Claudio Amendola, alla sua seconda regia, è il burattinaio di tre uomini e una donna di età ed estrazione sociale differenti, che devono decidere come utilizzare questa breve finestra di libertà prima che si richiuda.
A Luigi, Donato, Angelo e Rossana sono state concesse 48 ore di permesso fuori dal carcere di Civitavecchia. Per motivi differenti si trovano in galera, dove devono scontare il loro debito con la giustizia. Ma adesso sono fuori, e devono decidere in che modo spendere il poco tempo che gli è stato concesso. Vendetta, redenzione, riscatto, amore. Una volta usciti ognuno di loro dovrà fare i conti con il mondo che è cambiato mentre erano dentro.
Luigi (Claudio Amendola), per esempio, è spinto dall'urgenza di dover risolvere un serio problema: salvare un figlio 25enne che si è cacciato in guai seri cercando di ripercorrere, senza averne la stoffa, le sue orme nel mondo della malavita. Donato (Luca Argentero), nonostante si muova in contesti duri e violenti, viene a sua volta spinto ad agire dal'amore, perché deve salvare sua moglie che è stata costretta a prostituirsi da uomini che facevano parte del suo giro. Rossana e Angelo (Valentina Bellè e Giacomo Ferrara): lei è una rampolla dell'alta società, ribelle fin dall'adolescenza, che, provocando un enorme scandalo, è stata arrestata con dieci chili di cocaina e sta scontando una lunga pena. Rossana è sfinita, non ne può più di quella vita e quando si ritrova provvisoriamente libera è determinata a non tornare più dietro le sbarre, sicura che la ricchezza della sua famiglia la salverà e la proteggerà. Angelo è stato arrestato in seguito a una rapina e durante la sua prigionia si sta specializzando in "verde ornamentale", coltivando la speranza, una volta scontata la sua pena, di convincere i suoi amici di scorribande ad allestire una cooperativa e a cominciare una nuova vita normale.
Stringato, essenziale ed equilibrato nell'alternanza fra le storie che racconta, Il Permesso 48 ore fuori è un film di genere nel quale Roma non è uno scenario da romanzo criminale e il pulp lascia il posto al realismo. La seconda regia di Claudio Amendola è attraversata dall'amore con la "A" maiuscola, che informa le vite dei quattro protagonisti: due giovani, che rappresentano la speranza, e due adulti, destinati a riptere gli errori di un tempo. E se Amendola è un Samurai amante della quiete, ruvido, cupo e malato di rabbia è invece il personaggio di Luca Argentero, bravo come mai prima d'ora. Maurizio Calvesi fa bene il suo lavoro, fotografando con precisione il mondo dentro e fuori dalle sbarre. (Carola Proto)
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Il permesso - 48 ore fuori è il secondo film da regista di Claudio Amendola dopo La mossa del pinguino del 2013.
Claudio Amendola e Luca Argentero hanno già lavorato insieme nel 2013 in Cha Cha Cha di Marco Risi e nel 2015 in Noi e la Giulia.
La preparazione fisica di Luca Argentero è stata incentrata su una dieta rigida e un duro esercizio. Si è allenato a Torino con alcuni ragazzi che insegnano Thai Boxe in modo da poter dimostrare in scena di sapersi muovere durante i combattimenti a mani nude, e si è sottoposto a una lunga dieta, però che più che perdere chili li ha "trasformati" - si è poi preparato con Claudio Pacifico, stunt coordinator del film, sia per le coreografie sia per le scene particolarmente movimentate.
La sceneggiatura del film nasce dalla collaborazione tra Giancarlo De Cataldo, già autore di Suburra e Romanzo Criminale, Claudio Amendola e Roberto Jannone.
Attore | Ruolo |
---|---|
Claudio Amendola | Luigi |
Luca Argentero | Donato |
Valentina Bellè | Rossana |
Giacomo Ferrara | Angelo |
Valentina Sperlì | Charlotte |
Antonino Iuorio | Sasa |
Ivan Franek | Goran |
Alessandra Roca | Rita |
Massimo De Santis | Gaetano |
Stefano Rabatti | Liska |
Andrea Carpenzano | Sercio |
Gerry Mastrodomenico | Walter |
Alice Pagani | Ludmila |
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