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«FRANK BLACK FRANCIS - Frank Black» la recensione di Rockol

Frank Black - FRANK BLACK FRANCIS - la recensione

Recensione del 04 nov 2004

La recensione

Ci sono due modi per valutare questo disco. Pensare ad un'operazione di sfuttamento commerciale del nome dei Pixies. Oppure dare fede a Frank Black, che dice di aver voluti tutelare la fede (e le tasche) dei fan della band di Boston.

“Frank Black Francis” contiene nel primo disco alcuni demo acustici dell’era pre-Pixies, con brani che sarebbero poi finiti in “Come on pilgrim” e “Surfer rosa”. Nel secondo CD sono invece presenti rivisitazioni di canzoni del catalogo della band, incise nel 2003 con i Two Pale Boys (che solitamente accompagnano David Thomas dei Pere Ubu).
La prima versione è forse la più semplice. Il 2004 è stato l’anno di revival dei Pixies: riformatisi, hanno attirato pubblico e attenzione dei media, pur confermando di non avere piani di incidere nuove canzoni. Sarebbe quindi stato facile pubblicare materiale collegato ai Pixies, e sfruttare l’onda.
La seconda interpretazione dice che Frank Black aveva firmato tempo fa dei contratti per pubblicare questi demo. Ma, ritenendoli più che altro dei documenti da fan, non voleva abusare della pazienza della gente. Di qui la decisione di affiancare le rivisitazioni con i Two Pale Boys per dare un reale valore ad una pubblicazione altrimenti scarsa.
Non c’è motivo per dubitare che le cose siano andate davvero secondo questa ultima versione. Ed ascoltando il doppio CD non si può che avvalorare l’ipotesi: il primo CD contiene bozzetti acustici, di qualità buona ma non eccelsa. Certo, perfetti per i fan puri e duri dei Pixies, ma terribilmente noiosi per gli altri: se avesse pubblicato solo quelli, avrebbe suscitato più di un dubbio.

Belle, anzi bellissime le rivisitazioni del secondo CD. Non assomigliano quasi per nulla ai brani originali, e lì sta il trucco. Il pop rock furioso e irregolare dei Pixies viene trasformato in atmosfere psichedeliche e stralunate, i cui unici punti in comune con la band di Boston sono la voce di Frank Black, e una somiglianza con le melodie originali. Sentite cosa l’apporto dei Two Pale Boys ha combinato a “Wave of mutilation” (rallentata fino all’ipnosi) a “Monkey gone to heaven” (che diventa una sorta di space rock) o alla chilometrica “Planet of sound” (quasi 15 minuti di sperimentazioni soniche).
Qualcuno potrà pure gridare allo scandalo perché sono state violate delle icone sacre della musica indipedente. Ma, in fin dei conti, anche i Pixies erano grandi perché assolutamente dissacranti: prendevano i generi del rock e li rivoltavano come un calzino. Lunga vita agli iconoclasti come Frank Black!

(Gianni Sibilla)

Cd1 – Black Francis Demo: “the holiday song”

“I'm amazed”
“Rock a my soul”
“Isla de encanta”
“Caribou”
“Broken face”
“Build high”
“Nimrod's son”
“Ed is dead”
“Subbacultcha”
“Boom chickaboom”
“I've been tired”
“Break my body”
“Oh my golly”
“Vamos”

CD2 – FRANK BLACK FRANCIS
“Caribou”
“Where is my mind”
“Cactus”
“Nimrod's son”
“Levitate me”
“Wave of mutilation”
“Monkey gone to heaven”
“Velouria”
“The holiday song”
“into the white”
“is she weird? ”
“subbacultcha”
“planet of sound”
Scheda artista:   
Frank Black

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