Harry, che non ha rinunciato al titolo di duca di Sussex: ecco perché

Alla vigilia dell'uscita del memoir Spare - Il minore, il secondogenito di re Carlo ha spiegato i motivi dietro alla scelta di farsi chiamare ancora con il titolo concesso dalla regina. Anche in California, a un oceano di distanza dalla famiglia
Principe Harry la confessione ecco perchè non ha rinunciato al titolo reale

Il principe Harry continua a essere fonte inesauribile di dietro le quinte sulla monarchia britannica. Dopo il documentario Netflix Harry e Meghan, il secondogenito di re Carlo d’Inghilterra si racconta senza filtri, ancora una volta, soprattutto rispetto ai gelidi rapporti con gli altri membri della royal family.

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Oggi esce in Italia il libro Spare – Il minore (Mondadori), in cui il duca di Sussex promette rivelazioni-bomba (che gli sono valsi un acconto da 20 milioni sulla cifra totale dell’accordo). In occasione del lancio del memoir ha rilasciato due interviste, andate in onda domenica 8 gennaio. 

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La prima con la britannica ITV arriva da noi in esclusiva su Real Time e Discovery+ domani 10 gennaio alle 22.40, mentre la seconda nel programma statunitense 60 Minutes con Anderson Cooper ancora non ha data di divulgazione italiana. Da quest’ultima arrivano alcune dichiarazioni chiave sullo stato dei rapporti tra il principe e la casa reale.

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In particolare il giornalista ha chiesto come mai continui a usare il titolo di Duca di Sussex (assieme alla moglie Meghan Markle), che ha ricevuto in dono dalla compianta regina Elisabetta II nel giorno delle nozze nel 2018, quando poi a gennaio 2020 ha deciso di lasciare i propri doveri come royal senior. Harry ha risposto: «Quale differenza avrebbe fatto?». Incalzato dalla presunta incoerenza tra fare un passo indietro rispetto alla monarchia per ritirarsi a vita privata e poi tornare costantemente sotto i riflettori, ha aggiunto: «Ogni volta che ho provato ad affrontare conversazioni in modo privato comunque ci sono state fughe di notizie contro di me e mia moglie. Il motto di famiglia è “Never complain, never explain” (“Mai lamentarsi, né fornire spiegazioni” ma è solo un modo di dire, non ci si attiene poi tanto». Lo stesso concetto l’ha ripetuto nell’intervista alla rete inglese, per poi concludere: «Non saremmo dovuti arrivare a tanto. Ho avuto conversazioni, scritto lettere, mandato email, insomma di tutto e mi hanno risposto negando che tutto questo stesse accadendo e che mi stavo immaginando le situazioni. E la cosa fosse cessata quando sono scappato dal mio paese d’origine con mia moglie e mio figlio temendo per le nostre vite, allora forse sarebbe andata diversamente».

Intanto un sondaggio della società YouGov a dicembre ha rivelato però il calo vertiginoso di popolarità nel Regno Unito dopo le rivelazioni pubbliche e così Meghan si conquista il secondo posto tra i meno amati (39%) e Harry il terzo (26%): al primo posto con il 79% delle preferenze, il principe Andrea, travolto da vari scandali. E le proiezioni dopo l’uscita del libro tenderebbero a confermare la caduta libera dei consensi nella madrepatria.

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