La pagella del Mereghetti «E la festa continua»: Destini incrociati e politica nella famiglia di Guédiguian (voto 8)- Corriere.it

La pagella del Mereghetti

�E la festa continua�: Destini incrociati e politica nella famiglia di Gu�diguian (voto 8)

di Paolo Mereghetti

Lo stile del regista francese: nessun protagonista, tanti comprimari


La pagella del Mereghetti

Ci sono registi che usano l’Io per fare film e registi che usano il Noi. Robert Gu�diguian usa il Noi perch� quando filma, quando pensa ai film che vuole fare (e a quelli che vuole produrre: un’attivit� che va in parallelo con la regia), quando immagina le storie che potrebbero interessargli, non � mai solo: non ci sono solo le sue ambizioni espressive e il suo mondo d’autore, c’� anche il pubblico a cui vuole rivolgersi, e insieme i temi che vuole affrontare, le realt� che vuole farci conoscere, la lettura morale che vuole farci arrivare. E quando noi vediamo i suoi film sentiamo che non siamo mai soli, che c’� qualcuno al nostro fianco, che ci prende per mano e ci accompagna — non ci guida: condivide la strada con noi — fin dentro lo schermo.

Questo senso di familiarit� e di �amiconeria� � aumentato dal ritrovare le stesse facce, gli stessi interpreti. Da sempre Gu�diguian ha privilegiato il lavoro con un gruppo di attori — in primis la moglie Ariane Ascaride — con cui fosse facile per lui entrare in sintonia, che condividessero i suoi stessi ideali di cinema e il suo approccio alla realt�. Fin dai primissimi film c’� stato G�rard Meylan (era lui il Marius che incontrava Jeanette, cio� Ascaride, nel film omonimo che ha fatto conoscere il regista marsigliese in Italia), a cui si � presto unito anche Jean-Pierre Darroussin, compagno di accademia di Ariane. Mentre tra i volti pi� giovani, non manca ultimamente Robinson St�venin, figlio del compianto Jean-Fran�ois.

Ritrovarli film dopo film trasmette un senso di appartenenza e di coinvolgimento che contribuisce a farci sentire in famiglia, anche noi parte di quel gruppo di amici. Lo spunto per questo �E la festa continua! � la tragedia avvenuta a Marsiglia il 5 novembre 2018 quando due caseggiati, fatiscenti e abitati da povere famiglie immigrate, sono crollati causando otto morti: sono le prime immagini del film, recuperate dai documenti dell’epoca. Per reagire a quella tragedia la societ� civile ha trovato la forza di rialzare la testa e cos� vediamo come la citt� si sta preparando alle elezioni del 2020: Alice (Lola Naymark) lavora in un gruppo che si riunisce dentro una chiesa occupata, Rosa (Ariane Ascaride) fa invece l’infermiera e cerca di trasmettere il suo entusiasmo a chi la dovr� sostituire.

La prima cerca di organizzare un coro con cui far capire il valore politico di una canzone come �Emmenez-moi� di Aznavour, la seconda si sgola nelle riunioni politiche per far capire ai rappresentati dei partiti di sinistra che devono abbandonare i loro personalismi e unirsi per poter battere il governo di destra che da vent’anni domina nella citt�. Ma per tutte e due l’impegno pubblico si mescola col privato: Alice � la fidanzata di Sarkis (Robinson St�venin), il secondogenito di Rosa che vorrebbe costruire una famiglia piena di figli, mentre Rosa ogni tanto deve ospitare il fratello Antonio — �come Gramsci!� — l’ultimo taxista marxista di Marsiglia (G�rard Meylan) sempre alle prese con i problemi del cuore.

Poi, il caso fa incontrare Rosa con Henri (Jean-Pierre Darroussin), libraio in pensione e padre di Alice, e tra loro si accende qualcosa di inaspettato. A chiudere il quadro c’� anche Minas (Gr�goire Leprince-Ringuet), medico, fratello maggiore di Sarkis sposato a Paula (Pauline Caupenne). Senza dimenticare naturalmente il gruppo di militanti con cui Alice vuole organizzare una manifestazione pubblica per intitolare al �5 novembre� la piazzetta vicino al luogo della tragedia. Dentro questa rete, Gu�diguian (che firma la sceneggiatura con Serge Valletti) tira i fili delle varie storie e dei vari personaggi, ognuno con qualche sorpresa in serbo, ognuno con un’umanit� pronta a manifestarsi o a chiedere aiuto. Non ci sono eroi, non ci sono protagonisti ma tanti �comprimari�, ognuno pronto a offrire il suo sostegno all’altro.

Come andranno le elezioni? Sar� la cronaca a dircelo perch� il film si ferma prima, lasciandoci per� un monito preciso: �Dobbiamo affermare incessantemente che niente � finito, che tutto comincia�. Anche la festa del titolo.


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7 aprile 2024 (modifica il 7 aprile 2024 | 19:12)