Filippo di Edimburgo: l’uomo sempre un passo indietro – Vanilla Magazine

Filippo di Edimburgo: l’uomo sempre un passo indietro

Febbraio 1953. Una donna e suo marito attendono i vestiti neri da lutto su un aereo appena atterrato, la cameriera aveva dimenticato di portarli e non è decoroso rientrare a Londra con indosso dei vestiti colorati, ora che il re è morto. Indossati gli abiti neri i due si preparano a scendere dall’aereo, Winston Churchill in persona li attende, quando il segretario privato blocca il passaggio dell’uomo dicendo:

No, sir, prima passa la corona

Questa semplice frase segnerà la sua vita per sempre. Lui è Filippo, Duca di Edimburgo, marito della nuova regina, Elisabetta.

Sua Altezza Reale il Duca di Edimburgo preso nella stanza cinese a Buckingham Palace. Fotografia di Alan Warren via Wikipedia CC BY-SA 3.0

Filippo nasce Principe di Grecia e Danimarca a Corfù il 10 giugno 1921, figlio del principe Andrea di Grecia e di sua moglie, la principessa Alice di Battenberg. Nasce in un periodo tumultuoso in Grecia, tant’è che il nonno decide di abdicare e la famiglia reale lascia per sempre il paese natale e Filippo, di appena un anno, viene trasportato in una cassetta di arance durante la fuga verso la Francia. Pochi anni dopo, suo padre si guadagna la fama di donnaiolo, la madre viene ricoverata per schizofrenia e le sue sorelle sposeranno persone dei nobili tedeschi aderenti al nazismo. Invece Filippo, dopo la scuola in Inghilterra, inizia giovanissimo la carriera in marina. Studia al Royal Naval College di Dartmouth ed è qui che avviene l’incontro con Elisabetta, incontro durante il quale lei si innamora perdutamente e inizia uno scambio di lettere che li porterà all’altare qualche anno dopo.

Filippo a Melbourne nel 1945

Per sposare Elisabetta Filippo deve rinunciare alla propria religione, quella ortodossa, e convertirsi all’anglicanesimo e ai titoli greco-danesi; inoltre, diventa ufficialmente cittadino britannico, assume il cognome della madre, anglicizzato da Battenberg in Mountbatten. È importante sottolineare che, dopo sposato, la questione del cognome sarà sempre un tema scottante per il Duca. Pare che durante un litigio con la moglie abbia detto: “sono l’unico uomo in Inghilterra che non può dare il cognome ai propri figli“. Ovviamente, bisogna contestualizzare il tutto; Filippo è un uomo del suo tempo, fortemente connotato dall’ideale del capofamiglia, il quale si ritrova sposato con la Regina d’Inghilterra; questo vuol dire che si ritrova a doversi inginocchiare davanti alla moglie durante la cerimonia di incoronazione, a dover sempre camminare dietro alla moglie e a non poter dare ai figli il proprio cognome.

Filippo con la Regina Elisabetta

Per cercare di accontentare il marito, anni dopo Elisabetta fa sì che gli eredi non in linea di successione possano affiancare al cognome della casata quello di Filippo, chiamandosi Mountbatten-Windsor. Altre concessioni della regina sono: il titolo ufficiale di Principe del Regno Unito e il trono che fa costruire, cinque centimetri più basso del suo, per Filippo, in modo tale che possa sedere accanto a lei durante la cerimonia d’apertura del Parlamento.

Nonostante le idee un po’ all’antica, frutto dell’educazione e del tempo in cui è vissuto, il Principe si è comunque dimostrato un buon padre per i suoi figli, pare che la Principessa Anna fosse la sua figlia prediletta, e che con Carlo fosse particolarmente severo, poiché secondo lui troppo sensibile per essere un futuro re. Sempre per quanto riguarda Carlo è Filippo a spingere affinché sposi Diana e, poiché sensibile al fascino femminile, la prende sotto la sua ala protettrice. Pare abbia scritto a Diana: “Carlo è un pazzo, nessun uomo sano di mente preferirebbe Camilla a te“.

Il Principe Carlo nel 1974. Fotografia di Allan Warren condivisa con licenza CC BY-SA 3.0 via Wikipedia

Tuttavia, col passare degli anni e, soprattutto, con i vari fendenti lanciati da Diana contro la monarchia, Filippo finisce per detestare la nuora. Nonostante questo, è un nonno esemplare quando Diana muore nel tragico incidente dell’Alma. Infatti, si ritrova in una situazione molto difficile, col popolo travolto dalla tristezza per la morte della Principessa che per lui era una questione familiare. Filippo tenta di tutto per distrarre i principi durante quei giorni terribili. In più, una volta deciso che i ragazzi avrebbero camminato dietro al feretro della madre, fa in modo di poterlo fare anche lui per poter infondere loro coraggio e non lasciarli da soli.

Una curiosità molto interessante che non tutti conoscono riguarda il ritrovamento dei resti della famiglia imperiale russa. Tutti conoscono la tragica fine dei Romanov, uccisi brutalmente nel 1918 dai bolscevichi. Ebbene, nel corso degli anni tante leggende sono nate a riguardo, tanto che una donna di nome Anna Anderson si è finta la Granduchessa Anastasia sopravvissuta al massacro. Alla fine degli anni ‘70, dopo il ritrovamento dei presunti resti dei Romanov, il Principe Filippo, imparentato con la zarina Alexsandra, zia della madre, fornisce il proprio DNA per il riconoscimento, ponendo fine a tutte le dicerie riguardo a possibili superstiti.

Dopo aver visto la serie Netflix “The Crown” in molti si sono chiesti se sia vero che il principe abbia spesso tradito la moglie. Dunque, certamente Filippo è stato in gioventù un uomo di bella presenza che non ha mai disdegnato il genere femminile. Tuttavia non c’è assolutamente alcuna prova che lui abbia mai tradito la regina, nonostante in molti abbiano provato a cercare ovunque dettagli in tal senso non è mai saltato fuori niente. Questo non significa che non ci siano state crisi nella coppia reale, soprattutto visto che il matrimonio è durato per ben settantaquattro anni…

Di lui è impossibile non ricordare le gaffe, che hanno imbarazzato la Regina e l’entourage dei reali, ma che hanno anche molto avvicinato al popolo i due sovrani, altrimenti troppo ligi all’etichetta. Ricordiamone qualcuna:

Allo Scottish Women’s Instituite disse: “Le donne britanniche non sanno cucinare”, poi ricordò la sua famiglia russa, “Mi piacerebbe molto visitare la Russia, sebbene quei bastardi abbiano ucciso metà della mia famiglia”. Al cantante Tom Jones chiese “con cosa fai i gargarismi? Con i ciottoli?”, oppure in Kenya chiese a una signora che le aveva fatto un dono “lei è una donna vero?”. A un istruttore di scuola guida scozzese chiese “come fate a tenerli lontano dall’alcool abbastanza per fargli superare l’esame?”, oppure a un gruppo di non udenti di Cardiff chiese, mentre erano vicinissimi a una banda che suonava “Sordi? Non mi sorprende siate sordi se state lì.”. Desiderava essere un po’ come Thanos degli Avengers: “Se mai dovessi reincarnarmi, vorrei tornare come virus letale, per contribuire a risolvere il problema della sovrappopolazione”, poi durante, la grande recessione del 1981, “Tutti dicevano che dovremmo avere più tempo libero. Ora si lamentano che sono disoccupati”. Per finire diede uno dei suoi consigli ad Andre Adams, tredicenne che gli aveva detto di voler andare nello spazio: “Sei troppo grasso per diventare astronauta”.

Nel 2017, Filippo decide di andare in pensione dopo sessantacinque anni di onorata carriera e circa 22.000 impegni reali, si ritira a vita privata a Windsor dove muore il 9 aprile 2021, pochi mesi prima di compiere cento anni.

Fotografia di Jamie McCaffrey via Wikipedia CC BY-SA 2.0

Per concludere, se da un lato Filippo si è dimostrato un gran gaffeur, un uomo indipendente e di valori di stampo un po’ patriarcale, dall’altro non ha mai negato il proprio appoggio alla moglie né alla famiglia nel momento del bisogno, dimostrando di aver saputo compiere in modo egregio il ruolo di Principe consorte.


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