C'era una volta in America scene tagliate quali sono e perché: finalmente la verità Skip to main content

Sono sette le scene tagliate da C’era una volta in America: cosa succede e perché sono state tolte dal montaggio finale

L’ultimo film del maestro Sergio Leone, il terzo capitolo della sua Trilogia della Nostalgia e atto conclusivo della sua evoluzione del genere western, alla fine trasformatosi nel gangster movie. C’era una volta in America, uscito nel 1984, è considerato il testamento spirituale del regista romano, ma anche un film sfortunato, il cui montaggio finale in particolare è stato segnato dai problemi di salute del suo autore. Resta comunque un’epopea criminale unica nel suo genere, che ha cambiato questo tipo di film, settando un nuovo standard. Nel 2012, quasi trent’anni dopo la sua uscita nelle sale, ne è stata presentata anche una versione estesa, comprensiva di scene inedite che erano state tagliate dal montaggio originale. C’era una volta in America uscì infatti nel 1984 in due versioni: una statunitense, lunga “appena” 139 minuti, e una internazionale, di 229. Quella restaurata e completa del 2012, definita extended director’s cut, arriva fino a 251 minuti, includendo quindi altri 22 minuti di scene tagliate in origine. Il progetto è stato curato da Andrea e Raffaella Leone, figlio e figlia del regista, che hanno acquisito i diritti dell’opera e ne hanno affidato il restauro alla Cineteca di Bologna. Le scene aggiunte sono in tutto sette, anche se cambiano di poco l’essenza della storia, ma aiutano piuttosto a rendere più chiari alcuni passaggi del film.

C’era una volta in America: le scene tagliate

  1. La prima scena si svolge al cimitero di Riverdale nel 1968. con il vecchio Noodles che incontra la direttrice del cimitero, la quale lo sorprende nella tomba di Max. Noodles ha scoperto che nella tomba è presenta una targa che attribuisce a lui (cioè, a qualcuno che si è spacciato per lui) il finanziamento della tomba. Presentandosi alla direttrice come Mr. Williams, cerca di capire chi sia il misterioso finanziatore, ma la donna sa solo che i soldi sono arrivati tramite una banca straniera. All’uscita dalla tomba, Noodles scopre di essere seguito da un’auto: ne prende il numero di targa e la segue fino alla casa de senatore Bailey.
  2. Un scena più breve si svolge nel 1933, dopo l’assassinio di Joe per ordine di Monaldi. Noodles guida l’auto con a bordo i suoi amici fino al bordo del molo, lanciandosi in acqua. Tutti riemergono subito, tranne il protagonista, che vuole fare loro uno scherzo.
  3. Di nuovo nel 1968, Noodles è ancora davanti alla casa del senatore Bailey, e vede uscire dal cancello l’auto di cui aveva preso la targa. Poco dopo essersi allontanata, lungo la strada, l’auto salta in aria, vittima di un attentato.
  4. Nel 1933, Noodles si sta recando all’appuntamento con Deborah. Prima che lei arrivi, lui l’attende in auto e ha un breve dialogo con lo chaffeur, che rivela di essere anche lui ebreo. Il protagonista di C’era una volta in America gli domanda cosa prova a guadagnare così poco, mentre è lui è ricco. L’autista gli risponde che preferisce vivere una vita onesta anche se non prospera, e aggiunge che se alcuni italoamericani sono orgogliosi della loro mafia, gli ebrei hanno già abbastanza problemi di reputazione per immischiarsi con la criminalità organizzata.
  5. Subito dopo aver violentato Deborah, Noodles, senza alcun rimorso, va al bar di Moe e si ubriaca, poi offre dei soldi a Eve per venire a letto con lui. Lei accetta, ma lui si addormenterà prima a causa dell’alcol. Al risveglio, trova un biglietto di Eve, si precipita in stazione per incontrare Deborah ma lei lo ignora.
  6. Nel 1968, Noodles va a teatro a vedere recitare Deborah. Assistiamo al finale dell’Antonio e Cleopatra di Shakespeare, in cui la donna recita nella parte della regina d’Egitto, che si uccide col veleno del serpente. Noodles si commuove. Successivamente raggiunge Deborah in camerino.
  7. Alla festa del senatore Bailey, il sindacalista James O’Donnell ricatta il senatore (che poi è Max), facendogli firmare un accordo in cui gli lascia le sue fortune in cambio della vita del figlio. O’Donnell consiglia a Bailey di togliersi la vita.
Valerio Moggia

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.