ORIENT-EXPRESS & Cie: una mostra a Villa Medici celebra mito e realtà dei grandi treni di lusso
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ORIENT-EXPRESS & Cie: una mostra a Villa Medici celebra mito e realtà dei grandi treni di lusso

Ha aperto al pubblico il 17 marzo e proseguirà fino al 21 maggio nella meravigliosa cornice dell'Accademia di Francia a Roma, Villa Medici a Trinità dei Monti, la mostra Orient-Express & Cie, sui grandi treni di lusso che hanno ispirato il cinema.

ORIENT-EXPRESS & Cie: una mostra a Villa Medici celebra mito e realtà dei grandi treni di lusso

Se vi diciamo Orient-Express cosa vi viene in mente? Sicuramente i film ambientati a bordo del treno, tratti (ma non tutti) dal romanzo di Agatha Christie, e il lusso delle carrozze ristorante e dei wagon-lits in cui facoltosi viaggiatori, diplomatici, attrici, gran dame e spie, potevano partire da Parigi e arrivare a Constantinopoli, l'odierna Instanbul, coccolati e riveriti con ogni riguardo e comodità. Insomma, come a tutti viene in mente il Mito. Ed è questo il sottotitolo della bellissima Mostra inaugurata il 17 marzo a Villa Medici, sede dell'Accademia di Francia a Roma, che continuerà fino al 21 maggio e che si chiama: Orient-Express & Cie. Itinerario di un mito moderno. Noi l'abbiamo visitata in anteprima, con la guida dei curatori Eva Gravayat e Arthur Mettetal e vi assicuriamo che vale la pena di vederla, se siete appassionati di treni, di storia e magari anche di cinema e letteratura e siete curiosi di conoscere la realtà dietro la leggenda.

La mostra ORIENT-EXPRESS - Itinerario di un mito moderno

L'Orient-Express originale fu creato nel 1833 dalla Compagnie Internationale des Wagon Lits, con sede in Belgio. attiva fino al 2009. La rotta collegava città all'epoca molto distanti e non raggiungibili in altro modo: da Parigi a Costantinopoli, dove i passeggeri sbarcavano e facevano un tratto via mare prima di riprendere la strada ferrata. Nasce come treno normale e solo in seguito verrà associato al lusso dei suoi veri e propri salotti viaggianti, anche se stabilisce un precedente per i suoi alti standard di comodità e sicurezza in un periodo in cui in treno si viaggiava male e spesso a proprio rischio e pericolo. Nel 1977 il percorso cambia e l'Orient-Express come lo conoscevamo va in pensione: la meta finale non è più Istanbul e va da Parigi a Bucarest, dal 1991 arriva fino a Budapest e nel 2001 a Vienna. L’8 giugno 2007 con questo più breve percorso ha cessato definitivamente il suo glorioso servizio e il nome leggendario viene assegnato ad un altro treno che parte da Strasburgo. Sparisce definitivamente il 14 dicembre 2009, anche se il Venice-Simplon Orient Express, un treno privato, utilizza delle carrozze storiche degli anni Venti e Trenta e va da Londra a Venezia ad altre destinazioni europee, inclusa la Parigi – Vienna. La mostra Orient-Express. Itinerario di un mito moderno è frutto della ricerca d'archivio dei due curatori e presenta oltre 200 pezzi tra foto inedite, materiale pubblicitario (splendidi i manifesti d'epoca), immagini realizzate da grandi fotografi per documentare agli azionisti i progressi dei lavori, e altre che raffigurano tutte le maestranze impegnate per mantenere il treno al massimo della qualità: dalle lavandaie agli operai addetti alla manutenzione, dagli chef che preparano raffinate pietanze ai fornitori di beni e servizi, al personale a bordo. A fianco dell'industria ferroviaria nell'epoca dei grandi treni internazionali si sviluppò di pari passo quella turistica, con alberghi e agenzie di viaggio nelle città toccate da queste carrozze viaggianti.

La mostra è arricchita da un lavoro inedito della fotografa Sarah Moon, che attende i visitatori in cima alla scalinata, e da contributi video, come un bellissimo montaggio di scene dei film ambientati sull'Orient Express, da un catalogo pubblicato da Editions Textuels e da una preziosa docu-fiction sonora dello scrittore Mathias Enard, premio Goncourt, i cui episodi possono essere ascoltati passeggiando tra le sale della mostra oppure in replica sul sito e l'app di France Culture. La mostra è aperta tutti i giorni, dalle 10 alle 19, tranne il martedì. Sul sito di Villa Medici (www.villamedici.it) potete trovare tutte le informazioni che vi interessano e scoprire le attività e i concerti organizzati per accompagnare questa esposizione, sul tema del viaggio.

Non solo Orient-Express: i grandi treni internazionali

La Mostra non si concentra solo sull'Orient-Express, ma presenta anche i treni della Compagnie International des Wagons-Lits che nel secolo scorso viaggiavano tra le maggiori città europee come il Rome-Espress, inaugurato anch'esso nel 1883, che percorreva i 1446 chilometri tra Parigi e Roma, costeggiando la Riviera francese prima e la Riviera italiana di Ponente e di Levante. Un particolare spazio è dato al percorso che lega Italia e Francia sui binari, e ci sono anche curiosi video, a noi sconosciuti, come quello che documenta il viaggio delle popstar italiane degli anni Sessanta nel cosiddetto Canteuropa. Quanto invece ai miti che circondano l'Orient-Express, la mostra ci svela che l'Armistizio della prima guerra mondiale non venne firmato a bordo di una delle sue carrozze, ma in quella di un altro treno della compagnia.

L'Orient-Express tra cinema e letteratura: come nasce la leggenda

A quanto pare nella realtà su quel treno ormai leggendario ci sono stati ben pochi intrighi e omicidi, se non nessuno, e a dare il via al tutto è stata proprio la signora Agatha Christie. Abituata a viaggiare sui treni con destinazione esotica per accompagnare il marito archeologo, la scrittrice inglese ambientò proprio su quello per Costantinopoli il suo romanzo del 1934 "Assassinio sull'Orient-Express", due volte trasportato al cinema, da Sidney Lumet (foto) nel 1974 e da Kenneth Branagh nel 2017. Addirittura un anno prima della pubblicazione del libro, Agatha Christie vi aveva ambientato un racconto, intitolato "Have You Got Everything You Want?". Ma il celebre treno era già comparso in un romanzo del 1897, "Dracula" di Bram Stoker: il conte vampiro, sappiamo, arriva a Varna in nave, ma il gruppo dei suoi persecutori lo precede prendendo l’Orient Express a Parigi. Graham Greene ne parla nel suo romanzo del 1932 "Il treno d’Istanbul", da cui nel 1934 viene tratto un film. Nel 1938 Alfred Hitchcock ambienta il mystery La signora scompare su un treno molto simile all'Orient Express. "Dalla Russia" con amore di Jan Fleming del 1957, ha una parte che si svolge sull’Orient Express e anche da questo libro è tratto il film omonimo di James Bond del 1963 con Sean Connery.

Nel 1969 Graham Greene ne parla nuovamente in "In viaggio con la zia", da cui nel 1972 George Cukor trae il film omonimo. Un capitolo di "The Great Railway Bazaar" di Paul Theroux è dedicato a un viaggio sull’Orient Express. Lo scrittore Gregor Von Rezzori dedica al treno il romanzo eponimo nel 1992, in cui racconta la storia di un uomo che, dopo averci viaggiato in gioventù, torna in vecchiaia a farlo nella versione rinnovata. Molti altri scrittori hanno subito il fascino delle carrozze di velluto con le rifiniture di mogano e dei pranzi serviti in stoviglie d’argento da eleganti camerieri. Tra questi anche l’americano Ray Bradbury (il racconto "On The Orient, North"). Al cinema c'è anche un Orient Express di produzione tedesca del 1944. Del 1954 è Orient Express, firmato da Carlo Ludovico Bragaglia e con Silvana Pampanini, Henri Vidal, Folco Lulli, Eva Bartok e Curd Jürgens. Il treno compare poi in La carica dei 102, Il giro del mondo in 80 giorni  (2004), nel film romeno del 2004 Orient Express e in una breve scena di Murder Mystery (2019) con Jennifer Aniston e Adam Sandler.

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  • Saggista traduttrice e critico cinematografico
  • Autrice di Ciak si trema - Guida al cinema horror e Friedkin - Il brivido dell'ambiguità
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