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A Montecarlo solo Alonso tiene testa a Verstappen. Male le Ferrari

Vittoria facile per l'olandese, nonostante quella monegasca non sia la sua pista preferita. Indietro Lecrerc e Sainz

di Alex D'Agosta

Festa sul podio di Montecarlo (Foto: AFP)

6' di lettura

Si è concluso l'ottantesimo gran premio di Monaco e sesto della stagione con un altro dominio di Verstappen, un Alonso veloce ma rallentato da una presunta foratura e un Ocon a sorpresa forte, almeno per accontentare i tanti tifosi francesi presenti. La cosa un po' triste è che questo ordine di podio è lo stesso della griglia di partenza: nulla è cambiato nonostante non poco caos creato da una pioggia improvvisa, che ha dato fastidio da tre quarti di gara fino a quasi alla fine. Uno scroscio forte ma non drammatico: tuttavia si potrebbe dire che i previsori non hanno fatto bene il loro lavoro.

Anche a gara iniziata, la probabilità di ‘showers' annunciata dalle televisioni era ancora nell'ordine del 20%. Vittoria facile per l'olandese, nonostante quella monegasca non sia la sua pista preferita: è ‘solo' per lui la seconda volta in carriera davanti al Principe Alberto, più un altro podio e alcuni piazzamenti: da giovanissimo, in Toro Rosso, si era addirittura ritirato per ben due volte. Come accennato esce bene l'Alpine (anche grazie al settimo di Gasly) e si riconferma molto bene l'Aston Martin (senza però mai contare sulla seconda guida). Dopo i primi tre, figurano le due Mercedes, con Hamilton che aveva immediatamente messo il muso davanti a Leclerc e, nello svolgimento della gara, ha visto sostituire il suo primo inseguitore con Russell. Il britannico junior finisce quinto, nonostante una penalità di cinque secondi per un episodio scorretto nei confronti di Perez: nel suo rientro in pista dopo il pit stop al giro 61 lo tocca senza curarsi di rispettare come da regolamento i piloti sopraggiungenti. Non è la prima volta che il giovane pilota Mercedes paga pegno di cinque secondi per uno scontro con il messicano: era già successo a luglio 2022 per un altro piccolo episodio di gara nel Gran Premio d'Austria, dove non ha mai ammesso la colpa. Curiosamente, questa settimana Russell aveva inoltre già preso una micro penalità nelle prove libere, a causa del superamento di velocità in pit lane. È stato ‘pescato' infatti a 60.2 km/h contro i previsti 60: per 0.2 km/h di eccedenza rilevata, la sanzione prevista non era di tempo ma monetaria, per una cifra di soli 100€.

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Charles Leclerc durante la gara. (Photo Via AP)

Niente da fare quindi per il tifo casalingo, soprattutto per le Ferrari: presenti molti tifosi italiani e spagnoli di Sainz, ma il grosso degli striscioni, dei manifesti, del merchandising, era a favore di Leclerc. Non c'è stato niente da fare: dopo la delusione per il terzo posto cronometrico e la retrocessione di tre posizioni per ‘impeding' su Norris, una manovra che è stata ritenuta dannosa e sanzionata nel tardo pomeriggio, anche la domenica non ha avuto spazi di fortuna o prestazione, visto che si è trovato a lottare con un grosso problema di consumo gomme, nonostante la transizione da asciutto a bagnato. Eppure ieri, per qualche attimo, qualche cuore è sussultato, visto che Charles aveva temporaneamente conquistato la pole in qualifica. Tempo poche curve e tuttavia arriva prima il superamento di Alonso e, non senza uno sfioramento incredibile dei muretti, pure la pole di Verstappen allo scadere delle Q3. Leclerc, tuttavia, non si può dire che abbia sbagliato qualcosa, neanche nel difficile gran premio odierno. Ha tenuto poco più di metà dei 78 giri la hard ma dopo il rientro aveva oltre 50 secondi di svantaggio: questo già prima della pioggia che ha ribaltato i programmi per tutti.

E così in pochi hanno cantato a Monaco, nonostante un pubblico sempre internazionale: il ‘gioco' nel principato è infatti quello di far venire tante persone da fuori: per l'occasione, la località marittima più antropizzata del pianeta riempe ogni minimo appartamento, hotel, ristorante, bar, o club costruito ovunque anche in un raggio di decine di chilometri in Francia e nelle località di confine in provincia di Imperia. Per la gioia dell'Italia e dell'ACI, è degno di menzione, al di fuori dell'evento di Formula 1, Gabriele Minì: l'italiano che corre in un team inglese e appartiene alla Alpine Academy, dopo essere stato il più giovane campione del mondo in Formula 4, nel weekend dove Monaco manda in scena il motorsport ha staccato un picolo posto nella storia con una vittoria nella Feature Race della Formula 3.

Solita festa per l’economia del Principato

La festa fino è stata comunque buona per tutte le economie legate al gran premio del Principato: la sera della ‘vigilia' non è mancato il solito infinito sciame di ospiti e auto anche di gran lusso che hanno riempito ogni strada vicino al porto, con prezzi ‘improbabili' altrove per quasi ogni tipo di consumazione. Chi doveva fatturare ha fatturato: insomma, anche se un po' di flessione, a colpo d'occhio, si poteva notare in diversi settori delle tribune e delle hospitality dei team, il Gran Premio ha continuato a svolgere bene il suo importante ruolo per il Principato. Anche se, come sempre più spesso accade con la gestione di Liberty Media, pure una gara storica come questa offre il fianco a rumour insistenti sulla messa in discussione della sua esistenza, a partire come sempre da questioni economiche, ma non solo. Nulla però è uscito a riguardo di ufficiale, neanche per quanto concerne i contratti italiani che, sia per Imola che per Monza, offrono almeno ancora due anni di tranquillità ‘relativa': i rinnovi, infatti, saranno come sempre subordinati a rinegoziazioni finanziarie ma anche a richieste strutturali alle quali bisognerà far fronte a tempo debito.

Errori diffusi

Tornando alla gara, sono in pochi i piloti con la coscienza pulita e una guida impeccabile: persino il vincitore colpisce in gara una volta la barriera nelle fasi iniziali della pioggia, quando mancavano ancora quasi 30 giri alla fine. Con l'allarme acqua e le prime gocce tanti piloti ‘alzano il piede' e compattano i distacchi ma nonostante tutto la classifica non si stravolge più di tanto: paga pegno solo qualche errore di perdita di aderenza, a carico di Sainz (tre posti persi per un ‘lungo' , ma a inizio gara aveva già rotto una bandella dell'alettone anteriori), Magnussen e Sargeant, per citarne alcuni. Merita una menzione speciale Stroll: le precipitazioni non sono state così ‘fatali' per la gara di tanti piloti come accaduto in alcune celebri edizioni passate, ma quello che ci ha rimesso di più è ancora una volta un pilota noto per essere fra quelli meno meritevoli nel paddock. È proprio con un errore di guida che il ricco ereditiero canadese spacca la sua vettura ed è l'unico a non vedere la bandiera a scacchi. Ben gli sta, direbbero in tanti: d'altra parte potrebbe considerarsi una ‘vendetta divina' per una ingiusta grazia ricevuta in precedenza. Mentre ieri Leclerc è stato punito per un comportamento di minor gravità, Stroll è stato invece ‘graziato' per aver mancato di presentarsi alla pesa, infrangendo in teoria una regola che avrebbe dovuto vederlo retrocedere da una già mesta qualifica al 14mo posto all'ultimissima posizione in fondo alla griglia. Ciò detto, la Aston Martin gravita bene come seconda forza del campionato grazie al ‘solito vecchietto' asturiano di 41 anni che, da solo, riesce a tenere il passo del giovane Max e portare a casa tanti punti pesanti. Anche troppi: con i divari che si sono già creati in questa primavera, non sono in pochi a rimpiangere il vecchio sistema di punteggio.

Perez ancora secondo

Nonostante un sedicesimo posto, doppiato due volte, Sergio Perez dopo questa sesta prova dell'anno mantiene ancora un buon distacco su Alonso nella classifica generale dei piloti, che vede Verstappen a 144, Perez a 105, Alonso a 93, Hamilton a 69, Russell 50, Sainz a 48 e Leclerc a 42. Sono quindi già più di 100 le lunghezze che separano Verstappen e Alonso: numeri sconfortanti anche pensando a quanto sarà lunga la stagione 2023, visto che le modifiche alle auto sono sempre più contingentate. Il gap fra le monoposto è particolarmente evidente anche dalla lettura della classifica dei costruttori: la Red Bull ora è ben oltre il doppio del secondo, la Aston Martin, con 249 contro 120 punti. Molto vicina però la Mercedes, con 119 complessivi grazie a risultati monegaschi ravvicinati di entrambi i piloti. Quarta la Ferrari e al momento, con 90 punti, mostra che i problemi da risolvere sono seri, visto che a Monaco di solito non emergono i difetti riscontrati nelle piste più veloci. E il futuro non promette bene, considerando che solo fra una settimana, a Barcellona, ci sarà al contrario la pista più provante per le auto e l'aerodinamica.


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