Dall’Ucraina a Taiwan, vertice teso tra Blinken e Xi. “Basta aiuti a Mosca” - la Repubblica

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Dall’Ucraina a Taiwan, vertice teso tra Blinken e Xi. “Basta aiuti a Mosca”

Dall’Ucraina a Taiwan, vertice teso tra Blinken e Xi. “Basta aiuti a Mosca”
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Il segretario di Stato Usa in Cina: “Se non fermate il sostegno alla Russia agiremo”. Lo spettro delle sanzioni

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PECHINO Antony Blinken in pressing su Pechino: non aiuti la Russia a riarmarsi, dissuada l’Iran dall’allargare il conflitto in Medio Oriente e la smetta di provare a interferire nelle prossime elezioni americane. Xi Jinping che prova a usare toni più distesi: «Dovremmo essere partner e non rivali». Il ministro degli Esteri Wang Yi che mette in guardia e ci va giù più duro: «Vogliamo continuare nella giusta direzione mantenendo stabili le nostre relazioni o tornare a una spirale negativa?».

Che la missione del Segretario di Stato Usa fosse complicata lo si era capito già prima che mettesse piede in Cina. Le due superpotenze si stanno sforzando di mantenere le relazioni su un livello accettabile migliorando la comunicazione negli ultimi mesi. Progressi sono stati fatti, concordano sia cinesi che americani, ma «molto resta ancora da fare» come sottolineano lo stesso Blinken e i leader di Pechino. Continuare a parlarsi è l’unica via per salvare il salvabile. Sullo sfondo di tensioni che continuano a crescere, però: dalle crisi geopolitiche al commercio e da ultimo la grana TikTok.

«La Russia farebbe fatica a sostenere l’assalto all’Ucraina senza il sostegno della Cina», afferma Blinken. Sebbene i cinesi non stiano fornendo armi direttamente, gli Stati Uniti accusano Pechino di fornire attrezzature e tecnologie a doppio uso a Mosca, facilitando così il suo sforzo bellico. «Ho chiarito che se la Cina non affronterà questo problema, lo faremo noi», ha detto il segretario di Stato aleggiando lo spettro di sanzioni. Nelle stesse ore il ministro della Difesa russo Shojgu incontrava in Kazakhstan il suo omologo cinese affermando che i due Paesi stanno lavorando per rafforzare la loro «partnership strategica nella difesa».

«Il mondo è in attesa di vedere se i due Paesi guideranno la cooperazione internazionale per affrontare le questioni globali e raggiungere risultati vantaggiosi per tutti, o se si confronteranno, se non addirittura entreranno in conflitto», afferma Wang Yi nelle cinque ore e mezza di colloquio con Blinken nella residenza di Diaoyutai. Accusando gli Usa di stare «irragionevolmente reprimendo lo sviluppo della Cina». Invita Washington a non oltrepassare le “linee rosse” di Pechino (leggi Taiwan, con gli Usa che hanno appena approvato un nuovo pacchetto di assistenza militare per l’isola). Riconosce che le relazioni si sono stabilizzate, «ma i fattori negativi crescono».

Pechino si sente sempre più “contenuta”: Washington ha esortato i cinesi a ridurre le loro esportazioni a basso costo affermando che sono una minaccia per i posti di lavoro americani. Ha annunciato di voler triplicare alcuni dazi su acciaio e alluminio. Continua ad aggiungere ulteriori restrizioni alla vendita di chip avanzati.

L’ultimo capitolo riguarda TikTok: dopo che martedì il Senato Usa ha approvato una legge (firmata poi mercoledì da Biden) che impone alla società madre cinese del social di vendere TikTok pena l’esclusione dal mercato americano, Bytedance ha risposto che non ha «alcuna intenzione di farlo». In serata il Segretario Usa taglia corto: di TikTok non abbiamo parlato.

Blinken ha incontrato brevemente anche Xi, segno dell’importanza che le due parti attribuiscono al dialogo. «Dovremmo aiutarci a vicenda ad avere successo invece che farci del male», afferma il leader, abbastanza conciliante nei toni, ben consapevole che non può fare a meno della relazione con l’America, almeno dal punto di vista economico.

Progressi, più mirati, su alcuni fronti si registrano: l’organizzazione dei primi colloqui sull’intelligenza artificiale e la cooperazione sul fentanyl.

Andando all’aeroporto Blinken si è concesso una deviazione in un negozio di dischi: un album di Taylor Swift e uno del rocker Dou Wei i suoi acquisti. «La musica è il miglior collante».

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