Il testamento del principe Filippo rimarrà segreto, i motivi

L'Alta Corte di Londra ha rigettato il ricorso del The Guardian, che aveva chiesto che i membri della famiglia reale fossero trattati come tutti gli altri cittadini. La scelta conferma quanto già deciso lo scorso settembre: i giudici non considerano di interesse pubblico il modo in cui vengono distribuiti i beni dei Windsor
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È giunta finalmente a conclusione la querelle che si era scatenata dopo la morte del principe Filippo, marito della regina Elisabetta, scomparso a 99 anni nell'aprile 2021: il suo testamento rimarrà privato e le sue ultime volontà secretate per i prossimi 90 anni. 

Filippo di Edimburgo è morto nel 2021 a 99 anni ©Getty Images.

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Qual è il problema? Verrebbe da chiedersi. Il fatto è che nel Regno Unito le ultime volontà dei cittadini sono pubbliche, per una questione di trasparenza. Quando a morire, però, è un membro di Casa Windsor le cose si complicano. Spetta, infatti, all'Alta Corte britannica decidere se rendere pubblico o meno il testamento dei membri della famiglia. Una decisione che, per quanto riguarda Filippo, era già arrivata lo scorso autunno, ma che non era andata a genio al The Guardian, che con un ricorso formale aveva chiesto che per il duca di Edimburgo si seguissero le stesse procedure osservate per chiunque altro; la decisione della Corte era stata definita come «una grave ingerenza rispetto al principio della giustizia trasparente».

L'Alta Corte, però, ha risposto picche al quotidiano, confermando quanto già deciso in precedenza dopo un'udienza che si è tenuta in forma privata, per via delle «circostanze eccezionali», così sono state definite, alla base del suo svolgimento. «Non siamo sicuri che ci sia un interesse pubblico specifico nel sapere come vengono distribuiti i beni della famiglia reale», hanno detto i giudici nella sentenza, «Una percepita mancanza di trasparenza potrebbe essere oggetto di legittimo dibattito pubblico, ma (le regole di successione contenziosa) in alcuni casi consentono di nascondere al pubblico le volontà e i valori». 

Una sentenza che, di fatto, mette la famiglia reale al di sopra degli altri cittadini, per rispetto e tutela, come già specificò il giudice Sir Andrew McFarlane lo scorso settembre. «Per proteggere la dignità e la posizione del ruolo pubblico della sovrana e di altri membri stretti della sua famiglia», le motivazioni ufficiali. 

Il testamento del duca di Edimburgo è custodito in una cassaforte presso l'Alta Corte di Londra, insieme a quello di altri 32 reali. Ci sono, ad esempio, le ultime volontà della principessa Margaret, della regina Mary, moglie di Giorgio V, e quelle di Edoardo VIII, il duca di Windsor. Fra 90 anni il re o la regina d'Inghilterra potrà decidere se rendere noto il contenuto del testamento del duca o meno, per intero o solo in parte. 

Al momento, sull'eredità del principe sono trapelate pochissime informazioni, ma pare certo che abbia pensato anche ai suoi servitori più fedeli oltre che alla famiglia. Il resto è custodito gelosamente, fatta eccezione per il valore totale dei lasciti, che si aggirerebbe intorno ai 30 milioni di sterline. Una cifra importante, che non include gli oggetti di valore che gli sono appartenuti. Stando al The Guardian, il valore totale dei testamenti secretati dei royal britannici ammonterebbe a oltre 200 milioni di euro. Chiaro che non si voglia far sapere come siano distribuiti. Parlare di soldi è così poco royal…

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