“Finale a sorpresa - Official Competition”, quando il cinema racconta il cinema con ironia (e intelligenza)
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Lunedì, 19 Febbraio 2024
Film al Cinema

“Finale a sorpresa - Official Competition”, quando il cinema racconta il cinema con ironia (e intelligenza)

Una brillante commedia diretta da Gastón Duprat e Mariano Cohn con Penélope Cruz, Antonio Banderas e Oscar Martínez. Nelle sale a partire dal 21 aprile, il film è distribuito in Italia da Lucky Red

Il 21 aprile arriva nelle sale “Finale a sorpresa - Official Competition”, una brillante commedia dal retrogusto amaro diretta da Gastón Duprat e Mariano Cohn (L’artista, Il cittadino illustre). Il film, presentato in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, vede tra i protagonisti Penélope Cruz, Antonio Banderas e Oscar Martínez, che interpretano con ironia e intelligenza tre personaggi che racchiudono in sé i peggiori cliché dello star system cinematografico, da quello Hollywoodiano fino al radicalismo di nicchia. La pellicola è distribuita in Italia da Lucky Red.

Trama Ufficiale

Lola Cuevas (Penelope Cruz), è un’eccentrica e affermata regista a cui è stata commissionata la regia di un film da un imprenditore miliardario deciso a lasciare il segno nella storia. L’ambiziosa impresa richiede i più grandi talenti, così Lola scrittura due stelle della recitazione: il divo sciupafemmine di Hollywood, Félix Rivero (Antonio Banderas) e il capofila del cinema e del teatro impegnato, Iván Torres (Oscar Martínez). Due attori agli antipodi ma entrambi leggende, con un carisma e un ego ineguagliabili, costretti da Lola ad affrontare delle prove esilaranti e originali per tirare fuori ‘il loro personaggio’. Riusciranno a superare la rivalità per dare vita a un capolavoro?

Una commedia brillante che critica l’industria cinematografica

“Finale a sorpresa - Official Competition”, non è certo un capolavoro del cinema ma ha il merito di arrivare facilmente al pubblico e divertire con intelligenza e ironia. Si tratta di una black comedy brillante che non si risparmia certo nello scavare a fondo – e portare a galla – “i lati bui” dell’industria cinematografica e lo fa senza scadere in una dialettica autoreferenziale o “di nicchia”. La pellicola si apre in medias res, mentre esaminiamo le ‘spiacevoli’ conseguenze di un mega party organizzato per l’ottantesimo compleanno del magnate degli affari Humberto Suárez (José Luis Gómez), che tra un gioiellino hi-tech e l’altro si riscopre improvvisamente preoccupato di non aver lasciato al mondo nulla di durevole. A quale ambizioso progetto potrebbe dedicarsi per far sì che la sua permanenza sulla terra non venga dimenticata? Esatto, proprio un film (l’idea di un ponte a suo nome è troppo poco radical chic, per il momento). Suárez, manco a dirlo, non conosce né si interessa di cinema e di certo non ha letto il romanzo - una saga familiare dai risvolti torbidi su due fratelli in guerra - di cui lui (o meglio, il suo lungimirante assistente) si è assicurato i diritti d’autore. Tutto ciò che conta è che la pellicola sia importante e acclamata; proprio per questo motivo assume l'eccentrica regista vincitrice della Palma d'Oro Lola Cuevas (Cruz), anche se la sua ‘sensibilità esoterica’ e ‘avantgarde’ (tra i suoi film di successo ci sono “Foschia” e “La pioggia al contrario”), potrebbe non renderla la più adatta a dirigere un adattamento letterario di prestigio (ma tant’è). Suárez le dà carta bianca per il casting dei protagonisti, purché siano "i migliori", e Lola seleziona Felix Rivero (Banderas), una megalomane star del cinema internazionale che lavora principalmente nel mainstream, e Ivan Torres (Oscar Martínez), un attore teatrale molto apprezzato che odia l’industria cinematografica e – indovinate? - proprio i ‘film mainstream’. Lola, infatti, è sicura che le loro differenze daranno alla pellicola una ‘tensione’ interessante (e a posteriori non si può non darle atto di aver avuto una certa lungimiranza). Mentre i tre si riuniscono per un periodo di prove di nove giorni che è parte integrante del processo creativo di Lola, l'animosità tra Felix e Ivan continua a crescere giorno dopo giorno. Nonché prova dopo prova, visto che Lola sottopone i due attori ad esercizi sempre più bizzarri (e controproducenti). Incontri che ci accompagnano dritti verso un finale, forse un po’ scontato, ma senza dubbio apprezzabile.

Trailer

Molto più che apprezzabili, invece, sono le interpretazioni di Cruz, Banderas e Martinez, che ci regalano tre performance perfette. Sotto la direzione di Duprat & Cohon questo trio dà il meglio di sé, mettendo in luce tutti quelli che sono gli stereotipi degli artisti, dalla vanità alla boria, dalla superficialità allo snobismo, facendo ridere lo spettatore di pancia, ma senza dimenticare la testa. Il film ha un ottimo ritmo iniziale, - buona l’idea di proporre la narrazione attraverso una serie di sketch che ci raccontano l’evoluzione dei rapporti tra le parti -, ma si perde un po’ nel finale. Del resto, Official Competition è tutta qui, in una serie di scene che fanno a pezzettini il mondo dello spettacolo, vivisezionandolo (senza anestesia). E se l’intento, per certi versi, è sicuramente riuscito, dall’altro non si può fare a meno di notare che tutta la pellicola sembra bisbigliare ad ogni scena ‘parodia’, anche se riesce a non scadere mai nella banalità o in eccessi macchiettistici. Un film severo, che fa sorridere e riflettere e che, dimenticate le risate della prima parte, ci mette di fronte ad un finale tagliente che ci accompagna a lungo, anche dopo che è calato il sipario.

Voto 7,5
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