Women 7, il summit mondiale delle donne sulle pari opportunità - la Repubblica
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Women 7, il summit mondiale delle donne sulle pari opportunità

Annamaria Tartaglia e Claudia Segre
Annamaria Tartaglia e Claudia Segre 
Due giorni di lavori a Roma, in previsione del G7 con presidenza italiana, per discutere di inclusività, ma anche di biodiversità e dell'impatto dei cambiamenti climatici sull'alimentazione
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Due giornate fitte di appuntamenti e dense di significato, 8 e 9 maggio, per il W7 Summit, summit delle donne dedicato alle Pari Opportunità. In occasione della presidenza italiana del G7, i lavori di questa edizione sono in corso a Roma, nella Sala della Protomoteca del Campidoglio. Voluto e istituito nel 2018, durante la presidenza canadese, il Women 7 si impegna, di anno in anno, sui temi di inclusività, uguaglianza di genere e pari opportunità promuovendo proposte sui diritti delle donne da presentare ai Governi nell’ambito del G7. A guidare questa edizione italiana le co-chair Martina Rogato, Annamaria Tartaglia, Claudia Segre e Lella Golfo, presidente della Fondazione Bellisario e da sempre impegnata nella lotta per l’accesso al potere da parte delle donne. 

Molteplici i temi che vedono impegnati i relatori nel corso delle due giornate di lavori, dall’enpowerment finanziario, giustizia climatica, lotta alla violenza contro donne e bambine, ma anche temi intersettoriali come migrazioni e intelligenza artificiale.“L’edizione di questo anno si concentra su cinque punti fondamentali: lavoro, violenza contro le donne, financial enpowerment con un fil rouge che riguarda la partecipazione lavorativa e cittadinanza economica delle donne - ha sottolineato Claudia Segre, co-chair Women7 Summit - Poi giustizia climatica e pace e sicurezza, due argomenti fondamentali nei quali abbiamo visto un grande impegno da parte, non solo delle istituzioni qui rappresentate, ma anche dagli advisor nel calare nella realtà delle priorità che devono vedere al centro un’ottica di genere nel risolvere queste problematiche, in cui le donne devono poter dire la loro”.

 

È stato consegnato al Ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Maria Roccella il Communiquè, documento del W7 in cui sono contenute le raccomandazioni per il progresso delle pari opportunità a livello globale affinché la Premier, Giorgia Meloni, se ne faccia portavoce durante il prossimo vertice del G7, in programma a Borgo Egnazia dal 13 al 15 giugno. “Nel documento chiediamo venga posta massima attenzione alla parte del lavoro e della violenza su donne, bambine e ragazze, e certamente anche sui temi di pace e sicurezza - ha esordito Annamaria Tartaglia, co-chair del W7 - Non che gli altri temi siano meno importanti, ma ci rendiamo conto che questi tre sono legati da un fil rouge. Pace e sicurezza perché le guerre e l’incertezza globale portano ad avere migranti, non solo per ragioni economiche ma anche sociali e di necessità. È quindi un tema al quale ci dobbiamo dedicare. E quando parliamo di violenza non intendiamo solo quella sessuale, ma anche economica, finanziaria e culturale che necessitano di un grande lavoro e cambiamento da parte di tutti”.

Al termine della prima giornata non è mancato un momento conviviale sulla terrazza sottostante la Promoteca, affacciata sulla memoria di Roma antica. Come nella migliore delle tradizioni, anche il W7 Summit ha visto i partecipanti, relatori, istituzioni esponenti del mondo politico e società civile continuare a confrontarsi intorno ai tavoli. Stavolta non quelli istituzionali da lavoro, ma di un aperitivo che ha visto coinvolti sponsor come Valmora, azienda piemontese che dal 1990 imbottiglia l’acqua dalla sorgente nel Parco Montano del comune di Rorà e che accompagna le parole sul palco durante le due giornate, e il Consorzio di Tutela della DOC Prosecco che allieta le pause durante i lavori. “Siamo felici e orgogliosi di poter contribuire a questo evento di fondamentale importanza per la nostra società e per il suo progresso - ha commentato Stefano Zanette, presidente del Consorzio di Tutela DOC Prosecco - Il Consorzio da tempo di dedica alla sostenibilità sociale, con l’obiettivo di favorire una cultura inclusiva e giusta, senza discriminazioni di ogni sorta”. In particolare, riferendosi agli argomenti del Women 7 Summit, Zanette ha sottolineato, a nome del consorzio, la convinzione “che attraverso il dialogo e l’unione si possa contribuire a formare una società equa e rispettosa”.

 

Parole dense di significato, e testimonianza attiva, sono state quelle di Rituraj Phukan, presidente di ‘Indigenous People’s Climate Justice Forum: “Le donne sono il fulcro delle società indigene. Biodiversità, cibo e acqua sono fortemente collegate. Dobbiamo sapere cosa e quando mangiare le erbe, i frutti e le verdure, ci sono combinazioni che funzionano e altre no. Sono le donne a conoscerle e uno dei nostri compiti è fare in modo che possano continuare a conoscerle - nonché trasmettere questa conoscenza - alla luce dei cambiamenti climatici”. Un passaggio determinante che ha tirato in ballo clima, alimentazione e culture locali: “Ogni comunità è diversa perché dipende dalla biodiverità in cui vive - ha proseguito Phukan - Per far sì che le comunità indigene sopravvivano abbiamo bisogno che i giovani entrino in contatto e le conoscano. Solo così potranno tutelarle sviluppando modelli sostenibili” (di questo si occupa il progetto Smily Academy da lui ideato e confondato insieme alla prof.ssa Claudia Laricchia) . Rituraj Phukan ha concluso il suo intervento parafrasando le parole di Mary Robinson, prima donna eletta presiedente dell’Irlanda: “Siamo tutti d’accordo che il cambiamento climatico è un problema causato dal uomini. Ma è un problema che ha bisogno di donne per essere risolto”.

A completare l’atmosfera, già densa di riflessioni, dibattiti e proponimenti, durante l’aperitivo per la chiusura della prima giornata del W7 anche le note profumate di Casamorati, haute parfumerie italiana del XIX secolo che Sergio Momo, fondatore di Xerjoff, ha riportato ai fasti di inizio secolo. “Siamo davvero onorati e contenti di affiancare il nostro nome al summit W7 – ha dichiarato il CEO dei brand  Xerjoff e Casamorati, Sergio Momo - La nostra azienda è da sempre attenta ad attività dall'alto valore etico e sociale”.