Fulco Ruffo di Calabria

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Fulco Ruffo di Calabria
Fulco Ruffo di Calabria in una fotografia d'epoca
Principe di Calabria
XVIII Conte di Sinopoli
Stemma
Stemma
In carica15 marzo 1928 –
18 giugno 1946
PredecessoreFulco Beniamino Ruffo di Calabria
SuccessoreFabrizio Beniamino Ruffo di Calabria
TrattamentoDon
Sua Altezza Serenissima
Altri titoliXIII Principe di Scilla
Principe di Palazzolo
Duca di San Martino
VI Duca di Guardia Lombarda
Marchese di Licodia
Conte di Nicotera
Barone di Calanna
Barone di Crispano
Nobile dei Principi di Scilla
Patrizio napoletano
Grande di Spagna di I classe
NascitaNapoli, 12 agosto 1884
MorteRonchi di Apuania, 23 agosto 1946 (62 anni)
Luogo di sepolturaCimitero del Verano
DinastiaRuffo di Calabria
PadreFulco Beniamino Ruffo di Calabria
MadreLaure Mosselman du Chenoy
ConsorteLuisa Gazelli di Rossana
FigliMaria Cristina
Laura
Fabrizio
Augusto
Giovanna
Antonello
Paola
ReligioneCattolicesimo
Fulco Ruffo di Calabria
Fulco Ruffo di Calabria in tenuta da aviatore
NascitaNapoli, 12 agosto 1884
MorteRonchi di Apuania, 23 agosto 1946
Luogo di sepolturaCimitero del Verano
ReligioneCattolicesimo
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaCavalleria
CorpoCorpo aeronautico militare
SpecialitàCaccia
Reparto, 4ª Squadriglia per l'artiglieria, 42ª, 44ª, 70ª, 91ª Squadriglia caccia
Anni di servizio19041905
19141934
ComandantiFrancesco Baracca
Pier Ruggero Piccio
GuerrePrima guerra mondiale
Comandante di91ª Squadriglia caccia
17º Gruppo caccia
DecorazioniMedaglia d'oro al valor militare
Medaglia d'argento al valor militare (2)
wwiaviation.com[1]
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Fulco Ruffo di Calabria

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato6 aprile 1934 –
?
LegislaturaXXIX
Sito istituzionale

Dati generali
ProfessioneIndustriale-agricoltore

Fulco Ruffo di Calabria, principe di Calabria, XVIII conte di Sinopoli (Napoli, 12 agosto 1884Ronchi di Apuania, 23 agosto 1946), è stato un nobile, aviatore e politico italiano, eroe e asso del Servizio Aeronautico del Regio Esercito nella prima guerra mondiale, durante la quale conseguì venticinque vittorie aeree, ottenendo una promozione per meriti di guerra e venendo insignito di una medaglia d'oro al valor militare, di due d'argento, quattro di bronzo e di numerose altre onorificenze italiane e straniere.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Stemma in pietra dei Ruffo di Calabria al castello Ruffo di Scilla (Reggio Calabria)
Motto: Omnia bene.
Blasonatura: Troncato, cuneato d'argento e di nero, il capo caricato di tre conchiglie al naturale

Figlio di Fulco Beniamino Ruffo di Calabria e di Laura Mosselman du Chenoy, portò in vita i titoli di XVIII conte di Sinopoli, VI duca di Guardia Lombardi, nobile dei Principi di Scilla e patrizio napoletano. Divenne principe sul cognome il 15 marzo 1928.

Carriera militare[modifica | modifica wikitesto]

Folco Ruffo di Calabria fotografato da Attilio Prevost

Compiuti gli studi nel Collegio Mondragone di Frascati, il 22 novembre 1904 si arruolò a Foggia, come volontario, nell'11º Reggimento "Cavalleggeri di Foggia", alla Scuola ufficiali di complemento.

Nel maggio 1905 fu promosso caporale, nel novembre 1905 sergente, nel febbraio 1906 sottotenente.

Successivamente si trasferì in Somalia, dove rimase tre anni presso una società italo-belga che si occupava di commercio fluviale.

Asso dell'aviazione[modifica | modifica wikitesto]

La 91ª Squadriglia aeroplani da caccia; da sinistra: serg. Mario D'Urso, serg. Gaetano Aliperta, ten. Gastone Novelli, ten. Cesare Magistrini, cap. Bartolomeo Costantini, cap. Fulco Ruffo di Calabria, col. Pier Ruggero Piccio, ten. Guido Keller, magg. Francesco Baracca, ten. Ferruccio Ranza, ten. Mario de Bernardi, ten. Adriano Bacula, serg. Guido Nardini, sott. Eduardo Alfredo Olivero

Allo scoppio della prima guerra mondiale rientrò in Italia e si arruolò volontario nel Battaglione aviatori. Conseguito il brevetto al Centro di formazione di Torino-Mirafiori nel 1915, venne inviato sul teatro di guerra.

Dopo le prime esperienze di volo dal settembre 1915 nella 4ª Squadriglia per l'artiglieria, il 9 agosto 1916 venne assegnato alla 70ª Squadriglia caccia. Il 23 agosto Francesco Baracca e Ruffo abbatterono l'Hansa-Brandenburg C.I del Zgsf. Anton Himmer della Flik 19 nei pressi di Merna. Il 16 settembre successivo abbatté, in collaborazione con Baracca e Luigi Olivari, un Lloyd C.II della Flik 16 a Staro Stelo di Caporetto.

L'11 febbraio Baracca (su Nieuport 17) con Ruffo (su Ni 17), il serg. Giulio Poli ed il caporale Antonio Pagliari (su Nieuport 11) abbatté un Br. C.1 del caporale Ludwig Fleck con l'osservatore tenente Wilhelm Siemienski della Flik 35 che, dopo aver colpito il serbatoio del Ni 11 del caporale Anselmo Caselli che rientrò in emergenza, atterrò in emergenza vicino a Premariacco dopo una battaglia sul cielo di Udine alla quale assistette Vittorio Emanuele III, che il giorno dopo si recò al campo per complimentarsi con i piloti. Dal 1º maggio 1917 venne assegnato alla 91ª Squadriglia aeroplani da caccia, la famosa Squadriglia degli Assi comandata da Francesco Baracca, alla cui morte, nel giugno 1918, subentrò nel comando fino al 23 settembre 1918, quando il capitano Ruffo assunse il comando interinale del nuovo 17º Gruppo caccia. Il 5 maggio 1917 Ruffo di Calabria abbatte un Hansa-Brandenburg C.I della Flik 32 su Vipacco, arrivando alla sua quinta vittoria e diventando così il quarto asso italiano in ordine cronologico. Il 10 maggio, verso le 11 di mattina, abbatté un caccia su Biglia (Merna-Castagnevizza). Il 12 maggio arrivò la settima vittoria di Ruffo quando, verso le 7 di sera, abbatté in combattimento un velivolo austriaco che precipitò ad oriente di Gorizia. Il 13 maggio Ruffo abbatté un biposto su Jelenik.

Il 20 ottobre 1918 venne colpito mentre era in volo oltre le linee austriache; miracolosamente riuscì ad atterrare ed a riattraversare il fronte. Pochi giorni dopo l'Austria chiese l'armistizio.

Nel corso della guerra gli furono riconosciuti 20 abbattimenti di aerei nemici, tra i primi cinque piloti della lista degli assi italiani della prima guerra mondiale. Gli vennero conferite la medaglia d'oro al valor militare, due d'argento e quattro di bronzo.

Finita la guerra, Fulco Ruffo di Calabria rimase nel Regio Esercito fino al 1925, congedandosi con il grado di primo capitano di cavalleria, nel Reggimento Piemonte Reale

Senatore del regno[modifica | modifica wikitesto]

Ruffo di Calabria in divisa da pilota, con a fianco le insegne personali di combattimento

Negli anni successivi si dedicò alla propria azienda agraria e a studi sulle piante. Anche in questo campo lasciò un segno della sua presenza, in quanto scoprì una varietà di trifoglio, il trifolium vesiculosum Savi, conosciuto con il nome volgare di "trifoglio Ruffo".

Nel 1934 venne nominato senatore del Regno d'Italia. Fu senatore questore dall'aprile 1939 al luglio 1944. Per questo motivo, nell'immediato dopoguerra, fu deferito all'Alta corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo (ACGSF)[2]. La richiesta di decadimento fu tuttavia respinta dall'Alta Corte per la comprovata avversione al fascismo e venne reintegrato nella carica di senatore.[3]. Occorre sottolineare che sia il primogenito Fabrizio che il secondo maschio, Augusto, furono partigiani impegnati nelle Marche nello sfondamento della linea Gustav da parte degli Alleati. Augusto perse la vita nel mare di Pescara durante un'azione congiunta con gli Alleati la notte tra il 2 e il 3 novembre 1943.[4]

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Morì nella sua casa di Poveromo presso Ronchi di Apuania il 23 agosto 1946.

Il portale web dell'Aeronautica militare italiana ha proposto una pagina, intitolata "I grandi aviatori", dove vengono citate le maggiori personalità storiche dell'aviazione italiana, ponendo Ruffo tra di esse.[5]

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Dal matrimonio di Fulco Ruffo di Calabria con la contessa Luisa Gazelli dei Conti di Rossana (1896-1989) sono nati sette figli:

Le vittorie aeree[modifica | modifica wikitesto]

Il biplano SPAD S.VII appartenuto a Fulco Ruffo di Calabria. Oggi l'aereo è conservato presso il Museo storico dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle.
Abbattimento Data Ora Località Avversario Squadriglia Nota
1 23 agosto 1916 Biglia (Merna-Castagnevizza) Hansa-Brandenburg C.I 70ª Squadriglia caccia Condiviso con Francesco Baracca
non confermato 23 agosto 1916 Stariski sconosciuto 70ª Squadriglia caccia
2 16 settembre 1916 09:30 Staro Stelo di Caporetto Lloyd C.III 70ª Squadriglia caccia Condiviso con Francesco Baracca e Luigi Olivari
non confermato 29 dicembre 1916 09:35 Veliki Dol Albatros Flugzeugwerke 70ª Squadriglia caccia
non confermato 1º gennaio 1917 15:15 Monfalcone Albatros Flugzeugwerke 70ª Squadriglia caccia
3 11 febbraio 1917 Selvis-Orzano di Remanzacco Hansa-Brandenburg C.I 70ª Squadriglia caccia Condiviso con Francesco Baracca, Goffredo Gorini e Giulio Poli
4 16 febbraio 1917 Manzano-Medeuzza Albatros Flugzeugwerke 70ª Squadriglia caccia
non confermato 28 febbraio 1917 10:15 Gradisca d'Isonzo sconosciuto 70ª Squadriglia caccia
5 5 maggio 1917 Sagrado Biposto sconosciuto 91ª Squadriglia aeroplani da caccia
6 10 maggio 1917 11:00 Biglia Scout 91ª Squadriglia aeroplani da caccia
7 12 maggio 1917 19:00 Monte San Marco di Gorizia Scout 91ª Squadriglia aeroplani da caccia
8 13 maggio 1917 a.m. Jelenik di Krško Albatros Flugzeugwerke 91ª Squadriglia aeroplani da caccia
9 26 maggio 1917 11:45 Britof di Kranj Albatros Flugzeugwerke 91ª Squadriglia aeroplani da caccia
non confermato 24 giugno 1917 06:30 Asiago Cima 12 Albatros Flugzeugwerke 91ª Squadriglia aeroplani da caccia
non confermato 26 giugno 1917 08:30 Asiago Albatros Flugzeugwerke 91ª Squadriglia aeroplani da caccia
10 14 luglio 1917 09:15 Castagnevizza Albatros Flugzeugwerke biposto 91ª Squadriglia aeroplani da caccia
11 17 luglio 1917 Log/Santa Lucia di Tolmino Scout 91ª Squadriglia aeroplani da caccia
12 20 luglio 1917 09:20 Est di Nova Vas Biposto sconosciuto 91ª Squadriglia aeroplani da caccia
13 20 luglio 1917 09:20 Est di Castagnevizza Scout 91ª Squadriglia aeroplani da caccia
14 25 ottobre 1917 08:00 Lom sconosciuto 91ª Squadriglia aeroplani da caccia
15 25 ottobre 1917 Tolmino Aviatik 91ª Squadriglia aeroplani da caccia Condiviso con Bartolomeo Costantini
16 25 ottobre 1917 Monte San Marco Biposto sconosciuto 91ª Squadriglia aeroplani da caccia
17 1918 sconosciuto 91ª Squadriglia aeroplani da caccia
18 20 maggio 1918 09:15 Volpago/Nervesa Scout 91ª Squadriglia aeroplani da caccia
19 1918 sconosciuto 91ª Squadriglia aeroplani da caccia
20 15 giugno 1918 07:10 Grave di Papadopoli Albatros Flugzeugwerke 91ª Squadriglia aeroplani da caccia

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

La medaglia d'oro al valor militare concessa a Fulco Ruffo di Calabria custodita presso il Museo storico dell'Aeronautica Militare.
Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
«Capitano di Complemento di Cavalleria (Corpo Aeronautico Militare) - Dall'inizio della guerra in ininterrotto servizio come pilota, come comandante di una Squadriglia da caccia, come comandante di un Gruppo di Squadriglie da caccia, ha reso all'esercito infiniti preziosi servizi. Animato dal più raro amore di Patria, eletto esempio sempre ai suoi dipendenti, esecutore ed organizzatore esemplare, ha saputo con l'instancabile sua attività ottenere dai mezzi messi al suo comando il più completo rendimento. Nobile esempio come sempre di valore individuale, ha abbattuto nell'ultimo periodo di guerra 7 apparecchi nemici. 1915/1918 - 10 settembre 1918»
— R.D. n° 107 del 17 maggio 1919
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capitano di Complemento di Cavalleria (Aeronautica d'Armata, Comandante del 17º Gruppo da Caccia). Dotato di elette virtù militari, pilota da caccia d’insuperabile ardire, provato in ben cinquantatré scontri aerei, con spirito di sacrificio pari al suo valore, continuò a cercare la vittoria ovunque la poteva trovare. In due mesi fece precipitare quattro apparecchi avversari sotto i suoi colpi sicuri. Il 20 luglio 1917, con incredibile audacia assaliva da solo una squadriglia compatta di cinque velivoli, ne abbatteva due e fugava i superstiti. Mirabile esempio ai valorosi. Cielo di Castagnevizza, 14 luglio - Cielo di Tolmino, 17 luglio - Cielo di Nova Vas, 20 luglio 1917.»
— R.L. del 5 maggio 1918
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Tenente di Complemento di Cavalleria (Aeronautica d'Armata, Battaglione Squadriglie Aviatori). Pilota aviatore addetto a una squadriglia di aeroplani da caccia, con sereno sprezzo del pericolo e grande sangue freddo, dando prova di molta perizia aviatoria, affrontava arditamente potenti aeroplani nemici, riuscendo col fuoco della propria mitragliatrice a determinare la precipitosa caduta di un velivolo avversario in territorio nemico fra Bucovina e Ranziano, e concorrendo efficacemente all'abbattimento di un altro in territorio nazionale, a Creda presso Caporetto. Cielo di Gorizia, 23 agosto 1916 - Cielo di Caporetto, 16 settembre 1916.»
— D.L. del 15 marzo 1917
Medaglia d'argento al valor militare (conferitagli sul campo) - nastrino per uniforme ordinaria
«Tenente di Complemento di Cavalleria (Aeronautica d'Armata, Battaglione Squadriglie Aviatori). Arditissimo pilota da caccia, dava continue prove di valore, attaccando numerosi e ben armati velivoli nemici, ed abbattendone 5 in breve periodo di tempo, malgrado il suo apparecchio fosse più volte danneggiato seriamente dal tiro avversario riusciva con grande perizia a portarlo in salvo. Cielo del Basso e Medio Isonzo, 5-26 maggio 1917»
— D.L. del 20 gennaio 1918
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Tenente di Complemento di Cavalleria (Aeronautica d'Armata, Gruppo Squadriglie Aviazione Artiglieria, IV Squadriglia di Artiglieria su Caudron G3). Dava prova di ardire e calma in ogni occasione di volo. Il giorno 11 febbraio volava, nonostante il vento forte e l'aggiustato tiro avversario che colpiva il suo apparecchio ben undici volte, sopra una batteria avversaria da 305 per osservare il tiro di una batteria nostra, ponendo questa in grado di colpire in pieno il bersaglio. Lokvica, 11 febbraio 1916 ‑ Già distintosi volando sul Basso Isonzo, 12 novembre 1915.»
— D.L. del 15 ottobre 1916
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Tenente di Complemento di Cavalleria (Aeronautica d'Armata, Gruppo Squadriglie Aviazione Artiglieria, II Squadriglia di Artiglieria su Caudron G3). Pilota di aeroplano addetto ad una squadriglia da caccia, con sereno sprezzo d'ogni pericolo e dando prova di grande perizia aviatoria e sangue freddo, affrontava con altri apparecchi della stessa squadriglia, un potente e ben armato velivolo nemico, concorrendo molto efficacemente, col fuoco della propria mitragliatrice, a determinare la caduta dell'avversario. Cielo di Udine, 11 febbraio 1917»
— D.L. del 24 maggio 1917
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Tenente di Complemento di Cavalleria (Aeronautica d'Armata, Gruppo Squadriglie Aviazione Artiglieria). Tra vivo e continuato fuoco di artiglieria, fucileria e mitragliatrici nemiche, navigava a 750 metri sulle posizioni avversarie, allo scopo di agevolare l'osservatore nel ritrarre fotografie. Non essendo riuscita completa la serie, causa un guasto alla macchina fotografica, si manteneva alla stessa quota e nonostante la persistenza del fuoco, riusciva a precisare le posizioni di batterie e di ricoveri nemici. Basso Isonzo, 8-9 aprile 1916»
— D.L. del 10 giugno 1917
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Tenente di Complemento di Cavalleria (Aeronautica d'Armata, Gruppo Squadriglie Aviazione Artiglieria). Informato con altri aviatori che un aeroplano nemico volteggiava con insistenza sopra Monte Stol e Monte Stariski per regolare il tiro delle proprie artiglierie, montato su un velivolo da caccia, arditamente assaliva l'apparecchio avversario, che strenuamente si difese con una mitragliatrice e con un fucile a tiro rapido, e dopo una brillante e pericolosa lotta concorreva ad abbatterlo, rimanendone ucciso l'ufficiale osservatore e ferito mortalmente il pilota. Monte Stariski, 16 settembre 1916»
— D.L. del 16 giugno 1917
Promozione per merito di guerra al grado di tenente in S.A.P. (servizio attivo permanente, lo stesso che S.P.E.) - nastrino per uniforme ordinaria
Promozione per merito di guerra al grado di tenente in S.A.P. (servizio attivo permanente, lo stesso che S.P.E.)
— (D. del Comando Supremo, 10 marzo 1917)

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ William Ira Boucher, Italian Aces of WW1 - Fulco Ruffo di Calabria, su wwiaviation.com. URL consultato il 13 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2013).
  2. ^ Scheda del Senatore Fulco Ruffo di Calabria.
  3. ^ [1].
  4. ^ http://www.mucamonfalcone.it/aspx/StampaProspettazioneNave.aspx?idAmb=149&idConNave=1451&idMenu=-1&tp=vArchivioNavi&liv=0&order=0 https://www.lavocedelmarinaio.com/2017/11/3-11-1943-la-motosilurante-33%E2%80%A8-e-distrutta-da-fuoco-di-mitragliatrici-tedesche/ Ferracuti Angelo, Viaggi da Fermo - Ed. Laterza (2009) Perini Alessandro, I Diari Di Babka 1943-1944 Aristocrazia Antifascista E Missioni Segrete (pag.183) - Ed. Lulu.Com (2007)
  5. ^ I grandi aviatori, su aeronautica.difesa.it. URL consultato il 31 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2013).
  6. ^ a b tavolemilitariFulco Ruffo di Calabria
  7. ^ Nominato Ufficiale dello stesso ordine il 22 dicembre 1938 e precedentemente Cavaliere il 29 gennaio 1929.

4. ^ FULCO! Il principe pilota, di Carlo Galiotto e Francesco Archidiacono, Collana del Centenario, edizioni Aeronautica Militare 2023

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Piero Baroni, Il principe con le ali. Fulco Ruffo di Calabria, Macchione, Varese 2010.
  • Roberto Gentilli e Paolo Varriale, I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1999.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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