Hayden Christensen: film; programmi tv e fidanzata - iO Donna
Sei già abbonato? Accedi
Hai scelto di non dare il consenso alla profilazione pubblicitaria e del contenuto e di aderire all’offerta economica equivalente.
Accesso Consentless

Naviga il sito di Iodonna.it, Amica.it, Oggi.it, Living.corriere.it, Viaggi.corriere.it, Abitare.it e Style.corriere.it rifiutando tutti i cookie di profilazione ad eccezione di quelli tecnici necessari.

Hai cambiato idea e preferisci dare il consenso?1

Naviga il sito di iodonna.it con pubblicità profilata e senza abbonarti

Hayden Christensen, la “Forza” è ancora con lui. E l’ha fatto arrivare al successo

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana… c’era un ragazzo canadese che sognava di fare l’attore. Il sogno si sarebbe tramutato in realtà, come nelle favole, ma per riuscirci sarebbe stato costretto a cedere alle lusinghe… del lato oscuro.

A ventuno anni, nel 2002, Hayden Christensen (oggi ne ha 41), ha venduto l’anima (professionale, s’intende) a George Lucas: è stato scelto per interpretare Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni e il suo volto ha invaso il mondo. Salvo poi ritrovarsi sommerso da una pioggia di critiche tale da prostrare chiunque.

Hayden Christensen in Obi-Wan Kenobi

Oggi – vent’anni dopo – ha deciso di rimettersi in gioco indossando anche nella serie Obi-Wan Kenobi (2022) l’abito che gli ha garantito fama, denaro, ma (allora) non così tanta gloria. Quello di Dart Fener. Per ricominciare.

«Quando ho letto il copione», ha dichiarato recentemente l’attore al Corriere della Sera, «sono rimasto impressionato. Di certo ero emozionato per questa opportunità. Avevo continuato negli anni ad approfondire questo ruolo, documentandomi, leggendo».

Hayden Christensen al photocall di attends “Obi-Wan Kenobi” nel 2022 a Londra. (Photo by Karwai Tang/WireImage)

In questa serie, però, «vengono esplorati degli aspetti che non erano mai stati approfonditi finora. Quello che più amo di lui (Dart Fener, ndr)», prosegue, «sono i cambiamenti a cui dà vita. È sempre estremo nelle sue manifestazioni e questo mi entusiasma. Mi ricordo che è stato il mio primo pensiero già quando ho fatto i casting per avere questa parte».

Dart Fener-Hayden Christensen (credits Disney+© 2022 Lucasfilm Ltd. & ™. All Rights Reserved)

Certo, ammette, «ero emozionato perché si trattava della saga di Star Wars, ma come attore ero molto preso dall’idea di dare vita a un personaggio che parte come buono e poi lo devi accompagnare dal lato opposto. Quello del male».

Hayden Christensen e la saga di Star Wars

Ma facciamo un passo indietro. Per raccontare la sua carriera si parte da Guerre Stellari e si arriva a… Guerre Stellari. Il problema sta nel mezzo.

Episodio II – L’attacco dei cloni esce nelle sale il 16 maggio 2002. Il mondo è diverso da quello di oggi: non c’è Twitter, non c’è Instagram, non c’è Facebook e non c’è nemmeno Youtube. Significa che le informazioni non si disperdono in mille rivoli, come accade oggi.

Sotto, il trailer dell’Attacco dei cloni

E un evento era ancora un evento. Planetario, in questo caso. Se in Episodio I Anakin – futuro Dart Fener – è ancora un bambino, nel secondo lo vediamo adulto.

Possiamo finalmente dare un volto al Male e assistere con i nostri occhi al suo passaggio al lato oscuro. L’attesa, non solo tra i fan della saga, è enorme in un mondo in cui Dart Fener è probabilmente l’unico personaggio che conosce anche chi di Guerre Stellari non ha mai visto nemmeno un fotogramma.

Ma le cose non vanno bene. No, non nel senso degli incassi. È che ci sono troppe cose che non piacciono ai puristi, troppa computer graphics, troppo stucchevole e melensa la storia d’amore tra Anakin Skywalker (Christensen) e Padmé Amidala (Natalie Portman). Forse c’era solo troppa attesa.

Sotto, Christensen e Portman in una scena girata sul lago di Como, a Villa del Balbianello

La prima trilogia, che delusione

All’epoca, per gli appassionati dell’universo di Star Wars (anzi, adepti) la prima trilogia fu una delusione colossale, solo parzialmente riscattata dal finale del terzo episodio, quello in cui Obi-Wan (Ewan McGregor) e Anakin-Christensen, ormai prossimo a indossare la veste nera di Dart Fener, danno vita a un duello memorabile nel fuoco eterno che divora il pianeta vulcanico di Mustafar.

Le ripercussioni per la carriera del ben Hayden saranno pesanti. Aver abbracciato il lato oscuro lo avrebbe tenuto relegato in un cono d’ombra per molti anni. Forse per sempre.

Il photocall londinese di “Obi-Wan Kenobi”. Da sinistra, Deborah Chow, Hayden Christensen, Moses Ingram ed Ewan McGregor. (GettyImages)

La carriera di Hayden Christensen

La sua carriera, in realtà, era cominciata come meglio non avrebbe potuto. A diciott’anni, nel 1999, il suo primo film importante è Il giardino delle vergini suicide di Sofia Coppola. Due anni più tardi si guadagna critiche eccellenti e una candidatura al Golden Globe con L’ultimo sogno. Quello, il 2001, è un anno importante. È l’anno in cui la sua vita cambia per sempre. George Lucas lo sceglie tra più di 1600 candidati per interpretare Anakin Skywalker. 

«Ricordo quando ho ricevuto la telefonata che mi diceva che avevo ottenuto la parte», ha raccontato. «In quel momento ero ancora a letto, nel mio appartamento di Vancouver».

L’attore ricorda di essere «uscito dopo aver riattaccato il telefono, stordito e incredulo» per la notizia e di essere andato in salotto dove c’era il suo coinquilino. «Lui sapeva che stavo aspettando questa telefonata, vide il mio sorriso e capì subito che c’erano buone notizie», ha raccontato.

La sua reazione è stata quella «di accendere una spada laser immaginaria. Anche lui era un grande fan di Star Wars e aveva la colonna sonora di Episodio I. L’ha messa su e abbiamo fatto un duello immaginario con le spade laser nel nostro appartamento, saltando su tutti i mobili e urlando come dei ragazzini esaltati».

Hayden aveva finito il liceo da meno di un anno, «e all’improvviso mi sono ritrovato sul set di questa megaproduzione con George Lucas, Ewan McGregor e Natalie Portman. Davvero, non avrei mai potuto sognare qualcosa di più bello».

La stroncatura del film

Come detto, però, la risposta da parte di pubblico e critica fu tutt’altro che esaltante. «Quando la reazione della critica e del pubblico è arrivata e non è stata positiva», ha ricordato Ewan McGregor (Obi-Wan Kenobi), «è stata dura. È stata davvero molto dura».

Per anni «abbiamo ignorato la reazione a quei film, mettendo un po’ il paraocchi. Ora percepisco che c’è dell’apprezzamento per i prequel, un calore che viene dalla generazione per cui li realizzammo. Ora che sono cresciuti, per loro i film di Star Wars sono i nostri film di Star Wars».

Un concetto condiviso anche da Christensen. Per Hayden quelle stroncature sono state ferite profonde che probabilmente hanno impiegato molto tempo per rimarginarsi, lasciando comunque delle cicatrici.

Hayden Christensen e la Millennium Falcon di Star Wars a Disneyland nel 2019. (GettyImages)

Ora che dopo vent’anni è tornato per la terza volta a impersonare Dart Fener, c’è del sollievo, nelle sue parole. «Per molto tempo «ho pensato che non sarei mai tornato. Ci sono voluti anni prima che l’idea si facesse strada in un angolo della mia testa, prima che pensassi che c’era altro da esplorare. Sono così contento di poterlo fare». È come se avesse avuto bisogno di chiudere un cerchio.

Nel 2005 è la volta di Episodio III – La vendetta dei Sith. Hayden-Anakin completa il processo di adesione al lato oscuro. È un uomo tormentato, in preda a sentimenti contraddittori, si muove a cavallo tra amore e odio. Il suo sguardo – finalmente – cambia e sulla scena Christensen mostra tutta la malvagità che il Signore Oscuro dei Sith deve possedere. La sua performance non entusiasma il pubblico, ma almeno gli risparmia le terribili stroncature dell’episodio precedente. 

L’amore tra Hayden Christensen e Rachel Bilson

Da quel momento in poi, raggiunto il cuore luminoso di Hollywood le sue ali di cera cominciano a sciogliersi. Poco fortunato Factory Girl, dimenticabile Decameron Pie, scarso successo anche in un progetto ad alto budget come Jumper – senza confini. Non importa, dopotutto, perché sul set conosce Rachel Bilson – la Summer di The O.C., ve la ricordate?

Rachel Bilson e Hayden Christensen nel 2013 a Cannes. (gettyImages)

I due saranno fidanzati per un decennio e nel 2014 sarebbe nata la figlia Briar Rose, il nome della protagonista del cartone animato Disney preferito dalla Bilson, La bella addormentata nel bosco.

Gli altri film di Hayden Christensen

Dal punto di vista lavorativo, nel 2010 fa parte del cast di un’opera minore che, paradossalmente, gli offre uno dei ruoli migliori della sua carriera, Vanishing On 7th Street. Plauso non unanime, certo, ci sono anche delle stroncature, ma in modo quasi underground il film circola e trova un seguito tra gli appassionati del genere – la combinazione è horror + destino del mondo appeso a un filo.

Un po’ come la sua carriera. Transita dalle commedie a base di pizza (Little Italy), poi affianca Harvey Keitel in The Last Man. In tutta onestà, non c’è molto di cui entusiasmarsi.

Il piano B (che serve sempre)

L’importante, non solo per gli attori, è avere un piano B. O altri interessi. Per mettere le mani sul ruolo di Anakin-Dart Fener, Hayden Christensen aveva battuto persino la concorrenza di Leonardo DiCaprio; negli anni d’oro ha fatto il modello per Louis Vuitton e Lacoste

Ha avuto relazioni con – si dice, è solo gossip – Eva Longoria, Sienna Miller e Natalie Portman ai tempi di Episodio II – «me ne innamorai un pochino», ammise, ma solo per «aggiungere autenticità al ruolo». Giusto vent’anni fa fu inserito da People nella lista dei “50 Most Beautiful People” – anche se ha sempre un po’ avuto quell’aria da bello-che-non-balla.

Hayden Christensen durante lo “Star Wars Celebration day” nell’aprile 2017 a Orlando, Florida. (GettyIMages)

Ora pensa ad altro. Da buon cittadino di Toronto continua a dedicarsi ai suoi amati Maple-Leafs, la squadra di hockey su ghiaccio e – dal 2010 – ha deciso di cambiare drasticamente la sua vita. Si è trasferito lontano dalla città, in una tenuta di ottanta ettari.

«Ho sempre amato tutto il processo relativo alla realizzazione di un film», ha spiegato, «ma io ho semplicemente anche altri interessi e ci sono molti altri territori che ho voglia di esplorare».

Il rapporto con il suo alter ego, Dart Fener

Al richiamo di Dart Fener, però, non è riuscito a resistere. «Se è vero che Fener avrebbe potuto fare scelte migliori», ha detto al Corriere della Sera, «lo è altrettanto che sono state anche le circostanze a portarlo dove è. Ci sono delle redenzioni, poi delle ricadute. È un personaggio molto complesso ed è quello che più amo di lui».

Dice che essere di nuovo Dart Fener ha rimesso in moto «molte emozioni» e che in un certo senso «è stato catartico» rivivere dopo vent’anni certe sensazioni.

Christensen alias Dart Fener

L’amicizia con Ewan McGregor

Oltre al fatto di poter interpretare nuovamente un personaggio che nel bene e nel male ha definito la sua carriera, Hayden ha avuto la possibilità di riabbracciare un vecchio amico, Ewan McGregor.

«Con Ewan», ha raccontato, «siamo rimasti molto uniti, ma non ci vedevamo da tempo e ritrovarlo col suo personaggio è stato straordinario. Insieme ci divertiamo molto. E tutti e due crediamo che non potevamo non accettare di fare questa serie: lo dovevamo a tutti i fan della saga che l’aspettavano, nel mondo».

Ewan McGregor insieme ad Hayden Christensen. (GettyImages)

Un’attesa che si è trasformata in un successo tangibile. Il primo episodio di Obi-Wan Kenobi è stato più visto di The Mandalorian e The Book of Boba Fett (altri due prodotti dell’universo di Star Wars).

«Segui la Forza Luke» diceva Obi-Wan in Episodio IV a Luke, figlio di Dart Fener-Hayden nella finzione cinematografica. Lo ha fatto anche lui. Per una volta il “padre” ha imparato dal “figlio”. Hayden ha seguito la Forza. Tornare a casa gli ha fatto bene.

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA