Insidious: La porta rossa e i capitoli precedenti, uno sguardo alla saga
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Insidious: La porta rossa e i capitoli precedenti, uno sguardo alla saga

Insidious: La porta rossa, diretto e interpretato da Patrick Wilson, è il quinto capitolo della saga di Insidious, cominciata nel 2011. Quali erano i film precedenti? Chi li ha firmati? Come sono andati al boxoffice?

Insidious: La porta rossa e i capitoli precedenti, uno sguardo alla saga

Insidious: La porta rossa, ora al cinema, è il quinto capitolo della saga di Insidious, in questo caso diretto e interpretato da uno dei suoi attori storici, Patrick Wilson. La serie cominciò nel 2011 ad opera di un mago dell'horror a basso costo, James Wan, e da allora è diventata una piccola risorsa del genere al boxoffice. Ripercorriamo brevemente il suo percorso narrativo e commerciale.

Insidious

Insidious di James Wan, uscito nel 2011 e scritto da Leigh Whannell (socio di Wan e coprotagonista del primo Saw), seguiva le inquietanti vicissitudini della famiglia Lambert. Renai (Rose Byrne) e Josh (Patrick Wilson) si trasferiscono in una villa insieme ai loro tre figli, tra i quali c'è l'irrequieto Dalton (Ty Simpkins), che curiosando in soffitta cade e batte la testa, entrando in un inspiegabile coma. Solo l'aiuto della medium Elise Rainier (Lin Shaye), con i suoi assistenti Specs e Tucker (Leigh Whannell e Angus Sampson) permette di capire cosa sia accaduto: grazie alle sue capacità, Dalton ha lasciato il suo corpo e la sua anima si è persa nell'Altrove, dove i fantasmi lo hanno in pugno. Secondo Elise, il tramite di suo padre Josh può salvarlo...
Costato appena un milione e mezzo di dollari, grazie a soluzioni di regia e fotografia intelligenti ed essenziali, patrocinate dal furbo creatore di Paranormal Activity, Oren Peli, e dall'esperto Jason Blum, Insidious ha incassato nel mondo ben 100 milioni: un rapporto costi / ricavi che molte case di produzione farebbero carte false per avere. Non solo il seguito era d'obbligo: era nato un universo.

Oltre i confini del male: Insidious 2

Il secondo atto della saga è Oltre i confini del male: Insidious 2 (2013), sempre diretto da Wan e scritto da Whannell. Il film introduce la figura della "Sposa in Nero", presenza che nel 1986 aveva già cercato di impossessarsi del piccolo Josh: era stata proprio Elise (Lin Shaye) a proteggerlo, facendogli dimenticare la sua capacità di visitare l'Altrove. Dopo la morte di Elise per mano dello stesso Josh, che si comporta in modo inspiegabile, Renai si trasferisce con la famiglia a casa di sua suocera Lorraine. Qui però rimangono tormentati da fenomeni inspiegabili, e sarà il medium Carl (Steve Coulter), insieme a Specs e Tucker, a indagare sulla figura del serial killer "Sposa in Nero". Atroce dubbio: e se il Josh tornato dall'Altrove non fosse il verso Josh?
Wan e Whannell giocano in casa, correggono il budget verso l'alto ma senza esagerare, spingendosi ai comunque risibili 5 milioni di dollari, che garantiscono un ritorno di 161.900.000 nel mondo intero!

Insidious 3 - L'inizio

Per il suo esordio alla regia Leigh Whannell (che mantiene i panni del nerd Specs) opta con Insidious 3 - L'inizio (2015) per un prequel. Torniamo indietro nel tempo a seguire la medium Elise Rainier (Lin Shaye), perseguitata da un demone, timorosa di riprendere la sua attività, almeno finché non viene chiamata a risolvere un caso difficile. La quindicenne Quinn Brenner (Stefanie Scott), nel tentativo di condannare la madre morta, è diventata il bersaglio di un'entità pericolosa, "L'uomo che respira". Elise non vorrebbe aiutarla, perché teme di imbattersi ancora nella Sposa in Nero, ma quando dopo un incidente Quinn finisce allettata, accudita da papà Sean (Dermot Mulroney), la situazione precipita...
Whannell, anche unico sceneggiatore, non poteva di certo lamentarsi del suo debutto alla regia: registrò 113 milioni di dollari d'incassi mondiali, a fronte di un budget di 11 (quasi dieci volte superiore a quello del primo atto, ma parliamo pur sempre di bruscolini).

Insidious 4: L'ultima chiave

Per Insidious 4: L'ultima chiave (2018) Whannell insiste ancora sulla carta prequel, messa nelle mani di Lin Shaye nei panni della medium Elise, e in quelle del regista Adam Robitel (attore e autore dell'horror found footage The Taking of Deborah Logan). Il film è una vera origin story, dove scopriamo la crescita di Elise nel New Mexico e le sue prime esperienze paranormali, assistendo inoltre alla nascita dell'agenzia Spectral Sightings, fondata con Specs e Tucker. La presenza che la perseguita si nasconde nella casa di famiglia... un ritorno al passato e un confronto con i propri demoni (interiori... come esteriori!) sarà d'obbligo.
Costato 10 milioni di dollari, Insidious 4 ha portato a casa ben 167.900.000 dollari in tutto il mondo.

Insidious - La porta rossa

Giungiamo quindi a Insidious - La porta rossa (2023), dove alla regia troviamo Patrick Wilson: un altro esordio, perché l'attore interprete di Josh non era mai stato dietro alla macchina da presa. Nella (relativa, data l'atmosfera) comfort zone della saga, Wilson dirige una sceneggiatura del nuovo arrivato Scott Teems, che ne ha scritto il soggetto con Leigh Whannell, come sempre coproducer del progetto con Wan, Peli e Blum.
Ritroviamo Josh e suo figlio Dalton (Ty Simpkins), quest'ultimo ormai in età da college, accompagnato all'università dell'Ivy League dal babbo. Qualcosa però ancora non quadra: Dalton viene di nuovo perseguitato da inquietanti visioni, e capisce presto che il passato demoniaco sta tornando a minacciare sia lui sia suo padre. Dovranno far fronte alla minaccia insieme, se vogliono proteggere la famiglia Lambert. Insidious - La porta rossa ha avuto un budget sempre cauto sui 16 milioni di dollari: facile immaginare che si rivelerà un altro buon affare.
È attualmente in preproduzione un ulteriore prosieguo della saga, Thread: An Insidious Tale, scritto e diretto da Jeremy Slater (autore delle serie di Moon Knight e dell'Esorcista).

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