La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler

Nel 1942 Adolf Hitler si trova davanti una situazione geopolitica complessa. Ha bisogno di aiuto, almeno sul fronte burocratico e personale, così assume la giovane Traudl Junge come nuova segretaria personale. Gli eventi si spostano poi al 1945. Hitler, Eva Braun, la segretaria e pochi elementi fidati vivono ormai con lui in un bunker, per via della disfatta tedesca. Il bunker viene chiamato Führerbunker.

Intanto Hitler compie cinquantasei anni. Nel corso della sua festa, la notizia arriva al gruppo: gli eserciti russi stanno per entrare in città. Hitler cerca di mantenere il controllo, sempre convinto che le cose evolveranno nel verso giusto per loro e per tutto l’esercito. Non sa però che il generale Himmler sta intanto cercando di portare a termine un accordo con gli Alleati. 

Anche il giovane Peter Kranz, come Hitler, continua a sostenere la causa nazista, decidendo così, come pochi altri, di non lasciare la città, dove la tensione sembra crescere sempre di più. Nonostante ciò, Goebbels, ministro della propaganda, decide di non pianificare l’evacuazione dei cittadini. Hitler crede ancora che Walther Wenck, con un esercito apposito, riuscirà a risolvere il conflitto, ma fallisce. 

Hitler inizia allora a pianificare il suo suicidio e quello dell’amata Eva Braun, che sposa negli ultimi attimi. Dopo aver testato il cianuro sul suo pastore tedesco, Eva assume il cianuro e Hitler si spara. La sua segretaria, Traudl, e pochi altri militari riescono a fuggire dal bunker. Traudl lascia Berlino insieme al giovane Peter, in sella ad una bicicletta rinvenuta per caso.