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Dalla sconfitta agli Oscar al rifiuto di Al Pacino: tutte le curiosità sul Padrino 3

Il padrino - Parte III è il film che chiude la trilogia dedicata ai Corleone. Tuttavia la produzione non fu tutta rosa e fiori. Ecco le curiosità sul film di Coppola

Il padrino - Parte III, tutte le curiosità sul capitolo finale della saga
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Il padrino - Parte III è il film che va in onda questa sera alle 23.30 su Iris. La pellicola, diretta sempre da Francis Ford Coppola, chiude la trilogia iniziata con Il padrino, ma si tratta di un finale che lasciò il regista insoddisfatto. Secondo quanto si legge su Coming Soon, infatti, Coppola ebbe molti problemi con le pressioni esercitate su di lui dallo studio di produzione, che lo "costrinse" a lavorare con tempi e budget ristretti, obbligandolo a realizzare un film al di sotto delle sue aspettative.

Il padrino - Parte III, la trama

Michael Corleone (Al Pacino) è ormai un uomo di una certa età, che ha raggiunto tutto quello che poteva desiderare. Ora, malato di diabete e con la consapevolezza che non potrà vivere in eterno, Michael decide di ripulire il nome della sua famiglia, allontanandolo dagli affari mafiosi. Grazie alla Fondazione Vito Antolini Corleone, diretta dalla figlia Mary (Sofia Coppola), Michael ottiene anche un riconoscimento da parte del Vaticano, per l'opera di rivalutazione e diffusione della cultura siciliana. Con l'aiuto di Vincent Mancini (Andy Garcia), Michael partecipa agli affari della Banca Vaticana e decide di prendere il possesso della Internazionale Immobiliare. La sua ambizione, però, si deve scontrare con una realtà sotterranea fatta di corruzione, dove la politica stringe legami con i boss mafiosi. A quel punto per Michael diventa impossibile rinunciare agli affari di famiglia e uscire dal circolo sempre più pericoloso della mafia.

Tutte le curiosità sul film

La sconfitta agli Oscar

Un po' unanimamente, Il padrino - Parte III è considerato il capitolo più debole della trilogia e anche quello più dimenticabile. Un sentimento che è stato ampiamente confermato dalla stagione dei premi successivi all'uscita del film nel 1990. Il film di Coppola ricevette infatti ben sette nomination ai Premi Oscar, ma non ne ottenne nemmeno uno. Anche dai Golden Globe uscì a mani vuote.

Un cast tutto nuovo

La saga de Il padrino è una trilogia che ricopre un periodo alquanto ampio di tempo, quindi lo spettatore era preparato all'idea che alcuni personaggi potessero uscire dal quadro, anche solo per mere questioni anagrafiche. Nel terzo episodio solo Al Pacino, Diane Keaton, Talia Shire e Richard Bright fanno parte del cast originale.

Il rapporto tra Al Pacino e Diane Keaton

Diane Keaton e Al Pacino hanno avuto una relazione molto intensa, iniziata durante la produzione del secondo capitolo di Il padrino. Si trattò di una relazione fatta di tira e molla, al punto che quando i due si trovarono insieme sul set del terzo capitolo, dopo una rottura, ebbero qualche istante di disagio e imbarazzo che, da professionisti quali sono, riuscirono a superare. Stando a quando si legge sul Daily Mail, la relazione terminò una volta per tutte quando Diane Keaton, che era "pazza di lui", si rese conto che Al Pacino non voleva impegnarsi fino in fondo e che non l'avrebbe sposata. Nonostante la rottura, comunque, i due rimasero molto amici.

Il rifiuto di Al Pacino e le minacce di Francis Ford Coppola

Come si diceva in apertura, la realizzazione de Il padrino - Parte III non è stata semplice e Coppola ha avuto numerosi problemi con la produzione e i limiti da essa imposti. Ma il regista si dovette scontrare anche con le pretese dell'attore protagonista. Sul sito dell'Internet Movie Data Base, infatti, si legge che Al Pacino aveva le sue idee sul compenso che avrebbe dovuto ricevere per tornare a vestire i panni di Michael Corleone. L'attore voleva uno stipendio di sette milioni di dollari, partecipando inoltre agli incassi del film, sui quali avrebbe vantato una percentuale. Francis Ford Coppola non accettò in alcun modo la richiesta dell'attore, anzi, si indispettì. Minacciò infatti di riscrivere da capo la sceneggiatura del terzo film, facendolo iniziare con il funerale di Michael, rimuovendo così in toto il personaggio. A quel punto, con la minaccia di essere tagliato fuori dal progetto, Al Pacino si "accontentò" di uno stipendio di "appena" cinque milioni di dollari.

Il ruolo che non fu di Winona Ryder

Ogni spettatore, ormai, è abituato vedere Sofia Coppola vestire i panni del personaggio di Mary, ma all'inizio la produzione del film avrebbe voluto puntare su un'attrice più conosciuta, che avrebbe potuto essere un ottimo richiamo per il pubblico. La scelta ricadde su Winona Ryder, che nel 1989 (anno di inizio produzione del film) era una stella in ascesa. Come si legge su IMDB, l'attrice arrivò a Roma per girare le scene del film, il giorno immediatamente successivo alla fine delle riprese del film Sirene. L'attrice, che era accompagnata dal fidanzato dell'epoca, Johnny Depp, non riuscì però a presentarsi sul set a causa di un malore. Come si legge su Vanity Fair l'attrice venne fatta visitare da dei medici che riscontrarono un crollo nervoso. Winona Ryder era stanca ed esausta e non riusciva nemmeno a stare in piedi: le venne quindi consigliato di riposarsi. La produzione cercò di convincerla che sarebbe andato "tutto bene se torni a lavorare", ma l'attrice, appena fu in grado di rimettersi in piedi, salì su un aereo e tornò in California.

Il debutto disastroso di Sofia Coppola

Per la sua interpretazione in Il padrino - Parte III Sofia Coppola venne candidata ai Razzie Awards, portandosi a casa due premi: quello per la peggior attrice e quello per la peggior nuova star.

Il padrino - Parte IV?

Come si legge su Coming Soon, esisteva un progetto per portare sul grande schermo anche un quarto episodio della saga dei Corleone, ambientata durante gli anni del proibizionismo negli anni Trenta. Il progetto prevedeva Robert De Niro nei panni del protagonista, costretto a fronteggiare la minaccia crescente di Al Capone. SecondoCollider il progetto naufragò del tutto nel 1999, quando l'autore del romanzo e braccio destro di Coppola Mario Puzo morì.

A quel punto il regista decise di fare un passo indietro, con la consapevolezza che senza la spinta creativa di Puzo il film non avrebbe avuto né successo né senso di esistere.

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