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Spesso in condominio nascono piccoli problemi tra vicini di casa per le ragioni più svariate. Tra le altre cose, possono sorgere fastidi e dissapori per questioni legate alla privacy, qualora un vicino abbia dei comportamenti poco consoni.
Ciò può capitare, ad esempio, se guarda ciò che fanno o ascolta ciò che dicono gli altri da finestre o balconi adiacenti, o peggio ancora, se punta la videocamera di sorveglianza sul pianerottolo in direzione della porta di casa del dirimpettaio, venendo a conoscenza dei suoi spostamenti.
Dunque, spiare i vicini è reato? Vediamo come è bene comportarsi in questi casi.
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Si può installare una telecamera sulla porta di casa?
A causa del senso generalizzato di insicurezza dovuto alla criminalità diffusa e ai frequenti furti nelle abitazioni, sempre più spesso si ricorre a sistemi di videosorveglianza per tutelarsi da intrusioni di ladri e malintenzionati e per proteggere sia gli appartamenti collocati all’interno di palazzi e condomini, sia villette e case singole.
Uno dei rischi correlati a questo legittimo utilizzo delle telecamere di sorveglianza è di violare la privacy dei vicini, qualora i dispositivi siano puntati in maniera non corretta e inquadrino parte della proprietà altrui.
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Questo genere di problema è giunto spesso nelle aule dei Tribunali, a seguito di querele e i Giudici hanno tentato di dare delle indicazioni sull’argomento.
Per quanto riguarda i condomini, ogni singolo condomino può installare sulla porta di casa propria un impianto di videosorveglianza senza richiedere il permesso all’assemblea, ma deve stare attento a come esso viene collocato e orientato.
La videocamera, infatti, deve puntata solo sul proprio immobile e sulle relative pertinenze, ossia sullo zerbino di casa e sulla propria porta, e non deve invece inquadrare anche la porta di ingresso dei vicini per non violare la sua privacy.
Nel caso di case singole e ville, allo stesso modo, la telecamera non deve inquadrare le porte delle altre case, le loro pertinenze, le finestre e i giardini.
Nel caso queste linee guida non vengano rispettate, si incorre nel reato di molestia o disturbo alle persone, stabilito dal Codice Penale.
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Cosa succede se si è spiati dal vicino di casa
Cosa succede, invece, se qualcuno spia i suoi vicini dal balcone, è reato? Dipende.
Se qualcuno fissa un vicino dal balcone o dalle finestre aperte, per esempio sporgendosi per guardare meglio o per origliare, tale condotta non costituisce reato: la colpa al contrario è di chi non sa tutelare la propria privacy, urlando o non dotandosi magari di tende o veneziane.
Secondo la legge, il reato di molestie sussiste solo se la condotta incriminata viene posta in atto in luogo pubblico o aperto al pubblico: ciò avviene per esempio se qualcuno spia i vicini affacciandosi dal terrazzo condominiale o guardando dalla strada o arrampicandosi su un albero.
In tal caso, chi mette in atto questi comportamenti commette reato e può essere denunciato, se ciò viene reiterato nel tempo e attuato volontariamente.
Ben diverso naturalmente se per caso capita di affacciarsi una volta da parti comuni dell’edificio e di vedere dentro la casa di qualcuno senza l’intenzione di farlo.
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.