‘Illuminate’, Suso Cecchi d’Amico, la signora del cinema italiano - la Repubblica

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‘Illuminate’, Suso Cecchi d’Amico, la signora del cinema italiano

Su Rai Storia Anna Ferzetti interpreta la grande sceneggiatrice nel docufilm che racconta la sua vita

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Era davvero una donna illuminata, curiosa, intelligente, sensibile, innamorata del cinema a cui ha dato tanto. A Illuminate, in onda lunedì 15 aprile alle 21.10 su Rai Storia, Anna Ferzetti interpreta la sceneggiatrice degli anni d'oro del cinema italiano, Suso Cecchi D'Amico.

Il sottotitolo è Suso, una storia tutta per sé. Girato a Roma, ricostruendo la casa dove ha vissuto, il docufilm si arricchisce di materiali di archivio e dei contributi di testimoni illustri, tra parenti, colleghi e amici: il figlio Masolino D'Amico, i nipoti Lorenzo D'Amico e Margherita D'Amico, Ivan Cotroneo, Luca Zingaretti, lo sceneggiatore e regista Francesco Bruni e la direttrice del Premio Solinas Annamaria Granatello. Cresciuta fin da piccola in un ambiente culturale - il padre, Emilio Cecchi, era un critico letterario e giornalista tra i più importanti del Novecento, mentre la madre, Leonetta Pieraccini, era una scrittrice e pittrice di successo – Suso, la signora del cinema italiano, era una profonda indagatrice dell'animo umano.

All’anagrafe Giovanna Cecchi, la sceneggiatrice era nata a Roma il 21 luglio 1914. Una vita ricca, piena di incontri, raccontata dalla nipote Margherita nel libro Storie di cinema (e d'altro) e in Suso racconta il documentario diretto da Luca Zingaretti, che è una lunga intervista alla nonna. Nel 1933 in pieno ventennio fascista lavora (“Babbo e mamma mi dissero di fare un po’ come mi pareva…” ) e, grazie all’aiuto dell’allora ministro Giuseppe Bottai – nonostante Suso fosse antifascista – viene assunta al Ministero delle Corporazioni dove lavora per quasi sette anni come segretaria personale di Eugenio Anzilotti, direttore generale del Commercio Estero. Qui incontra un giovane Enrico Cuccia “un amico al quale ho voluto un gran bene perché era di umore sempre calmo, non gli ho mai sentito alzare la voce”. Nel 1938 sposa il musicologo Fedele D’Amico, figlio del critico teatrale Silvio. Dall’unione nascono tre figli: Masolino, Silvia e Caterina. Si è spenta a Roma a 96 anni, il 31 lulio 2010. La narrazione di Illuminate prende il via nel momento in cui tutto comincia: è il 1946 quando il marito, Fedele D'Amico, malato di tubercolosi, viene ricoverato in Svizzera. Rimasta sola a occuparsi della famiglia, Suso lavora alla stesura del suo primo film, Avatar. “La sceneggiatura è un lavoro di pazienza… Le riunioni si svolgono di solito sempre nello stesso ambiente. Ho fatto anche delle sceneggiature da sola… ma il ricordo di quei lavori non mi è caro come quello delle lunghe sedute con i colleghi”. “Per i Soliti ignoti facevamo il doppio turno, mattina e pomeriggio… che finivano spesso con una lite fra Age e Scarpelli. Monicelli è stato sceneggiatore, sa raccontare…”. L’amicizia con Anna Magnani, la collaborazione con Ennio Flaiano con il quale scrive la sceneggiatura di Vacanze romane di William Wyler. Nella casa romana di Via Paisiello affacciata su Villa Borghese, lavora con i grandi. Il divano ricamato a piccolo punto è opera di Silvana Mangano. Nel 1947 vince il primo Nastro d'argento con Vivere in pace di Luigi Zampa, con Luchino Visconti stringe un sodalizio umano e artistico. Si incontrano per il copione della Carrozza del santissimo Sacramento, poi realizzato da Jean Renoir e nel 1951 realizzano Bellissima. Da allora lavorano sempre insieme fino al copione di La Recherche, il sogno incompiuto di Visconti. Ha raccontato: “C'era in Luchino, fortissimo, l'aspetto dell'educatore, unito al senso della famiglia. Si rifletteva nel desiderio di spingere in avanti le persone che aveva creato, o di ostacolarle. Non c'erano vie di mezzo. Non posso dire che fosse un carattere molto facile.” Firma capolavori: Ladri di biciclette, lavora con Michelangelo Antonioni (I vinti, La signora senza camelie, Le amiche). Con Francesco Rosi (La sfida, I magliari, Salvatore Giuliano); con Franco Zeffirelli (La bisbetica domata, Fratello Sole, Sorella Luna, Gesù di Nazareth). Lavora con Luigi Comencini a Le avventure di Pinocchio. Più di cento film scritti in sessant’anni. Nel 1994 riceve il Leone d’oro alla carriera. Ha detto di sè: “Questa è una mia caratteristica un po' curiosa. I vincoli dell'amicizia e dell'affetto cancellano il tempo. Come accade ai cani, anche per me ieri e cinquant'anni fa sono la stessa cosa” .

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