Il mondo che verrà - Film (2020) - MYmovies.it

Il mondo che verrà

Film 2020 | Drammatico 98 min.

Regia di Mona Fastvold. Un film con Vanessa Kirby, Katherine Waterston, Casey Affleck, Christopher Abbott, Andreea Vasile. Cast completo Titolo originale: The World to Come. Genere Drammatico - USA, 2020, durata 98 minuti. - MYmonetro 2,89 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 30 giugno 2021

Due donne si innamorano nella metà del 19 °secolo, attente a non creare scandalo. Al Box Office Usa Il mondo che verrà ha incassato 90,4 mila dollari .

Consigliato sì!
2,89/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,66
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
Classico nella forma, moderno nel mettere in scena una rivoluzione amorosa che tocca il cuore.
Recensione di Marzia Gandolfi
martedì 8 settembre 2020
Recensione di Marzia Gandolfi
martedì 8 settembre 2020

Abigail vive col marito nello Stato di New York. Insieme conducono una fattoria e sopportano il lutto di una figlia morta prematuramente. Abitata dal dolore, Abigail si risveglia con Tallie, una giovane donna infelicemente sposata. Trasferitasi da poco nella fattoria accanto, la prossimità e il carattere estroverso di Tallie nutrono un’amicizia che volge presto in passione. Abigail e Tallie sognano di giorno e combattono di notte coi consorti, compagni estranei e aspri come la natura fuori. Chiuse in gabbia, coltivano il loro amore e un’immaginazione terapeutica in attesa del ‘mondo a venire’.

Perché Abigail e Tallie si incontrino è necessario attraversare regioni selvagge battute dai venti.

Sull’altra riva, l’una trova l’altra, il genere maschile si annulla, l’amore riscrive le regole del gioco. Per le sue eroine, Mona Fastvold costruisce un microcosmo abitato soltanto dal sentimento. Un sentimento che abolisce gli uomini, quasi assenti. Ma la loro presenza si fa sentire a distanza, attraverso il destino prossimo di Tallie e la frustrazione di Abigail, che sogna un Atlante a indicarle la via. Abigail cerca qualcosa, Tallie la trova e inventa un mondo altro. Del resto è all’inferno che bisogna costruire il proprio paradiso. Nella vita quotidiana intanto il desiderio comincia a circolare e si installa come una rivelazione.

Classico nella forma, moderno nel fondo, The World to Come è un racconto di solidarietà femminile, di sorellanza attraverso una relazione di influenze e di riflessi. Un film che rimette in prospettiva il passato, siamo nell’America di metà Ottocento, sottolineando quello che dimora e quello che è cambiato, quello che la legge degli uomini ha imposto alle donne e come le donne riescano, talvolta, a eluderla.

Elegante nello svelamento del sentimento, dell’anima e del corpo, il film sposa pudore e voluttà, interrogando lo sguardo che l’una posa sull’altra. Katherine Waterston (Abigail) illustra a meraviglia il conflitto interiore di una donna intrappolata tra docilità e desiderio di emancipazione, Vanessa Kirby (Tallie) illumina ogni piano con rigore creativo e grazia seducente. Tra loro, Mona Fastvold insedia una tensione che pesa su tutti i personaggi.

Sugli sposi di Casey Affleck e di Christopher Abbott che non comprendono quel miracolo d’amore ma ne subiscono l’effetto. Il primo lo scongiura restando (letteralmente) fuori dalla porta, il secondo lo ‘avvelena’ isolando la sua fonte. The World to Come è una rivoluzione amorosa pudica, timida, che interroga la natura della passione e chiede allo spettatore di fare il primo passo.

E una volta fatto lo sforzo, il film esce dalla sua riserva, come Abigail davanti alla sfida di Tallie, mostrando una generosità senza limiti. Gli accenti di modernità scivolano sullo chant d’amour di Mona Fastvold, ci tengono svegli e ci ricordano che c’è sempre una battaglia da combattere. Per le donne e per il loro libero arbitrio. Se vi prendete il tempo di guardarle, ‘le fanciulle dell’est’ ricambieranno lo sguardo e vi toccheranno il cuore.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 3 novembre 2021
Gaia Rayneri

Come si fa a scrivere un film così triste? Sconsigliato malgrado la sua grandissima bellezza, a meno che non si voglia vivere un momento davvero catartico

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
lunedì 7 settembre 2020
Emiliano Morreale
La Repubblica

Concorso ricchissimo di registe, si è detto all' annuncio della selezione, e di storie di donne, possiamo aggiungere, giunti a metà percorso. Uno dei titoli più attesi era The World to Come di Mona Fastvold, nota come sceneggiatrice dei film del compagno Brady Corbet, e tratto da un racconto di Jim Shepard, che lo co-sceneggia. Un dramma di passioni che ricorda il classico Ethan Frome di Edith Wharton, [...] Vai alla recensione »

martedì 22 giugno 2021
Ilaria Feole
Film TV

È il 1856 e per sei giorni a settimana gli abitanti della contea di Schoharie, a nord di New York, si spezzano la schiena lavorando la terra; la domenica, invece, si radunano in chiesa. Tutti tranne Abigail che, da quando la difterite ha ucciso la sua bambina, non trova pace «nella nozione di un mondo migliore a venire». Non lo dice mai, ma anche lei, forse, vorrebbe urlare in un mantra furioso che [...] Vai alla recensione »

giovedì 5 novembre 2020
Michele Giordano
Nocturno

Un film al femminile, una storia lesbica più di riscatto che di sesso, The World to Come, presentato in concorso a Venezia 77 dalla norvegese (ma di stanza a Brooklyn) Mona Fastvold, già regista di The Sleepwalker visto al Sundance 2014. Una donna che dirige una storia di donne (tratta da un racconto di Jim Shepard). Déjà vu, potrebbe obiettare qualcuno.

giovedì 8 ottobre 2020
Caterina Bogno
Gli Spietati

«Trouver une langue» scriveva Rimbaud quando ancora sperava di poter sovvertire le strutture del mondo fenomenico usando la poesia. Wittgenstein, più compassato, ci spiega che ogni gioco linguistico implica una forma di vita e viceversa. Essere autori significa più o meno questo: inventare un linguaggio nuovo e, con esso, un mondo che prima non c'era.

martedì 15 settembre 2020
Giulio Sangiorgio
Film TV

America, 1856. Una fattoria, una coppia, una figlia morta. Nuovi vicini, e poi l'amore tra le due donne (donne, non madri) per via d'un colpo di fulmine che rilegge quello di Carol in chiave sommessa, come fosse in primis il riconoscimento di una condizione sociale comune. Nel genere consolidato della riscrittura dei generi (da leggere in doppio senso), un western antiepico (parente di First Cow) in [...] Vai alla recensione »

domenica 13 settembre 2020
Federico Pedroni
Duels.it

Abigail vive con suo marito Dyer in un luogo remoto nel nord dello stato di New York. La vita contadina è dura e resa ancora più dolorosa dalla morte della figlioletta, portata via da una malattia improvvisa e implacabile. Abigail e Dyer consumano le loro giornate seguendo i rituali di una comunicazione sempre più inceppata; lui perso nella fatica tra patate e maiali, lei con il ciglio umido di un'insoddisf [...] Vai alla recensione »

venerdì 11 settembre 2020
David Ehrlich
IndieWire

Freddo e colorato come un atlante, ma non meno capace di infiammare l'immaginazione, il film di Mona Fastvold è una storia d'amore difficile e fragile, che si scioglie in qualcosa di più caloroso. Il 1 gennaio 1856 Abigail (Katherine Waterston), una donna colta e solitaria, piange la figlia morta di difterite. La sua voce fuori campo offre stralci di un monologo interiore preciso, come uno scambio [...] Vai alla recensione »

mercoledì 9 settembre 2020
Enrico Azzano
Quinlan

È Vanessa Kirby una delle notizie liete della Mostra del Cinema di Venezia 2020 - non una sorpresa, semmai una felice conferma. Dopo la performance fisica in Pieces of a Woman di Kornél Mundruczó, la ritroviamo in The World to Come di Mona Fastvold. Due film in concorso e buone possibilità di portare a casa un premio. Perfetta per illuminare l'opera seconda della Fastvold, l'attrice britannica è l'usignolo [...] Vai alla recensione »

lunedì 7 settembre 2020
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Ancora donne protagoniste, stavolta in coppia, sperdute nei boschi dello Stato di New York: sono Abigail e Tallie, entrambe sposate, che scoprono tra un incontro e l'altro di provare una segreta attrazione reciproca. Siamo a metà Ottocento, momento cruciale per la rivendicazione sociale del ruolo della donna nel mondo (si veda anche "Miss Marx") ed è evidente che tale passione, pur tenuta a freno e [...] Vai alla recensione »

lunedì 7 settembre 2020
Alessandro Uccelli
Cineforum

Non è obbligatorio, ma un minimo di verosimiglianza, quando si mette in scena un period drama, indipendentemente dal registro che si intende adottare, non guasterebbe. Soprattutto se si vuole raccontare una storia da una prospettiva mai adottata, o meglio un argomento che un tempo non era proprio narrabile, tabù, e nella maggior parte dei casi rimosso.

lunedì 7 settembre 2020
Francesca Pistocchi
Close-up

In un Festival tutto giocato sui lacci emotivi che intercorrono fra diverse vite, l'ultima prova cinematografica della giovanissima Mona Fastvold sembra segnare una nuova tappa: reduce da una piccola esperienza in I am the other woman e dal recente debutto The sleepwalker, la regista esibisce un tatto e una gravità spesso difficili da congiungere. The world to come non si limita a raccontare una bella [...] Vai alla recensione »

lunedì 7 settembre 2020
Adriano De Grandis
Il Messaggero

Ancora donne protagoniste, stavolta in coppia, sperdute nei boschi dello Stato di New York: sono Abigail e Tallie, entrambe sposate, che scoprono tra un incontro e l' altro di provare attrazione reciproca. Siamo a metà Ottocento, momento cruciale per la rivendicazione sociale del ruolo della donna nel mondo (si veda anche Miss Marx) ed è evidente che tale passione pian piano inizia a insospettire i [...] Vai alla recensione »

lunedì 7 settembre 2020
Alessandra Levantesi
La Stampa

Se si può imputare Khorshid di una certa astuzia narrativa, The World to Comeci è apparso del tutto fasullo. Diretto dalla norvegese Mona Fastvold, prodotto da Casey Affleck (anche interprete), basato su un racconto di Jim Shepard e da lui sceneggiato, il film impagina in forma diaristica il rapporto di amore e complicità di due giovani donne, infelicemente confinate a una vita di mogli e massaie in [...] Vai alla recensione »

domenica 6 settembre 2020
Carlo Valeri
Sentieri Selvaggi

America 1856. Abigail (Katherine Waterston) e Dyer (Casey Affleck) sono una coppia di fattori che hanno da poco perso la figlioletta per una difterite. La donna scrive un diario in cui racconta il suo dolore e le sue grigie giornate, trascorse nel silenzio e nella solitudine. Finché un giorno arrivano nuovi vicini: Tallie (Vanessa Kirby) e Finney (Christopher Abbott).

domenica 6 settembre 2020
Valerio Sammarco
La Rivista del Cinematografo

"Ero diventata il mio dolore". 1 gennaio 1856, Abigail (Katherine Waterston) affida ad un diario gli aspetti più intimi, emotivi della sua esistenza. Donna di fatica nella fattoria che divide con il marito Dyer (Casey Affleck), sperduta nelle valli del Midwest, sa che oltre al lavoro quotidiano non ci sarà più spazio per molto altro nella sua vita: la morte della figlioletta Nellie ha fatto sprofondare [...] Vai alla recensione »

NEWS
MOSTRA DI VENEZIA
martedì 8 settembre 2020
Marzia Gandolfi

Un racconto di solidarietà femminile classico nella forma ma moderno nel fondo. In concorso a Venezia 77.  Vai all'articolo »

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