Quali sono i controlli che possono fare i genitori su un figlio maggiorenne e quale potere hanno su di lui? | BusinessOnLine.it

Quali sono i controlli che possono fare i genitori su un figlio maggiorenne e quale potere hanno su di lui?

Quando i figli raggiungono la maggiore et� scatta un cambiamento nelle dinamiche familiari relative alla responsabilit� legale.

Autore: Chiara Compagnucci
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Quali sono i controlli che possono fare

Nel dibattito sui diritti familiari, si discute spesso dei doveri dei figli verso i genitori, ma raramente si esplorano i diritti che i genitori hanno nei confronti dei loro figli, anche quando questi ultimi raggiungono la maggiore età.

Tra i principali diritti riconosciuti ai genitori sui figli maggiorenni figura il contributo alle spese domestiche e agli alimenti.

Nonostante i figli siano divenuti legalmente adulti, il loro obbligo di contribuire economicamente alle spese della famiglia non si esaurisce al raggiungimento della maggiore età. Questa responsabilità continua ad essere regolata dalle norme del Codice Civile, che stabilisce le condizioni e le modalità di tale sostegno, garantendo così un equilibrio nei doveri reciproci tra genitori e figli.

Questi diritti dei genitori sono un aspetto fondamentale del diritto di famiglia, che aiuta a mantenere la solidarietà familiare anche nella fase di transizione dei figli verso l'autonomia completa:

  • Figlio maggiorenni, quali controlli possono fare i genitori

  • Il potere dei genitori su un figlio maggiorenne

Figlio maggiorenni, quali controlli possono fare i genitori

Quando i figli raggiungono la maggiore età scatta un cambiamento nelle dinamiche familiari relative alla responsabilità legale. I genitori smettono di essere responsabili per gli illeciti commessi dai loro figli, cessando altresì il loro dovere di educarli e di imporre sanzioni disciplinari.

Un figlio adulto, anche se ancora economicamente dipendente dai genitori e residente nella loro casa, gode di una serie di diritti personali che devono essere rispettati. Ad esempio, non è più appropriato per i genitori adottare misure punitive come mandare a letto senza cena o limitare ingiustificatamente le uscite sociali.

La questione della sorveglianza è particolarmente delicata. La giurisprudenza stabilisce che pedinare una persona non è per sé illegale, a meno che non causi un tale stato di allarme da indurre paura. Qualora questo comportamento incrociasse la soglia della molestia, potrebbe essere considerato reato se avvenuto in luogo pubblico.

Queste norme delineano un quadro di indipendenza e responsabilità per i giovani adulti, sottolineando l'importanza del rispetto della loro autonomia personale anche all'interno della struttura familiare. Nel passaggio alla maggiore età, il ruolo dei genitori si trasforma da custodi a supporti, rispettando i confini legali e personali che accompagnano l'età adulta.

Il potere dei genitori su un figlio maggiorenne

L'articolo 315-bis del Codice Civile chiarisce i doveri dei figli maggiorenni che continuano a convivere con i propri genitori. Essi sono tenuti a contribuire alle necessità della famiglia, proporzionatamente alle proprie capacità e reddito.

Questo contributo non si limita soltanto agli aspetti finanziari ma include anche compiti quotidiani come il mantenimento dell'ordine domestico, fare la spesa e altre attività necessarie per il buon funzionamento della casa. Nonostante l'obbligo di contribuire, se un figlio non adempie a questi doveri, i genitori non possono rivolgersi al giudice per costringerlo, ma possono decidere di allontanarlo dalla casa familiare, soprattutto se il figlio ha raggiunto una stabile indipendenza economica.

Per quanto riguarda i contributi economici, i figli devono partecipare alle spese di casa solamente se percepiscono un reddito, e la misura del loro contributo dovrebbe essere proporzionale all'entità dello stesso. Questo obbligo è valido solo se il figlio risiede ancora con i genitori.

In aggiunta ai doveri dei figli conviventi, esiste anche il diritto dei genitori a ricevere sostegno alimentare dai figli, anche se non convivono, in situazioni di particolare indigenza. Se i genitori si trovano in gravi difficoltà economiche, i figli sono tenuti a supportarli economicamente attraverso un assegno mensile che copra le necessità vitali. Questo tipo di sostegno è coercibile, il che significa che i genitori possono fare ricorso al tribunale per ottenere il pagamento se i figli non adempiono volontariamente al loro obbligo.

Queste disposizioni legali delineano un quadro di responsabilità reciproca che sostiene l'equilibrio finanziario e logistico all'interno della famiglia, anche quando i figli hanno superato la soglia dell'età adulta.