Il buono, il brutto e il cattivo

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il buono il brutto e il cattivo

Recensione Il buono, il brutto e il cattivo, nel post a cura di CineMagazine

I riferimenti cinematografici sono entrati ufficialmente nel parlare quotidiano. In verità sono lì da un pezzo, poiché, spesso e volentieri, alcune citazioni nelle conversazioni comuni vengono riprese da film piuttosto datati nel tempo. Il buono, il brutto e il cattivo è un western dal prestigio storico e da cui si può attingere molto, sotto questo profilo. Le generazioni precedenti hanno sognato e continuano a sognare di poter essere lì a combattere nel selvaggio west.

In questo post a cura di CineMagazine, analizziamo insieme il film Il buono, il brutto e il cattivo, per il nostro consueto angolo dedicato alle recensioni dei film che hanno fatto la storia del Cinema. Bentornati sul nostro portale!

Il buono, il brutto e il cattivo: il western che fa scuola

Il far west rappresenta un ideale campo di battaglia che, a livello cinematografico, regala molte soddisfazioni in termini di seguito e consensi. Il buono, il brutto e il cattivo è un film del 1966, quinto atto del regista Sergio Leone, il quale pone decisamente l’accento su questo luogo sterminato e pieno di opportunità.

Il rumore del vento, le finestre infrante, il deserto con annesso fieno che scivola via lungo le inquadrature si caratterizzano in quanto elementi di coinvolgimento con l’ambiente stesso.

I primi piani sul Brutto, Eli Wallach, enfatizzano il ruolo di un protagonista quasi incompreso. Le musiche del mitico compositore Ennio Morricone non fanno altro che dare un’aurea di maggiore fascino e intrigo a tutto ciò.

Le particolarità del film Il buono, il brutto e il cattivo

Ci sono vari momenti di pausa all’interno di questo film, dove il silenzio parla più di mille parole. Si arriva persino a coprire una scena dove per 9 minuti consecutivi non si proferisce alcuna parola. Solo rumori e nient’altro. Clint Eastwood incarna il Buono. Il Cattivo veste i panni di Lee Van Cleef.

L’ordine cronologico non sempre viene rispettato a pieno, poiché nei primi due episodi appare evidente l’esplicitazione della Guerra di Secessione finita, mentre dal terzo episodio in poi essa si ripete come una sorta di ritorno al passato. Il rimescolamento dei personaggi, con ruoli diversi assegnati a seconda degli episodi, è una caratteristica ricorrente del Leone.