Hypnotic Recensione: sogni e realtà in un film Netflix equilibrato

Hypnotic Recensione: sogni e realtà in un film Netflix equilibrato

Su Netflix un thriller di stampo classico che riesce a intrattenere senza sconvolgere il suo genere, trasformando l'ipnosi in un'arma mortale.

Hypnotic Recensione: sogni e realtà in un film Netflix equilibrato
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Jennifer sprofonda tra le pieghe del divano, cullata dalla voce suadente del suo terapista. Il suono del metronomo rintocca veloce, la luce si affievolisce e la mente cerca il contatto con la parte più profonda della sua psiche. La donna è trasportata in una foresta senza confini dove una leggera brezza sfiora gli aghi dei pini intorno a lei, sotto i piedi il terriccio ammorbidisce i suoi passi donandole la calma che sostituisce le sue rumorose paure. Un'ora di terapia che sembra passare in tre minuti, tanto basta al dottor Meade per entrare nella testa di Jennifer e rendere il suo subconscio un burattino da controllare a piacere.

Hypnotic, il nuovo thriller Netflix, è un film ben scritto che non si perde in lungaggini indesiderate e arriva dritto al cuore del racconto grazie a una sceneggiatura snella e veloce. Nonostante rimanga ancorato ai classici stilemi del thriller occidentale riesce a intrattenere fino allo scontro conclusivo, avvalendosi di buone interpretazioni e di una regia oculata e mai invadente.

Hypnotic e le farfalle

La storia scritta da Richard D'Ovidio (autore del poco entusiasmante The Forger - Il falsario, che potete riscoprire nella nostra recensione di The Forger) ha come protagonista Jennifer Tompson, una donna turbata da un trauma recente che fatica a riprendere il contatto con la vita di tutti i giorni.

Invitata alla festa della sua migliore amica Gina, Jenn fa la conoscenza del dottor Meade, uno psicologo elegante che ha qualche problema nel tenersi lontano dalle sue pazienti. L'amica cerca di convincerla a prendere un appuntamento con il terapista per tentare di salvare la sua vita che sta lentamente affondando, elogiando le doti del medico e dando a lui il merito per la sua nuova promozione. Jennifer è scettica, sente che le sue ansie sono giustificate e non ha bisogno di una terapia per superarle, ma una notte passata con il suo ex compagno Brian la convince a dare una possibilità al dottore. Da queste premesse parte il viaggio nella psiche di Jennifer che metterà a repentaglio la sua stessa personalità e la vita delle persone che la circondano. Il tema dell'ipnosi non è affatto nuovo al thriller, e da questo punto di vista il film Netflix non aggiunge nulla al filone che prevede amnesie, occhi vacui e azioni compiute durante periodi di trance. È molto semplice sfruttare i vuoti mentali dei protagonisti per infilare grandi rivelazioni al momento opportuno, per questo la scelta del pretesto ipnotico ha ispirato molte trame più o meno riuscite, danzando su un sottile equilibrio tra i pochi indizi forniti e lo sconvolgimento vero e proprio.

Hypnotic regge bene in virtù della sua costruzione intelligente, eliminando dal computo le rivelazioni assurde che mirano a cogliere di sorpresa, per concentrarsi su ciò che davvero lascia vedere durante lo svolgimento del film. Allo spettatore vengono forniti tutti gli indizi per ricostruire la storia di Jennifer e, come un puzzle che va ricomponendosi, il cerchio si chiude senza particolari stravolgimenti, rivelando una trama semplice e ben strutturata.

Un pazzo nei panni di Freud

Quando Jennifer comincia a soffrire dei classici vuoti di memoria, prende vita l'indagine da parte di un singolo detective, il quale già in passato aveva scavato tra i documenti del dottor Meade a causa del decesso di una sua paziente, ma aveva dovuto abbandonare a malincuore il caso, che era stato archiviato come morte naturale.

Mentre i sospetti cominciano ad accumularsi, la figura professionale del terapista viene messa in dubbio e la vita di Jennifer rischia di essere cancellata. Lo svolgimento delle indagini è celere e ben narrato; senza troppi giri di parole si fa luce sul passato oscuro del medico, passando al salvataggio della protagonista che giace impotente tra le sue grinfie. Lo strumento dell'ipnosi si trasforma in un'arma pericolosa per dare consistenza al film, distorcendo la realtà dei fatti e risultando per questo a volte un po' irreale, nonostante venga citato anche un vecchio e celebre progetto della CIA per supportare la trama che gira intorno alla suscettibilità della protagonista.

La trasformazione della trance in uno strumento di immane potenza è l'unica concessione fantastica della sceneggiatura che, dopo aver posto le basi per questo compromesso, procede spedita concentrandosi su Jennifer e sulle mire del suo terapista. La trama non si allarga oltre i confini dei pochi protagonisti, risultando per questo asciutta ed efficace, nonostante non riesca ad elevarsi al di sopra di tanti altri titoli che sfruttano lo stesso tema.

Sullo schermo vediamo muoversi Jennifer e l'antagonista, e oltre a loro compaiono velocemente solo l'amica Gina con suo marito, mentre nelle fasi finali sgomita per un po' di spazio anche il detective Rollins. Grazie a una visione così ristretta la storia riesce a intrattenere senza annoiare mai, evitando momenti di stanca e premendo con saggezza sull'acceleratore per tutta la durata del film.

Semplicità al servizio della tecnica

La regia di Matt Angel e Suzanne Coote si piega al volere della sceneggiatura seguendola con equilibrio e concretezza. La camera sempre fissa lascia lo spettatore ben ancorato alla scena, permettendo agli occhi di notare i piccoli particolari disposti sullo schermo.

La ricostruzione degli interni è infatti molto dettagliata ed è grazie agli oggetti posti in secondo piano che emerge la vita dei protagonisti, ottenendo una resa molto realistica nella quale stona solamente lo studio del dottor Meade, dominato dal nero e dal rosso acceso che assume un aspetto futurista. La recitazione è di ottimo livello, soprattutto da parte dei due protagonisti: Jennifer è Kate Siegel, moglie e collaboratrice di Mike Flanagan, per il quale ha egregiamente recitato in The Haunting of Hill House e in Il gioco di Gerald (titolo di alto livello ma meno conosciuto rispetto alla fantastica serie horror, se siete curiosi qui trovate la nostra recensione di Il Gioco di Gerald); mentre il dottor Meade è Jason O'Mara, noto per il suo ruolo nella serie originale Amazon The Man in the High Castle (qui la recensione di The Man in the High Castle 4). Il montaggio si riprende da alcune imprecisioni iniziali risultando infine convincente; la pellicola, infatti, si evolve seguendo il ritmo di un crescendo ben dosato che riesce a fare colpo e a tenere alta l'attenzione fino alla fine.

Hypnotic Netflix Hypnotic è un film che non si propone di sconvolgere lo spettatore, ma lo accompagna con efficacia lungo una storia semplice che riesce a intrattenere in tutte le sue fasi. La bontà della recitazione e un comparto tecnico oculato vengono smorzati da una trama non esattamente originale che distorce troppo la potenza dell'ipnosi. Nonostante qualche sparuto difetto, la pellicola risulta riuscita nel suo complesso, rivelandosi una visione piacevole nel suo essere poco complicata. Trovate il film in streaming su Netflix.

6.5

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