Recensione su Il caso di Lizzie Borden (2014) di maghella | FilmTV.it
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Il caso di Lizzie Borden

Regia di Nick Gomez vedi scheda film

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La recensione su Il caso di Lizzie Borden

di maghella
7 stelle

 

Lizzie Borden è nata nel 1860 e viveva a Fall River, in una grande casa negli Stati Uniti, con il padre Andrew, la matrigna Abby e la sorella Emma Nel 1892 -all'epoca dei fatti- Lizzie, di 32 anni e la sorella maggiore di 10 anni, erano due “vecchie” zitelle, figlie di un ricco e avaro possidente, che le faceva condurre una vita decisamente spartana e al di sotto delle loro possibilità. Lizzie in particolar modo era la più ribelle, quella sempre in disaccordo con le decisioni paterne. Colpevole di piccoli furti domestici o nei negozi nei quali si recava per le spese quotidiane, Lizzie era considerata la figlia più dispotica, che non riusciva ad accettare una vita da reclusa, condizionata dall'avarizia paterna.

Clea DuVall, Sara Botsford, Christina Ricci, Stephen McHattie

Il caso di Lizzie Borden (2014): Clea DuVall, Sara Botsford, Christina Ricci, Stephen McHattie

La mattina del 4 agosto 1892, Lizzie si trova in casa con la matrigna e la domestica, la sorella era in visita da alcuni parenti. La donna aspetta che ritorni il padre a casa, gli rivolge un ultimo abbraccio prima di lasciarlo riposare sul divano e avergli riferito che la matrigna era andata a trovare un'amica ammalata -notizia falsa-. Andrew Borden verrà trovato morto proprio sul quel divano da Lizzie, con il viso deturpato da numerosi colpi di ascia. Lizzie manda subito la domestica a cercare aiuto e solo successivamente viene scoperto il corpo di Abby nella camera del piano superiore, uccisa nello stesso modo del marito.

I sospetti ricadono immediatamente su Lizzie, che continua a dichiararsi innocente, di non sapere della presenza della matrigna in casa, di non essersi accorta di niente.

Le indagini non lasciano molti dubbi: Abby è stata uccisa almeno un'ora prima del marito, in casa c'era solo Lizzie, che oltrettutto brucia il vestito che indossava nel giorno dei delitti, una volta che il giudice la informa che sarebbe stato utilizzato come prova per la presenza di una macchia di sangue.

Lizzie viene arrestata. La sorella Abby le rimane vicina e testimonia a suo favore, ma non riesce a non averne paura e la sua incarcerazione è per lei in qualche modo una liberazione. Il processo è tra i più famosi dell'epoca, sia per l'efferatezza degli omicidi, sia perché ad essere giudicata fosse una donna.

Non svelerò l'esito del verdetto, anche se per gli appassionati delle cronache nere non è un mistero, essendo il caso di Lizzie Borden famoso quanto quello della saponificatrice di Correggio.

Il film in questione è ben fatto e fedele alla cronaca. Si concentra sul giorno degli omicidi, entrando in empatia con la confusione mentale della protagonista (una fantastica Cristina Ricci). I motivi per i quali tali delitti vengono fatti sono solo accennati, così anche le difficoltà nei rapporti familiari, la mal celata antipatia verso la matrigna, l'unione tra le due sorelle che sono comunque molto differenti tra di loro. La voglia da parte di Lizzie di condurre una vita dissoluta, senza la necessità di avere un marito accanto è sottolineata dagli atteggiamenti della protagonista, più che da scene esplicite, alla fine viene fatta intuire una tendenza lesbica da parte di Lizzie, ma è tutto molto velato, senza la volontà del regista di farci prendere una vera parte nella storia. Lo spettatore è solo un dei tanti testimoni della storia, anche lui vittima -forse- dei pregiudizi di fine secolo.

Ottima, davvero ottima, la scelta musicale di accompagnamento alle vicende. Le canzoni e le musiche moderne scelte sono contrastanti con l'epoca delle vicende raccontate, rendendo così la storia ancora più surreale. In molti casi la colonna sonora è decisiva per la buona riuscita del film, in questo è veramente determinante quanto la buona scelta del cast.

Su tutti la bravissima Cristina Ricci, che ancora una volta dimostra di essere la vera dark lady del panorama cinematografico moderno. Quasi assomigliante con la vera Lizzie Borden, riesce ad entrare in completa sintonia con il personaggio, rendendolo attuale e moderno, uscito da una storia dei nostri giorni.

Christina Ricci

Il caso di Lizzie Borden (2014): Christina Ricci

 

Note personali:

pubblico il link della colonna sonora per chi fosse interessato all'ascolto. Merita a prescindere dal film.

https://www.youtube.com/watch?v=lJR1MmXqcBk&list=PLYE_pynEU7IBd6uj3jsp2YFjR1Dvp9-YW

 

 

 

 

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