La storia dello swing: un ritmo che fa ancora ballare - Swing Fever

Musica Swing

Di Mirko Fait

Swing Count Basie

Foto: Count Basie, Aquarium, New York, N.Y.

La storia dello swing, un ritmo che fa ancora ballare

Negli anni trenta, dopo decenni di predominio del jazz tradizionale proveniente da New Orleans e dopo la depressione del ’33, c’era voglia di aria nuova. A Kansas City, ingaggiando giovani musicisti di talento, un grande direttore, Count Basie, diede vita a un fenomeno musicale che negli anni ’40 ebbe il suo decennio d’oro. Questo fenomeno fu chiamato la Swing Era. Poco dopo anche a New York, un certo Duke Ellington e altri compositori come Fletcher Henderson, Benny Goodman, Jimmy Dorsey, Tommy Dorsey, Glenn Miller, Woody Herman e Artie Shaw riunendo grandi orchestre e spingendosi sempre più nella musica colta (di matrice europea) contribuirono al successo dello swing. 

Swing Count Basie
Count Basie, Aquarium, New York, N.Y.

La diffusione della musica swing si deve anche alle radio che trasmettevano a più non posso, giorno e notte, queste canzoni swing in tutti gli States e durante la seconda guerra anche in tutta Europa. La musica swing ebbe grande diffusione in quegli anni grazie anche a un altro media che in breve tempo invase molti spazi con molte pellicole che ora avevano finalmente il sonoro: il cinema. Grandi produzioni cinematografiche avevano proprio colonne sonore dedicate a questo genere musicale e molti film addirittura avevano come tema lo swing ingaggiando orchestre e ballerini da tutto il paese. Nascevano i primi lungometraggi a tema musicale. Tra i più conosciuti sicuramente Fred Astaire e Ginger Roger, instancabili partner che sembravano librarsi nell’aria mentre ballavano classici dello swing.

Swing Glenn Miller Band
Glenn Miller Orchestra, 1940-41

Lo swing in Italia

Sarà stato perché lo swing era ballabile, orecchiabile, romantico e in quegli anni di guerra c’era voglia di spensieratezza, che ben presto si diffuse oltreoceano e anche in Italia, dove già prima della guerra aveva vissuto la sua primavera in una forma tutta nostrana, con parole italiane. Nasceva lo swing italiano, forma che impazzò ancora di più nell’immediato dopoguerra dopo l’arrivo degli americani.

Oggi lo swing, come molte mode, sta rivivendo la sua seconda giovinezza e le musiche e i balli swing stanno riempiendo di nuovo le sale da ballo e gli spazi improvvisati per soddisfare gli appassionati.Una musica che si porta bene i suoi ottant’anni, malgrado tutto.

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It don’t mean a thing (1943) è sicuramente uno dei classici più famosi del genere Swing.

Lo sapevi che questo capolavoro, composto da Duke Ellington, per la prima volta utilizzò la parola che diede poi nome alla Swing Era?

Per saperne di più: 1932: Duke Ellington & His Famous Orchestra – It Don’t Mean a Thing (If It Ain’t Got That Swing)

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