Il nemico alle porte

È il 1942, la città di Stalingrado è immersa nel conflitto mondiale, i tedeschi sono riusciti a penetrare all’interno della città, ma i russi hanno una carta vincente da giocare. Vasilij Zajcev (Jude Law) è un giovane soldato dell’esercito russo. Vasilij Zajcev si fa strada nell’esercito grazie alla sua abilità e al suo rigore, tratti notati dal commissario politico Danilov, che decide di fare del ragazzo il volto propagandistico dell’esercito.

Il commissario però si rende conto sempre di più di quanto la vera abilità del ragazzo consista nel non mancare mai il bersaglio e nel farlo in modo preciso e pulito: Zajcev è il perfetto cecchino e presto la voce si sparge anche all’interno dell’esercito tedesco, che decide a sua volta di schierare ogni arma in suo possesso. Il tiratore più abile sembra essere il maggiore König. 

Effettivamente il il maggiore König uccide ben presto alcuni dei suoi compagni, ma il suo compito ultimo è quello di uccidere l’abile cecchino russo. Zajcev è alquanto spaventato, però un bambino russo decide di aiutare l’esercito in qualità di infiltrato tra i ranghi tedeschi. König però lo scopre e lo impicca. 

Danilov riferisce a Zajcev che Tania, la sua ragazza, è stata uccisa nel corso del conflitto. Davanti al dolore del soldato, decide di fare da esca con König, così da dare a Zajcev la possibilità di ucciderlo e salvarsi e magari anche di scoprire che Tania, non è davvero scomparsa e che aspetta il soldato da lei amato oltre il confine di guerra.