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La colonna sonora

Sergio Bassetti e Francesco Cara

Quando il sonoro ancora non esisteva, ai tempi del cinema muto, la musica aveva, oltre che una funzione di accompagnamento delle immagini, anche quella di riprodurre i suoni e gli effetti sonori di ciò che la pellicola mostrava. Insomma, una funzione strutturale. Con l'invenzione del sonoro e la possibilità di registrare i rumori dal vivo, questa funzione diventa inutile. Alcuni critici dicono addirittura che la musica diventi qualcosa di sovrabbondante. Perché allora si è deciso di mantenerla?

Esistono nella storia del cinema molti esempi di collaborazione tra musica e regia. Uno per tutti l'Aleksandr Nevskij di Eisenstein e le creazioni musicali di Prokofiev: unità e armonia perfette tra movimento delle immagini e movimento della musica. Più recenti ma non meno riusciti, i valzer di Strauss tanto cari a Stanley Kubrick e che di certo hanno contribuito al successo del suo capolavoro 2001 Odissea nello spazio e le colonne sonore dei film di Federico Fellini realizzate da Nino Rota.

Per spiegarci come nascono le musiche da film e il diversi ruoli che possono ricoprire, in questa puntata de I Mestieri del Cinema, abbiamo intervistato Sergio Bassetti e il compositore Francesco Cara.

Sergio Bassetti (Roma, 1952) massmediologo e saggista, è autore di testi e programmista-regista per Radiotre ("Cent'anni suonati", "Pentagramma per fotogramma", "'900 musicale e cinema: musicisti colti e cinematografo"). Autore di numerose pubblicazioni, tra cui "Sapore di sala, Letteratura musicale tra passione e ideologia nel cinema di Pasolini". Ha collaborato con "Rivista Italiana di Musicologia", "Segnocinema", "Cineforum", "Filmcritica" e "Ciak". Collabora alla Treccani/Cinema. E' del 2002 il saggio "La musica secondo Kubrick" (Lindau). Insegna Suono al Centro Sperimentale di Cinematografia.

Francesco Cara (Roma, 1976) è un compositore che coniuga la formazione accademica classica alla continua e personale ricerca sul suono e sul linguaggio musicale. Con una solida esperienza nella scrittura orchestrale di vario genere e stile, è in grado di occuparsi delle diverse fasi di un progetto musicale. In merito alla musica per immagini Francesco ritiene che, dalla sinergia fra regista, montatore e compositore, possa nascere un prodotto realmente originale e che, a ciascun’opera visiva, debba corrispondere un pensiero musicale ad hoc. La musica può rafforzare, commentare, contraddire delle immagini o esserne indifferente ma saprà svelarne sempre il significato più profondo.