SCIA edilizia 2023: cos'è, normativa, costo, tempistica, durata | Soldioggi

La Scia edilizia è una segnalazione da fare al Comune con cui comunichi che stai iniziando dei lavori. La Scia ha sostituito la DIA (denuncia inizio attività) che comportava tempi di attesa più lunghi: oggi grazie alla Scia puoi iniziare i lavori anche subito.

In questa guida completa sulla Scia edilizia ti spiego cosa significa e cos’è, a quanto ammonta il costo da pagare al Comune e al professionista incaricato di redigere la domanda, quali sono le tempistiche di attesa, quali sono durata e scadenza della comunicazione ed infine ti fornisco il modello unico di SCIA in formato editabile, da stampare e compilare al pc.

Cos’è e significato

La Scia edilizia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) è una comunicazione da presentare al Comune per segnalare l’inizio di lavori edili. La nota interessante è che puoi inviare la Scia anche il giorno stesso in cui inizi i lavori: una volta inviata infatti non devi attendere nulla, non c’è da aspettare un tempo minimo, puoi iniziare i lavori anche subito. La Scia ha sostituito la vecchia Denuncia di Inizio Attività (nuova normativa: Legge n. 122/2010), per la quale invece occorreva attendere almeno 30 giorni.

Attenzione

Tu puoi iniziare i lavori subito, ma il Comune mantiene comunque, entro 30 giorni, il diritto di intraprendere delle verifiche e se il lavoro presenta delle irregolarità, può ordinare il termine dei lavori. Trascorsi i 30 giorni può fermare i lavori solo per ragioni di ordine e sicurezza pubblica.

Per quali lavori occorre la Scia

Devi chiedere la Scia per i seguenti lavori:

  • Manutenzione straordinaria;
  • Restauro;
  • Lavori volti alla riedificazione di edifici caduti o smantellati;
  • Lavori che modificano la forma di un edificio.

Attenzione

Per quanto riguarda i lavori di natura straordinaria, se non comportano modifiche strutturali, è sufficiente presentare la CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata – Legge n. 73/2010).

Ristrutturazione bagno

Come ti ho detto sopra, per i lavori di natura straordinaria, se questi non comportano modifiche strutturali, basta la CILA. Se quindi per esempio vuoi il rifacimento completo del bagno (tubi, scarichi, piastrelle, sanitari, pavimento, ecc.), ti basta la CILA. Se invece vuoi trasformare un garage in taverna e fare anche un bagno, allora devi presentare la Scia.

Costo

Quanto costa la Scia. Il costo della Scia non è fisso, ma dipende da:

  • Diritti di segreteria da pagare al Comune;
  • Costi in base alla complessità della pratica.

Ogni Comune applica tariffe differenti, in generale i costi vanno da 250 fino a 1.000 euro.

Occorre poi aggiungere il prezzo da pagare al professionista abilitato che si occupa della pratica (geometra, architetto…). Anche in questo caso i prezzi sono molto variabili e dipendono dalla complessità dei lavori, quindi si parte da circa 300 euro fino a migliaia di euro se si tratta di lavori di portata importante.

Tempistica

I Tempi per la stesura della pratica non sono fissi: tutto dipende dalla complessità dei lavori: il tecnico infatti deve effettuare tutte le verifiche, produrre i disegni, chiedere al Comune la visura degli atti abilitativi. Considera che l’attesa maggiore se ne va proprio per ottenere le varie visure, quindi le tempistiche dipendono proprio dal comune non tanto dal professionista. In tutto se ne vanno da un paio di settimane fino a un massimo di due mesi.

Una volta pronta la pratica, il professionista la presenta in Comune e tu puoi iniziare i lavori sin da subito, senza attese anche il giorno stesso. Non occorre aspettare 30 giorni come avveniva in passato.

Durata

Quanto dura. Come detto nel paragrafo precedente, una volta presentata la Scia tu puoi iniziare i lavori anche subito, senza attese. Chiaramente puoi anche iniziarli dopo, purché tu non faccia passare tre mesi: la Scia infatti ha una durata di tre mesi e se fai scadere questo tempo, dovrai presentarne una nuova.

La scadenza è quindi pari a tre mesi, un tempo del tutto sufficiente per prepararsi e iniziare i lavori. In caso non fosse stato possibile, devi presentare una nuova Scia.

Modello

La Scia deve contenere i seguenti dati:

  • Dati del titolare;
  • Dati della ditta che esegue i lavori;
  • Indicazione dei lavori;
  • Quadro riepilogativo della documentazione allegata;
  • Relazione tecnica di asseverazione.

Ecco di seguito una Scia edilizia Modello Unico editabile, da scaricare e compilare al pc:

Scarica subito il modulo fac simile compilabile WORD della Scia edilizia

Presentazione

Chi la deve presentare. Della presentazione della Scia se ne occupa il professionista che hai incaricato: architetto, geometra, ingegnere. Una volta presentata la Scia puoi iniziare i lavori. Se hai iniziato già i lavori ancor prima di presentare la Scia, allora puoi presentare la Scia tardiva. Praticamente si tratta sempre della Scia, ma devi dichiarare che hai già iniziato i lavori e pagare una sanzione, che in genere parte da 516 euro.

Se invece non solo hai già iniziato i lavori ma li hai persino terminati, allora hai commesso un abuso edilizio. L’unica cosa che puoi fare è presentare una Scia in sanatoria, ossia una dichiarazione in cui dichiari i lavori, chiaramente rivolgendoti a un professionista che dichiari che i lavori sono conformi alla normativa edilizia e urbanistica, sia al momento della costruzione sia al momento della Scia (si parla infatti di verifica della doppia conformità).

L’unica cosa che puoi sanare è appunto l’assenza della Scia, ma se il lavoro è stato eseguito senza aderire alle normative, per esempio hai costruito una casa senza rispettare le norme sanitarie, oppure hai costruito un tetto senza rispettare la normativa sismica, rimane sempre un abuso edilizio costruito nel mancato rispetto della legge.

A quel punto, per evitare che il Comune possa perfino disporne la demolizione, ti conviene prima mettere in regola la costruzione, solo dopo presentare la Scia in sanatoria. Anche in questo caso è dovuta una sanzione.

Ecco perché quando si parla di Scia in sanatoria, si parla di abusi edilizi formali, ossia dove manca soltanto la segnalazione di inizio lavori, ma dove comunque la costruzione è stata eseguita in regola, rispettando la legge. In caso di abusi sostanziali, bisogna prima risolvere il problema e poi chiedere la sanatoria, altrimenti il Comune può persino disporne la demolizione se lo ritiene opportuno.