Notiziario: La misteriosa morte del Duca di Kent, legata ad un filo rosso che porta al nome di Rudofl Hess - Associazione Nazionale Combattenti e Reduci

Notiziario: La misteriosa morte del Duca di Kent, legata ad un filo rosso che porta al nome di Rudofl Hess

La misteriosa morte del Duca di Kent, legata ad un filo rosso che porta al nome di Rudofl Hess

Rimase sempre obnubilata dal misterioso velo che si posa sui complotti, la scomparsa di George Duca di Kent: ufficialmente morto in seguito ad un incidente aereo che coinvolse l’idrovolante Short S.25 Sunderland sul quale viaggiava il 25 agosto del 1942. Sono le prime ore del mattino quando la mastodontico idropattugliatore, da poco levatosi in volo alla volta di Terranova, si schianta rovinosamente contro una verde collina della contea di Caithness. A bordo – forse al posto di pilotaggio – c’è il Duca di Kent, un simpatizzante filo-tedesco che si mormora persegua il progetto di una pace separata con il nemico – Come quella ricercata in Scozia un anno prima dal braccio destro di Adolf Hitler, il gerarca Rudolf Hess: decollato su un Bf-110 e diretto nel Lanarkshire, dove il Duca di Hamilton – massone e  filo-tedesco anch’esso – lo attendeva per un incontro segreto. Con un passato chiacchierato e un futuro pericoloso, George – incline all’uso della cocaina, bigamo e di orientamento bisessuale – si sarebbe alzato in volo imponendosi al comando dell’imponete ‘nave volante’ della RAF – che carica di carburante pesa 26 tonnellate – ma non avrebbe raggiunto la quota adeguata per superare le colline che circondavano la sua pista liquida.
La nebbia, che tutto intorno satura il cielo, non permette di scorgere alcun ostacolo; l’aereo colpisce terra. Prende fuoco. Tutti i membri dell’equipaggio, e gli eventuali ‘passeggeri’ non dichiarati, perdono la vita. Tutti tranne uno.

Un incidente aereo come tanti in tempo di guerra, oppure un sabotaggio? Nessuno conosce o ha mai rivelato la natura della missione e perché il quarto figlio di Giorgio V vi avesse preso parte. Si sa solo che degli 11 membri dell’equipaggio, e di eventuali passeggeri non registrati, solo uno rimase in vita, e non rivelò mai nessuna informazione riguardo l’accaduto.

Le teorie del complotto

Se si vuole dare conto alle teorie del complotto, George sarebbe rimasto vittima non di una manovra sbagliata – magari aggravata dalla scarsa visibilità – ma dalla sua scarsa propensione alla riservatezza: ucciso dai servizi segreti britannici per le sue amicizie filo-naziste e per non correre il rischio che rivelasse informazioni sensibili che poi sarebbero finite nelle mani della Gestapo o dell’Abwehr. Secondo Charles Higham, autore di ‘The Duchess of Windsor: The Secret Life’, sarebbe stato il SEO (Special Operations Executive ) a sabotare l’idrovolante sul quale viaggiava il principe: per evitare la fuga d’informazioni e per non mettere a rischio la sicurezza nazionale. Ma non è tutto. Secondo ulteriori teorie, il Principe non solo aveva intenzione di trattare una pace separata con la Germania, per chiudere un fronte e permettere ai tedeschi di concentrare tutte e loro forze contro il pericolo bolscevico, ma voleva anche cospirare contro il primo ministro Winston Churchill.

Churchill, quando il vice Führer venne catturato in Scozia nel tentativo di combinare un incontro tra i vertici tedeschi e Re Giorgio nella ricerca di una ‘pace separata’ tra due popoli uniti dalla ‘razza’, non ci pensò due volte a bollarlo come ‘insano di mente’ e a farlo rinchiudere nella torre di Londra.Ma perché Churchill non sarebbero stato a favore di una pace separata che avrebbe permesso, senza ulteriori spargimenti di sangue da parte dei figli di Albione, di debellare uno dei suoi peggiori incubi: il Comunismo?

Secondo quanto riportato da Lynn Pickett, Clive Prince, Stephen Prior, John Harris e Richard Wilbourn nei libri ‘Double Standards: The Rudolf Hess cover-up’ , ‘War of the Windsors’ e ‘Rudolf Hess: Treachery and Deception’, il Duca di Kent era pedina fondamentale nella ricerca della pace separata da trattare con i nazisti. Nelle intenzioni di sua altezza reale però, c’era quella di lasciare alla famiglia Windsors tutti i meriti, estromettendo il carismatico primo ministro simbolo della vittoria della Battaglia d’Inghilterra. E questo sarebbe risultato sgradito all’ambizioso Churchill. Sempre secondo le fonti reperite dagli autori sopra citati, l’ambasciatore tedesco presso il Portogallo, Barone von Hoyningen-Huene, confidò al ministro degli Esteri del Reich von Ribbentrop che «.. la comunità britannica di Lisbona mormora riguardo il sabotaggio dell’idrovolante sul quale viaggiava il principe perché evitare la pace con la Germania.»

Conclusione

Malgrado le congetture passate e presenti, nessun documento ufficiale o ufficioso venuto in possesso di alcun ricercatore ha potuto suffragare la tesi di una cospirazione sedata da Winston Churchill in persona per mano di agenti del SEO. Quello che sappiamo è che un operatore radio della testimoniò di aver udito il principe che pretendeva prendere il comando del velivolo, e che i braccianti della tenuta nei pressi della quale si schiantò il Sunderland – i primi a giungere sul posto – rinvennero indumenti e calzature femminili tra i rottami – da attribuire probabilmente a passeggeri aggiuntivi. Per quanto ne sappiamo noi lo Short S.25 Sunderland  non riuscì a guadagnare quota e velocità sufficienti per oltrepassare la sommità della collina dopo il decollo: a causa del peso in eccesso, di una rincorsa troppo breve e della ridotta visibilità che gli impedì di individuare il rilievo. Le tesi di una cospirazione vennero alimentate dal silenzio dell’unico superstite, che non rilasciò mai dichiarazioni riguardo l’accaduto fino alla sua morte. 

di Davide Bartoccini