchiate di un giorno e senza ricordare nulla della propria fine, queste persone dovranno reinserirsi nel mondo, mentre attorno a loro compaiono strani fenomeni elettrici, carcasse di animali stecchiti, cicatrici inspiegabili... e soprattutto mentre la diga della centrale elettrica locale dà segnali inquietanti. Anche qui, ovviamente, il fenomeno misterioso svela il passato inquietante di molti dei cittadini. La serie, resa ancora più suggestiva e ipnotica dalla colonna sonora della band scozzese dei Mogwai, è stata oggetto di un remake americano nel 2015, cancellato però dopo una sola stagione.
I morti che ritornano sono un tema ricorrente delle serie paranormali di questi anni e sono l’oggetto anche di Resurrection, una produzione dell’americana Nbc andata in onda per due stagioni fra il 2014 e il 2015. Tratta dal romanzo di Jason Mott The Returned (titolo da non confondersi con quello del remake americano de Les Revenants, fra l’altro), è ambientata in un piccolo paese del Missouri di nome Arcadia, dove fanno ritorno alcuni parenti morti dei cittadini. Il punto di partenza: un bambino, in realtà morto 30 anni prima, che viene ritrovato in Cina e ricondotto negli Usa. Sebbene non arrivi ai picchi della sua controparte francese, questa serie riesce a gestire bene la reintroduzione dei personaggi un tempo scomparsi, fondendo soprattutto la volontà di credere al miracolo e lo scetticismo di chi ritiene si tratti di una truffa ben elaborata.
Un po’ Lost, un po’ The Leftovers e un po’ remix di tutti gli elementi delle serie fin qui descritte. Anche Manifest si inserisce a pieno titolo in questo filone seriale: si tratta di un’altra produzione Nbc che ha fatto il suo debutto nel 2018 e che ha inaugurato in queste settimane la sua seconda stagione. Tutto parte dal volo 828 della compagnia aerea Montego Air, che dalla Giamaica sta raggiungendo New York City ma misteriosamente scompare: riappare** cinque e anni e mezzo dopo** e per i 191 passeggeri sembra passata solo qualche ora mentre il resto del mondo li aveva dati per morti o dispersi. Dovranno, dunque, reintegrarsi nella società con la consapevolezza che la realtà e i loro cari non sono più gli stessi e, probabilmente, nemmeno loro sono le medesime persone, soprattutto quando iniziano a manifestarsi strane voci profetiche. Capire che cosa è accaduto, quindi, diventerà per i protagonisti la loro ossessione principale.
Emma Larsimon è una scrittrice di romanzi dell’orrore; nel suo passato nasconde lei stessa segreti inconfessabili che l’hanno allontanata bruscamente dal paese natale. Quando sta per chiudere la saga sulla strega Marianne che l’ha resa celebre, si rende conto che i fatti atroci narrati stanno prendendo forma nella realtà e anche la figura demoniaca di cui ha tanto scritto non è frutto della sua immaginazione ma un ricordo reale che aveva tentato di seppellire. Parte da qui la produzione originale francese Netflix Marianne, a metà fra le atmosfere horror finemente congegnate e il tentativo continuo di negare che il soprannaturale esista. Il risultato è inquietante, sebbene con alcuni elementi che sfiorano il ridicolo, e gli otto episodi fanno balzare spesso sulla sedia. Purtroppo, proprio a questo gennaio, Netflix ha deciso di cancellare eventuali future stagioni, ma vale comunque la pena immergersi in un tale buco nero.