Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio Recensione

Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio: recensione del fantasy sequel di Biancaneve e il Cacciatore

04 aprile 2016
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Il film è un ambiente familiare che non delude, non innova, e lascia un segno al femminile.

Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio: recensione del fantasy sequel di Biancaneve e il Cacciatore

Entrare in un ambiente familiare e trovarlo esattamente come ci si aspetta. L’effetto che produce Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio è quello del confortante territorio fantasy esplorato tanto dal primo capitolo Biancaneve e il Cacciatore quanto dalla modernizzazione cinematografica di fiabe operata da altri precedentemente. Non c’è una particolare innovazione visiva messa in scena dal regista esordiente Cedric Nicolas-Troyan, francese che si è fatto le ossa nel settore degli effetti speciali. Fotografia, scenografia, costumi e musica rispettano l’alto standard della produzione hollywoodiana senza stupire e senza deludere.

A livello narrativo il film tenta di specchiarsi nella realtà di oggi, mostrando la sofferenza dei protagonisti tutti accomunati dal fatto di non riuscire a ottenere ciò che desiderano, in primis l’amore. E nel caso di Freya la Regina di Ghiaccio interpretata da Emily Blunt, se non può amare lei, non può amare nessun altro. Questa è l’unica legge del suo regno in cui fa crescere bambini rapiti ai loro villaggi per trasformarli lentamente in un esercito di guerrieri cacciatori, un riflesso di quanto accade in alcune zone del medio oriente. Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio non dimentica però di essere il prequel/sequel di una fiaba e fa perno sulla love story dei due bambini ormai cresciuti che non possono amarsi come vorrebbero, Chris Hemsworth e Jessica Chastain. L’amore romantico è la superficie, perché scavando nella sofferenza di Freya e della sorella Ravenna, nuovamente interpretata da Charlize Theron, si trovano diverse forme d’affetto profondo. Se non per una figlia perduta, per se stessi.

Nonostante porti un titolo maschile (in originale si parla della Guerra d’inverno del Cacciatore), il film ha due cromosomi X. Il cacciatore porta avanti la storia, trovandosi peraltro sull’orlo del fallimento più di una volta, ma sono le figure femminili a renderla significativa. Lo spessore emotivo dei personaggi, presente già nello script, cresce grazie alle interpretazioni di Emily Blunt, fredda e diafana immersa in un bianco etereo, di Jessica Chastain, sanguigna in un aggressivo color terra bruciata, e di Charlize Theron, seduttivamente malvagia nel venale oro nero che la avvolge.



  • Giornalista cinematografico
  • Copywriter e autore di format TV/Web
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