Il bar delle grandi speranze (The tender bar) - Film (2022) | il Davinotti

Il bar delle grandi speranze (The tender bar) - Film (2022)

Il bar delle grandi speranze (The tender bar)
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Titolo originale: The Tender Bar
Anno: 2022
Genere: drammatico (colore)
Note: Basato sul romanzo autobiografico di J. R. Moehringer "Il bar delle grandi speranze".
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/01/22 DAL BENEMERITO GALBO
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Galbo 9/01/22 07:18 - 12382 commenti

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Il piccolo J.R., abbandonato dal padre, cresce insieme alla mamma nella casa dei nonni, dove vive anche lo zio, gestore del bar The Dickens. Clooney dirige un racconto di formazione ambientato a Long Island negli anni 70. Il film coglie l’obiettivo di ricostruire un clima proiettato sulle aspettative di un giovane aperto e curioso verso il mondo, con una famiglia apparentemente disfunzionale ma che costruisce intorno a lui una rete di protezione fondamentale per il suo futuro. Cruciale la figura dello zio materno, ben interpretato da Affleck. Ottima la ricostruzione ambientale. 

Rambo90 12/01/22 17:19 - 7681 commenti

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Clooney dirige un film molto classico, già visto anche dal punto di vista della sceneggiatura ma corretto. Mancano guizzi di sorta e la storia di formazione segue iter conosciuti, ma non dispiace la messa in scena sobria e il ritmo è lento ma non esangue. Sheridan si fa rubare la scena dalla sua controparte fanciullesca, così che i personaggi più interessanti restano quelli di contorno tra un azzeccato Affleck zio e un divertente Lloyd. Prima parte più riuscita della seconda divisa tra amori adolescenziali e scontri col padre assente.

Daniela 9/01/22 15:07 - 12629 commenti

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Piantata dal marito e senza un soldo, una giovane donna è costretta a far ritorno a casa dei genitori: per lei è un fallimento ma il piccolo JR avrà l'occasione di trovare nello zio Charlie una figura in grado di indirizzarlo nelle scelte della vita... Classico racconto di formazione, ben condotto e confezionato con un vena piacevolmente nostalgica, che tuttavia stenta a suscitare interesse per l'iter troppo lineare del protagonista interpretato da Sheridan, qui piuttosto scialbo a differenza di Affleck, convincente nel ruolo dello zio dispensatore di saggi consigli.

Didda23 10/01/22 09:34 - 2426 commenti

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Un'opera dal sapore classicheggiante (la regia "invisibile" di Clooney è pressoché perfetta), con una sceneggiatura corretta ma priva di scene madri emozionanti (Monahan in passato aveva fatto meglio). Si vive di piccoli quadri quotidiani di vita vera (cruciale la figura dello zio, interpretato da Affleck) di facile presa soprattutto nella prima parte, mentre la parte finale (il college e il primo amore) è decisamente più convenzionale. Peccato che Sheridan sia un protagonista anonimo, perché il suo personaggio era delineato con dovizia. Ottima la ricostruzione degli ambienti.
MEMORABILE: I peti del nonno (uno stralunato Lloyd); Il primo incontro con il padre; I consigli dello zio (Affleck).

Enzus79 14/01/22 23:06 - 2876 commenti

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Tratto dall'autobiografia di Jr Moheinger. Di pellicole di questo genere il cinema hollywoodiano ne ha prodotte a bizzeffe e alla fine della proiezione si rimane sempre con la stessa sensazione: non coinvolgono mai appieno. Qui un ragazzo si forma grazie ai consigli dello zio e dei suoi amici. Il film non annoia, ma per l'appunto siamo di fronte ai soliti cliché. Ottima invece la colonna sonora.

Gottardi 18/01/22 13:11 - 395 commenti

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Ragazzino con un padre balordo e violento deve trasferirsi con la madre dai nonni, dove vivono una pletora di parenti tra cui uno zio che lo prende sotto la sua ala fino a quando arriva a iscriversi a Yale. Speranze, delusioni, voglia di emergere: nella classica storia sul sogno americano del realizzarsi a tutti i costi o fallire si innesta la bella figura dello zio, semplice barista ma uomo di spessore. Racconto che non dice nulla di nuovo, ma quello che dice lo dice bene. Clooney dietro la macchina da presa conferma di conoscere il mestiere, Sheridan offre partecipata intensità.

Kinodrop 1/02/22 19:31 - 2924 commenti

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Una voce fuori campo racconta in prima persona l'itinerario formativo di JR, dall'infanzia caratterizzata dalla composita famiglia, alle scelte umane professionali della giovinezza. Clooney dirige un film molto classico che scorre senza intoppi e senza scene madri, con un percorso anche troppo lineare che si fa seguire con interesse grazie a una buona sceneggiatura, una accurata ambientazione e alla scelta di un cast azzeccato per la singolarità dei protagonisti, specie lo zio (Affleck), la madre (Rabe) e JR piccolo (Ranieri). Curata la sequenza delle musiche riprese dai '60 e '70.

Paulaster 8/02/22 13:31 - 4393 commenti

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Ragazzino avrà nello zio il proprio mentore. Storia di formazione che si fa seguire fin quando il piccolo protagonista ruota attorno ad Affleck. Quando cresce, le sue vicende universitarie (e soprattutto amorose) non interessano a nessuno e il ripetere che diventerà scrittore è una convinzione personale e basta. Buona la confezione, anche se sembra di essere a fine anni Sessanta e non dieci anni dopo; peggio ancora nella seconda parte, in cui ci troviamo negli anni Ottanta. Regia che lascia spazio agli attori e si affida a qualche canzone non in linea con il periodo della storia.
MEMORABILE: I giri offerti al bar; A tavola coi genitori della ragazza; "Attento al bere".

Bubobubo 25/02/22 19:05 - 1847 commenti

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Slavata storia di formazione del giovane J.R. Maguire (Sheridan), cresciuto nella Long Island degli anni '70 dalla madre single (Rabe) e dallo zio Charlie (Affleck) che, unico tra i suoi familiari, lo supporta incondizionatamente nel suo desiderio di diventare uno scrittore. Qualche isolato spunto interessante (il rapporto conflittuale col padre, voce radiofonica di successo e genitore perennemente assente) non può rivitalizzare un soggetto del tutto frusto, diretto in maniera anodina da un Clooney più attento alla fedeltà della ricostruzione storica che al dinamismo narrativo.

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