Il mistero di Donald C. - Film (2018) - MYmovies.it

Il mistero di Donald C.

Film 2018 | Biografico, Drammatico, +13 101 min.

Regia di James Marsh. Un film con Colin Firth, Rachel Weisz, David Thewlis, Ken Stott, Jonathan Bailey, Tim Downie. Cast completo Titolo originale: The Mercy. Genere Biografico, Drammatico, - Gran Bretagna, 2018, durata 101 minuti. Uscita cinema giovedì 5 aprile 2018 distribuito da Adler Entertainment, Good Films. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,50 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 12 febbraio 2020

Nel 1968 Donald Crowhurts decide di partecipare alla Golden Globe Race per risanare la sua azienda in crollo. Ma è solo un dilettante. In Italia al Box Office Il mistero di Donald C. ha incassato 130 mila euro .

Il mistero di Donald C. è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING e in DVD e Blu-Ray su IBS.it e su LaFeltrinelli.it. Compra subito

Consigliato nì!
2,50/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA 2,50
PUBBLICO 3,01
CONSIGLIATO NÌ
Un film onesto su un'azione eroica. L'epopea straordinaria di un uomo ordinario.
Recensione di Marzia Gandolfi
martedì 13 marzo 2018
Recensione di Marzia Gandolfi
martedì 13 marzo 2018

Nell'autunno del 1968, Donald Crowhurst, padre di famiglia e uomo d'affari inglese, prende il largo. Appassionato di vela e deciso a provare il proprio valore, partecipa senza esperienza al Golden Globe Challenge, la prima corsa di vela solitaria intorno al mondo senza scalo. Sostenuto dalla moglie e dai tre figli, si lancia in questa incredibile avventura attraverso i mari e i suoi rovesci convinto di meritare il premio e le pagine del "The Sunday Time". Ma il mare non fa sconti e Donald scopre a suo spese il prezzo dell'ambizione e del dilettantismo.

Quella di Donald Crowhurst è la storia vera, canterebbe De Andrè, entrata negli annali delle gare marittime. E a ragione.

Difficile credere infatti che un uomo di acqua dolce abbia potuto convincersi di affrontare il mare aperto con un 'guscio di noce' e un itinerario che avrebbe turbato anche lo skipper più avveduto. È pertanto incredibile l'impresa tentata da Donald Crowhurst, che scommette una vita tranquilla su un'incosciente traversata solitaria, per compiere forse un'azione eroica, quasi certamente per estinguere i debiti accumulati per finanziarla. Non è la prima volta che l'epopea straordinaria di un uomo ordinario viene adattata sullo schermo, nel 1982 la sua storia aveva ispirato I quarantesimi ruggenti di Christian de Chalonge con Jacques Perrin e Julie Christie, nel 2006 il documentario di Louise Osmond e Jerry Rothwell (Deep Water - La folle regata), che raccoglie le testimonianze dei familiari e dei collaboratori di Donald Crowhurst.

Colin Firth è il protagonista di questa nuova versione che ha attinto abbondantemente dai diari di bordo e dalle registrazioni ritrovate a bordo del catamarano. Il soggetto è indubbiamente appassionante perché Donald Crowhurst, il cui il corpo non è mai stato ritrovato, finisce per barare davanti allo scacco del mare, indicando via radio false posizioni (che lo piazzano in testa alla gara) e inventando un percorso ideale per vincere a tutti i costi e non perdere la faccia di fronte ai giornalisti, ma soprattutto davanti a sua moglie e ai suoi figli.

Personaggio dall'orgoglio smisurato che affonda giorno dopo giorno tra i marosi, Donald Crowhurst offre a James Marsh (La teoria del tutto) un racconto di cui l'interesse maggiore risiede nell'indicibile. Ma il regista britannico decide per l'illustrazione saggia e letterale di questa odissea folle, facendo del suo protagonista un eroe romantico e passando a lato delle ricchezze nascoste nella sua esperienza fisica e psicologica. Film onesto, Il mistero di Donald C. privilegia il côté melodrammatico e boicotta il potenziale vertiginoso di una storia che avrebbe spalancato davvero le porte degli abissi.

Una volta in mare Marsh sembra condividere la paura della solitudine del suo protagonista, moltiplicando i ritorni sulla terra ferma, svolgendo i ricordi dell'eroe e filmando a riva le reazioni suscitate dai suoi bollettini fantasiosi. Il risultato è il naufragio di un dramma che non riesce a farsi film di sopravvivenza o di mistificazione, tantomeno di sguardo metaforico (la ricerca donchisciottesca prima dei satelliti). Colin Firth, attore di grande sensibilità, è incapace questa volta di veicolare l'emozione dentro un film privo di qualsiasi forza drammaturgica. Alla maniera dell'opera marittima che lo imbarca, il suo corpo non trova la vertigine e impone una versione compassionevole e fiacca di un apprendista-eroe annegato nelle derive della menzogna.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 8 aprile 2018
Angie

Il film è metafora di un naufragio esistenziale che sottolinea la difficile ascesa dei mediocri alla ribalta della cronaca e al podio dei vincitori. Entrambi i protagonisti riescono ad esprimere in maniera molto tiepida i problemi concreti che sfociano in una scelta estrema assoluta ed incontrovertibile. poco pathos per due figure che vorrebbero ricalcare seppure in un contesto ispiratore [...] Vai alla recensione »

FOCUS
CELEBRITIES
giovedì 5 aprile 2018
Francesca Ferri

Dai documentari ai film di finzione, ciò che conta per James Marsh è osservare l'umanità attraverso la sua telecamera. Il regista inglese che ha debuttato con i documentari per la BBC ed è ricordato dai più per La teoria del tutto, ha sempre oscillato tra televisione e cinema, passeggiando avanti e indietro, come il funambolo Philippe Petit del suo Man on Wire, tra la captazione diretta della realtà e la narrazione di un mondo immaginario. Due diverse forme di drammatizzazione, dunque, che per il regista della Cornovaglia tendono a coincidere in un cinema che è sempre fonte di grande dibattito. Ora in sala, Il mistero di Donald C. è la sua ultima opera che lancia Marsh in un'avventura marittima dal tono melodrammatico.

"Fino a che punto sei disposto a spingerti per dare un senso alla vita?" Nel dilemma del protagonista sentiamo l'eco del regista che non smette di testare i suoi limiti. Ispirato alla storia vera di Donald Crowhurst, Marsh ripercorre la prima corsa di vela solitaria intorno al mondo senza scalo che l'imprenditore e navigatore inglese intraprese nel 1968. Deciso a provare il suo valore, il velista prende il largo convinto di meritare le prime pagine dei giornali, ma il mare non fa sconti e Donald scopre a sue spese il prezzo dell'ambizione e del dilettantismo.

Il dramma marittimo, interpretato da Colin Firth, sembra lontanissimo dal suo debutto televisivo, ma James Marsh ha sempre esplorato diversi argomenti e tecniche di narrazione. Nel 1990 esordisce con The Animator of Prague, un documentario per la tv sul cinema di animazione del disegnatore surrealista ceco, Jan Svankmajer. Nel 1996 sposta la sua attenzione sulla musica con The Burger & the King: The Life & Cuisine of Elvis Presley, un documentario sull'affaire pubblico e privato della famosa rockstar con la cucina. Sempre nella realtà Marsh continua a cercare l'ispirazione che trova poi nella storia dello squartatore dello Yorkshire, raccontata in Red Riding: 1980 (2009). Sempre sul filo del thriller il regista metterà in scena, poi, il conflitto nordirlandese a Belfast negli anni '70 con Clive Owen e Gillian Anderson in Doppio gioco (2012). Ma è stato Wisconsin Death Trip (1999), che ha fatto conoscere Marsh al grande pubblico con un film che rimane pur sempre ispirato a una storia vera. Il racconto inquietante dei disastri che accadono in un paesino del Wisconsin alla fine dell'ottocento è, infatti, un adattamento dell'omonimo libro di Michael Lesy, entrambi basati sulle cronache del giornale Black River Falls.

FOCUS
lunedì 2 aprile 2018
Marzia Gandolfi

Per raccontare la storia vera di Donald Crowhurst, navigatore amatoriale imbarcato in mare nel 1968 per un tour solitario e senza scalo, e quella della sua consorte, moglie devota e madre appassionata dei loro figli, servivano due attori discreti. Perché contrariamente al potenziale che sottende (un giro del mondo avventuroso), Il mistero di Donald C. è un film confidenziale che naufraga l'epica in un interno, la casa in cui Clare Crowhurst non ha mai smesso di attendere il suo consorte. James Marsh arruola per questa ragione Colin Firth e Rachel Weisz, rappresentanti naturali di un'eleganza di tradizione anglosassone che si distingue per la sua tendenza a evocare piuttosto che a mettere in mostra.

Portatori di una sensibilità drammatica che il regista dispone in mare e in terraferma, Colin Firth e Rachel Weisz sono la base e il cuore di un dramma incentrato su un'impasse (esistenziale).

La loro bellezza si fonda sul fascino discreto dei dettagli. I loro personaggi mai in piena luce, restituiscono allo spettatore contorni appena decifrabili che covano la solitudine di un uomo e di una donna separati e impegnati in una navigazione parallela e solitaria. Se altri attori ne fanno una questione di metodo, loro ne fanno una questione di stile, producendo un incanto aristocratico nella maniera in cui trattengono le emozioni davanti alle intemperanze della natura (Donald) o della stampa (Clare). Volti dallo charme rétro, declinati tra blockbuster e cinema in costume, hanno proposto negli anni una propria e riconoscibile cifra stilistica impressa con singolare persistenza nell'occhio dello spettatore.

Frasi
Il giro del mondo in barca a vela in solitaria! Ho già inviato l'iscrizione!
Una frase di Donald Crowhurst (Colin Firth)
dal film Il mistero di Donald C. - a cura di MYmovies.it
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 5 aprile 2018
Emiliano Morreale
La Repubblica

Donald Crowhurst (Colin Firth) era un imprenditore inglese in crisi, velista dilettante, che nel 1968 si iscrisse a una gara organizzata dal Sunday Times, per fare il giro del mondo in solitaria. Mal equipaggiato, cominciò a mentire sul percorso, rimanendo sempre nell'Atlantico, e dopo 8 mesi l'imbarcazione fu ritrovata al largo delle Bermude. Dentro c'era un diario che raccontava la verità sull' "impresa" [...] Vai alla recensione »

sabato 7 aprile 2018
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Aveva navigato solo nei fine settimana, tenendo ben d'occhio la costa. Fabbricava strumenti elettronici che nessuno voleva comprare. Aveva una moglie con cui andava d'accordo e due figli adorati. Si mise in testa di tentare la circumnavigazione del globo - sfida lanciata dal Sunday Times nel 1968, dopo l'impresa in solitaria di Francis Chichester -a bordo di un trimarano.

venerdì 6 aprile 2018
Massimo Bertarelli
Il Giornale

Storia incredibile quella di Donald Crowhurst, velista dilettante che, per denaro, decise di partecipare, nel 1968, alla Golden Globe Race del 1968, regata in solitaria intorno al mondo, senza scalo. Il suo trimarano, però, aveva grossi problemi e le difficoltà arrivarono quasi subito. Lui, però, comunicò, via radio, di essere molto più avanti, suscitando l'entusiasmo della nazione.

giovedì 5 aprile 2018
Alessandra Levantesi
La Stampa

Dopo La Teoria del tutto, James Marsh racconta un personaggio preso dalla vita che di Stephen Hawking si direbbe il contraltare: lungi dall'essere un vincente, l'ingegnere Donald Crowhurst è infatti un illuso che un giorno si imbarca per un'avventura insensata. Già ardua per un navigatore esperto, l'impresa della circumnavigazione in solitaria e senza soste si presentava impossibile per un velista [...] Vai alla recensione »

NEWS
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venerdì 30 marzo 2018
 

Nell'autunno del 1968, Donald Crowhurst, padre di famiglia e uomo d'affari inglese, prende il largo. Appassionato di vela e deciso a provare il proprio valore, partecipa senza esperienza al Golden Globe Challenge, la prima corsa di vela solitaria intorno [...]

CELEBRITIES
giovedì 5 aprile 2018
Francesca Ferri

Dai documentari ai film di finzione, ciò che conta per James Marsh è osservare l'umanità attraverso la sua telecamera. Il regista inglese che ha debuttato con i documentari per la BBC ed è ricordato dai più per La teoria del tutto, ha sempre oscillato [...]

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