Fermo

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Fermo
comune
Fermo – Veduta
Fermo – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Marche
Provincia Fermo
Amministrazione
SindacoPaolo Calcinaro (lista civica) dal 17-6-2015 (2º mandato dal 23-9-2020)
Territorio
Coordinate43°09′37.51″N 13°43′05.16″E / 43.160419°N 13.7181°E43.160419; 13.7181 (Fermo)
Altitudine319 m s.l.m.
Superficie124,53 km²
Abitanti35 886[1] (31-1-2024)
Densità288,17 ab./km²
FrazioniVedi elenco
Comuni confinantiAltidona, Belmonte Piceno, Francavilla d'Ete, Grottazzolina, Lapedona, Magliano di Tenna, Massa Fermana, Mogliano (MC), Monte Urano, Montegiorgio, Monterubbiano, Ponzano di Fermo, Porto San Giorgio, Porto Sant'Elpidio, Rapagnano, Sant'Elpidio a Mare, Torre San Patrizio
Altre informazioni
Cod. postale63900
Prefisso0734
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT109006
Cod. catastaleD542
TargaFM
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 1 955 GG[3]
Nome abitantifermani
PatronoSanta Maria Assunta e san Sabino di Spoleto
Giorno festivo15 agosto e 16 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Fermo
Fermo
Fermo – Mappa
Fermo – Mappa
Posizione del comune di Fermo nella provincia omonima
Sito istituzionale

Fermo ascolta è un comune italiano di 35 886 abitanti[1], capoluogo della provincia omonima nelle Marche. Sede arcivescovile, ha il centro che dista circa 6 chilometri dal mare Adriatico.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Vista sui Monti Sibillini

Fermo sorge sulla vetta e lungo le pendici del Colle Sàbulo (319 m s.l.m.), così denominato probabilmente perché di formazione prevalentemente arenacea (in latino sabŭlum = sabbia).

Il Colle Sàbulo è dominato dalla mole della Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta.

«situata in un colle di aere saluberrimo, di amenità singolare nel cuor del Piceno, presso al seno Adriatico, non lungi dai monti Appennini»

La città si presenta divisa in due parti: la parte storica, cresciuta attorno e sulla sommità del colle Sabulo, rimasta quasi intatta nei secoli con il suo aspetto medioevale, e una parte nuova.

«Io amo molto Fermo, ... la sorella carnale di Urbino, più bionda, più pingue e di carattere più aperto e dolce ...»

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio di Fermo è delimitato a sud dal fosso San Biagio e dal crinale che attraversa la località Madonna Bruna, e a nord dal fiume Tenna, con diverse aree oltre il fiume (per esempio Campiglione e Villa San Claudio).

Fermo ha 3 km di litorale a sud di Porto San Giorgio (località Marina Palmense) e 4 km di litorale a nord (località Lido di Fermo, Casabianca e Lido San Tommaso).

Alcune aree comunali sono exclave: Boara (0,3 km², confinante a nord con Montegiorgio, a sud con Belmonte Piceno e Grottazzolina, e a est con Magliano di Tenna) e Gabbiano (5 km², confinante a nord con Mogliano e Francavilla d'Ete, a sud con Massa Fermana e a est con Montegiorgio; sul lato di Mogliano, questa isola geografica confina con la provincia di Macerata).

Il territorio è punteggiato di abitazioni, secondo l'uso dell'economia agraria mezzadrile, che prevedeva la presenza di una famiglia colonica su ogni appezzamento di terreno anche se formato da pochi ettari.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Fermo.

La posizione ne caratterizza la tipologia di clima temperato caldo mediterraneo.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il suo nome sembra derivare dall'aggettivo latino firmus, con il senso di “fedele” oppure “dai certi confini”. Altre ipotesi indicano una provenienza dal sabino Perwom ovvero dall'etrusco Permu, con il significato di “storto”, da porre in relazione con la pianta iniziale della città[6].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Fermo.
Centro cittadino

Scavi archeologici condotti a Fermo, in due distinte aree (contrada Mossa e contrada Misericordia), hanno restituito materiale funerario risalente sino ai secoli IX-VIII a.C., appartenente alla tipologia proto-etrusca, tanto che gli studiosi hanno definito l'area di Fermo un'isola culturale villanoviana[7]. Colonia romana nel 264 a.C., Firmum Picenum in latino[8] partecipa a varie campagne di guerra, e i suoi abitanti nel 90 a.C. ottengono la cittadinanza romana. Annessa al regno longobardo, e poi al regno dei Franchi. Divenne il centro e il capoluogo della Marca fermana, un'ampia area che si estendeva dal Musone a oltre Vasto (Chieti) e dagli Appennini al mare.

«...come un tempo veniva chiamato Fermo Piceno, così in altri tempi la Marca fu detta Fermana, essendo Fermo la prima Città che in questa provincia esistesse»

Libero comune alla fine del XII secolo, conobbe successivamente l'avvicendamento di diverse signorie. Nel periodo napoleonico fu capoluogo del Dipartimento del Tronto (uno dei tre dipartimenti in cui erano divise le Marche) e in cui erano comprese anche Ascoli e inizialmente anche Camerino. Gli altri dipartimenti erano quelli del Metauro con capoluogo Ancona e del Musone con capoluogo Macerata.

Nel 2004, con la legge 147, è stata istituita la provincia di Fermo, non ereditata dal Regno d'Italia nel 1860, quando il decreto Minghetti, mai convertito in legge,[senza fonte] unì il territorio della preesistente delegazione pontificia a quello della delegazione di Ascoli, in un'unica provincia con capoluogo Ascoli Piceno.

Il territorio circostante, corrispondente più o meno alla Provincia di Fermo, è chiamato "Il Fermano"

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Gonfalone civico
Gonfalone civico

«Inquartato: nel primo e nel quarto di rosso, alla croce pomata d'argento; nel secondo e nel terzo d'oro, all'aquila di nero, coronata dello stesso; il tutto timbrato da un elmo di famiglia nobile con svolazzi d'oro sormontato da un braccio attraversante in palo uscente da una corona di marchese, vestito di bianco e tenente con la mano un globo rosso. Sotto lo scudo, il motto nella lista bifida d'oro a lettere maiuscole rosse: "FIRMVM FIRMA ROMANORVM COLONIA".»

Lo stemma di Fermo è uno scudo, diviso in quattro parti: due di esse contengono un'aquila, due una croce.

Il motto della città è Firmum firmae fidei romanorum colonia (tradotto dal latino, significa Fermo, colonia romana di ferma fede)[9]. Romanorum Colonia (Colonia dei Romani in latino)[10]; è un onore guadagnato dalla città grazie alla fedeltà assicurata ai Romani nella prima e nella seconda guerra punica. Dal 1336 la città di Fermo era talmente potente che correva il detto: Quando Fermo vuol fermare, tutta la Marca fa tremare.[11]

Cavalcata dell'Assunta

Ricorrenze[modifica | modifica wikitesto]

La ricorrenza di maggior rilievo di Fermo è la festività di Maria Assunta, celebrata il 15 agosto. In tale periodo si svolge il Palio.

Il Palio dell'Assunta[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Palio dell'Assunta (Fermo).

A partire dal 1982 si corre, ogni 15 agosto, la Cavalcata dell'Assunta in edizione moderna.

Monumenti e luoghi di interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Cattedrale[modifica | modifica wikitesto]

Duomo di Fermo

Chiese nel centro storico di Fermo[modifica | modifica wikitesto]

Facciata del Monte di Pietà, con il portale di Marino di Marco Cedrino.
Interno della chiesa di Sant'Agostino
  • Chiesa del Carmine, con annesso convento e antico Palazzo del Monte di Pietà, fu fatta erigere all'inizio del XIV secolo in corso Cefalonia. Le venne attribuito il nome di "Santa Maria Novella della Carità", fu poi dedicata alla Madonna del Carmine. Fu costruita in stile gotico, della quale rimane solo la facciata del monte di pietà con il portale di Marino di Marco Cedrino. Radicali cambiamenti furono apportati nel corso degli anni: nel 1688 venne ampliata, e ammodernata definitivamente nel 1794 dall'architetto Pietro Augustoni.
    La facciata, di stile romanico, è in laterizio e lesene in travertino. All'interno appare molto spaziosa: è divisa in tre navate divise da possenti colonne e da archi a tutto sesto. L'abside è occupata da un padiglione ligneo decorato e dorato di età barocca nel quale è inserito il dipinto raffigurante la Natività del pittore Giovan Battista Gaulli[12]. In chiesa è anche una Madonna con Bambino in trono tra Sant'Alberto degli Abati, Santa Caterina d'Alessandria, Santa Lucia e San Girolamo di Antonio Solario, del 1502 circa.[13]
  • Chiesa di San Girolamo, appartenente al monastero delle Cappuccine, in via Leopardi, ai margini delle antiche mura della città[14].
  • Chiesa della Pietà, già sede della parrocchia di San Matteo, in corso Cefalonia[15].
  • Chiesa delle Clarisse (intitolata alla Visitazione), con annesso convento di clausura, in via Lattanzio Firmiano[16].
  • Chiesa della Madonna del Pianto, in via Garibaldi.
  • Chiesa della Madonna delle Grazie, nel largo omonimo[17].
  • Chiesa di San Domenico, in prossimità di Piazza del Popolo[18].
  • Chiesa di San Francesco in largo Mora; fu costruita sul lato orientale della città tra il 1240 e il 1425 (completamento del campanile); la facciata fu modificata nel Settecento, mentre il portale è datato 1604; l'interno, di imponenti proporzioni e restituito al primitivo aspetto dai restauri del Novecento, è costituito da tre navate divise da sei grandi pilastri e dall'abside poligonale; nella cappella laterale, dedicata al Santissimo Sacramento, si trova la tomba di Lodovico Euffreducci del 1527, attribuita ad Andrea Sansovino; il complesso comprende il convento dei frati minori conventuali
  • Chiesa di San Filippo, chiusa dagli anni venti del secolo scorso ed in attesa dei restauri; l'ex Convento dei Filippini è ora sede del Palazzo di Giustizia.
  • Chiesa di San Martino (già Sant'Ignazio), gesuitica, ha all'interno due altari (quello di Santa Francesca Romana e quello della Presentazione della Vergine) disegnati da Andrea Pozzo e realizzati a partire dal 1701. Questi altari costituiscono le uniche opere architettoniche conosciute di Pozzo nelle Marche[19].
  • Chiesa di San Michele Arcangelo, già sede di Insigne Collegiata e di parrocchia, in via Bertacchini[20].
  • Chiesa di San Pietro, già sede di parrocchia, in via Lattanzio Firmiano.
  • Chiesa di San Rocco, in piazza del Popolo, sotto la parte trecentesca del loggiato[21].
  • Chiesa di Sant'Agostino, con annesso ex convento, in via Montani. È famosa per avere al suo interno una spina della corona posta sul capo di Gesù prima di essere crocefisso. La spina è racchiusa in un reliquiario molto prezioso per i materiali e le tecniche di costruzione. Si pensa che il reliquiario sia stato commissionato da fra Agostino Rogeroli a Venezia e sia poi giunto a Fermo.[22].
  • Chiesa di Santa Caterina, con annesso convento dei Canonici Regolari Lateranensi, in via Brunforte.
  • Chiesa di Santa Lucia, sede di parrocchia, in via Marconi[23].
  • Chiesa di San Zenone, la più antica della città pervenuta fino a noi, in largo Fogliani.
  • Santuario della Misericordia con annesso convento degli Agostiniani Scalzi, in via Augusto Murri.
  • Oratorio di Santa Monica, in largo Alvaro Valentini.

Altre chiese nella città di Fermo[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di Cristo Amore misericordioso, nel nuovo quartiere di Santa Petronilla.
  • Chiesa della Madonna del Ferro, nella zona occidentale della città.
  • Chiesa San Lorenzo del Convento dei Cappuccini, che ha all'altare maggiore una pala di Federico Zuccari con il Martirio di San Lorenzo, firmata F. Z. e datata 1602, in cui il modello di uguale soggetto di Tiziano viene svolto nel senso di una nitida, ordinata e simmetrica composizione, con stesure pittoriche spesso abbozzate o compendiarie, forse per l'incompiutezza del dipinto dovuta probabilmente alla riduzione del compenso per il pittore da parte dei committenti.[24]
  • Chiesa di Sant'Alessandro, presso il Seminario arcivescovile al quartiere Tirassegno.
  • Chiesa di Sant'Antonio di Padova, quartiere Viale Trento/Villa Vitali.
  • Chiesa di Santa Maria degli Angeli, nella zona Borgo Diaz/Cappuccini.

Altre chiese nel territorio di Fermo[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa dell'Immacolata Concezione, a Ponte Ete.
  • Chiesa dei Sacri Cuori, nell'omonima contrada.
  • Chiesa di San Gabriele dell'Addolorata, a Campiglione.
  • Chiesa di San Giovanni Battista, a Torre di Palme.
  • Chiesa di San Giovanni Bosco, a Molini di Tenna.
  • Chiesa di San Girolamo, nell'omonima contrada.
  • Chiesa di San Giuseppe artigiano, a Marina Palmense.
  • Chiesa di San Marco alle Paludi, nell'omonima località.
  • Chiesa di San Norberto vescovo, a Lido di Fermo.
  • Chiesa di Santa Maria, a Capodarco.
  • Chiesa di Santa Maria a Mare, nell'omonima località.
  • Chiesa di San Tommaso di Canterbury, a Lido San Tommaso.
  • Chiesa del SS. Crocefisso, a Monte Rinaldo.
  • Chiesa di S. Sauro, a Lido di Fermo.

Fontane storiche[modifica | modifica wikitesto]

Diverse sono le fontane storiche presenti a Fermo:

  • Fonte di San Francesco di Paola, all'incrocio tra viale Trento e via Zeppilli;
  • Fonte Fallera (XIV secolo), nell'omonima contrada;
  • Fontana dell'Episcopio (1690), realizzata all'epoca dell'arcivescovo Ginetti, in Via Leopardi;
    Fontana dell'Episcopato, Fermo
  • Fontana Catalani (1735), in Via Recanati;
  • Fontana Spinucci (1813) non più funzionante, in Via Rialto;
  • Fontana di Porta San Francesco (progetto del 1894); quest'ultima fu aperta in occasione della inaugurazione dell'acquedotto del Polesio (22 agosto 1896) che portava l'acqua a Fermo; l'acquedotto fu poi incrementato nel 1951 dalla conduttura di Pescara di Arquata del Tronto e nel 1981 dell'acqua di Foce di Montemonaco;
  • Fontana del Duomo (1927), al piazzale del Girfalco.

Parchi[modifica | modifica wikitesto]

Un'area verde è collocata presso il Girfalco o Girone, nel punto più alto del colle Sabulo, ove sono presenti il Duomo, la Villa Vinci (dal XVI secolo al 1820 convento dei Cappuccini) e il Parco della Rimembranza (dedicato ai caduti della Grande guerra), con diversi punti panoramici. Un altro parco pubblico si trova all'interno di Villa Vitali, struttura di proprietà comunale in viale Trento. Di più recente istituzione un'ampia area attrezzata, denominata Parco della Mentuccia.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Complesso Porta San Francesco-Torretta Oraria, dell'architetto fermano Giovanni Battista Carducci
  • Area del Teatro romano, sul lato settentrionale della sommità del colle sabulo
  • Palazzo dell'Università, in piazza del Popolo (sede della biblioteca civica Romolo Spezioli)
  • Palazzo Azzolino, in Corso Cefalonia, dell'architetto Sangallo il Giovane
  • Palazzo Euffreducci, ora sede del liceo Annibal Caro
  • Palazzo Fogliani, in largo Fogliani
  • Palazzo Vinci, in largo Ostilio Ricci
  • Palazzo Vinci-Gigliucci, sul Girfalco
  • Palazzo Vitali-Rosati, in corso Cefalonia
  • Palazzo Bulgarini, in Corso Cavour
  • Palazzo Paccaroni, in Corso Cavour
  • Palazzo Maggiori, in Corso Cavour
  • Palazzo Sassatelli, in Corso Cavour, residenza anche del prefetto di Fermo, è una delle maggiori opere di Pietro Augustoni nelle Marche
  • Torre Matteucci, in corso Cefalonia
  • Villa Vitali, a viale Trento
  • Villa Mancini, prossimità Cappuccini
Piazza del Popolo, vista dalla loggia del Palazzo dell'Università

Cisterne romane[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Cisterne romane di Fermo.

Le cisterne romane sono un'opera edilizia ipogea di età augustea, della superficie di circa 2 000 metri quadrati divise in trenta camere poste su tre file parallele, realizzate allo scopo di accumulare acqua. Lo stato di conservazione è ottimo e sono visitabili.

Piazza del Popolo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Piazza del Popolo (Fermo).

La piazza del Popolo, racchiusa tra due ampie file di logge, è il salotto della città. Sulla piazza si affaccia il Palazzo dei Priori, sede di rappresentanza del Comune e della pinacoteca comunale. Al suo interno si trova la Sala del mappamondo.

Teatro dell'Aquila[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Teatro dell'Aquila.
Interno del Teatro dell'Aquila

Il Teatro dell'Aquila, con una capienza di circa 1 000 posti[25], 124 palchi in cinque ordini e circa 350 metri quadrati di palcoscenico, si colloca tra i più imponenti teatri del Settecento delle Marche e dell'Italia centrale.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Il centro storico di Fermo è delimitato da una cinta muraria quattrocentesca, di epoca sforzesca, in parte ancora visibile, munita di torri rompitratta e porte di accesso; le porte della cinta storica dedicate a Sant'Antonio, Santa Caterina e San Giuliano sono ancora presenti, mentre gli ingressi alla città corrispondenti a Porta San Francesco (detta anche "Porta marina") e Porta San Marco sono state eliminate nell'Ottocento a seguito dell'intervento urbanistico di Giovanni Battista Carducci che ha realizzato la nuova Porta San Francesco a pochi metri di distanza dalla vecchia e Porta Santa Lucia.

Il castello di Fermo, invece, è stato abbattuto alla fine del Quattrocento dalla furia popolare che lo vedeva strumento di potere degli Sforza, poi cacciati dalla città. Il castello sorgeva sulla cima del Colla Sabulo, ove c'è la spianata del Girfalco, che ospita un parco pubblico accanto alla Cattedrale.

Statue[modifica | modifica wikitesto]

La statua più significativa è quella in onore di Sisto V, vescovo di Fermo, sulla loggia centrale del palazzo dei Priori, opera di Accursio Baldi. Altre statue sono dedicate ad Annibal Caro (nel cortile del Teatro dell'Aquila) e a Giacomo Leopardi (nella via omonima), entrambe donate dal benefattore conte Lorenzo Maggiori. All'inizio della strada che conduce in Piazza del Popolo è stato eretto un monumento dedicato al Generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Sepolcri monumentali[modifica | modifica wikitesto]

  • Beato Adamo Adami (?-1285), religioso, nella chiesa di San Francesco
  • Giovanni Visconti d'Oleggio (circa 1304-1366), governatore di Fermo, nel Duomo
  • Giovanni Bertacchini (circa 1430-1484), giureconsulto, in San Domenico
  • Lodovico Euffreducci (1497-1520), signore di Fermo, in San Francesco
  • Saporoso Matteucci (1515–1578), condottiero, nel Duomo (cenotafio ricomposto)
  • Teodoro Adami (?-6 luglio 1648), ucciso nella rivolta del 1648, in San Domenico
  • Beato Antonio Grassi (1592-1671), religioso, nella Chiesa del Carmine
  • Pompeo Azzolino (?-1706), nobile fermano, erede di Decio Azzolino juniore e di Cristina di Svezia, nella Chiesa del Carmine (lapide)
  • Abate Giuseppe Colucci (Penna San Giovanni 1752 - Fermo 1809), scrittore, nel Duomo
  • Chiara Spinucci (1741-1792), consorte di Francesco Saverio di Sassonia, nel Duomo
  • Giuseppe Fracassetti (1802-1883), scrittore, nel cimitero civico

Punti panoramici[modifica | modifica wikitesto]

Dal Girfalco o Girone, il punto più in alto della collina, si apre una ampia vista di 180° verso il litorale, a nord verso Macerata e a sud verso Monterubbiano. In particolari condizioni di visibilità si possono scorgere i rilievi della Croazia. Altri straordinari panorami si godono da Torre di Palme, frazione di Fermo, a sud della città e a picco sul mare.

Sottosuolo[modifica | modifica wikitesto]

Nel sottosuolo di Fermo è presente una vasta rete di cunicoli, pozzi e cisterne, alcuni dei quali di epoca romana e medioevale, con funzione di opera di protezione del suolo mediante drenaggio/captazione delle acque[26].

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Nella periferia di Fermo sono state individuate e parzialmente scavate tre grandi necropoli: in contrada Mossa verso est, in contrada Misericordia e Solfonara verso ovest. L'epoca di riferimento più significativa di queste necropoli è quella proto-villanoviana (dal IX al VII secolo a.C.). Le aree sono state ricoperte, ed i reperti sono in gran parte esposti al Museo archeologico nazionale di Ancona[7] ed in parte nella sezione archeologica "Dai Villanoviani ai Piceni", in deposito presso il Palazzo dei Priori.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

  • Bosco di Cugnolo, in prossimità di Torre di Palme: situato nell'omonima contrada è un raro esempio di macchia mediterranea intatta del litorale Adriatico. Si estende per circa 5 ettari ed è una delle Aree Floristiche Protette della Regione Marche. Si può visitare tramite un sentiero attrezzato con un percorso ad anello che tocca anche la Grotta degli Amanti e Ville settecentesche.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[27]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2019 gli stranieri residenti erano 3 818.[28] Le maggiori nazionalità erano le seguenti:

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Il dialetto fermano appartiene nettamente all'area centrale delle Marche, comprendente la fascia trasversale dai monti al mare Camerino-Macerata-Fermo, ed è individuato sotto la denominazione di dialetto maceratese-fermano-camerte con un'area di riferimento di circa 500 000 persone.

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Arcidiocesi di Fermo.

Fermo, insieme a Pesaro e Ancona, è una delle tre sedi metropolitane della Chiesa cattolica nelle Marche (45 in tutta Italia). Dal 1585 al 1907, sia pure con qualche eccezione (per esempio Giannotto Gualterio nel Seicento e Alessandro Borgia nel Settecento), l'arcivescovo di Fermo era nel contempo cardinale.

L'Istituto Teologico Marchigiano, aggregato alla Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense, ha sede centrale ad Ancona e sede distaccata a Fermo[29]; conferisce:

A Fermo vengono pubblicati:

  • il settimanale diocesano La Voce delle Marche[30];
  • la rivista specializzata quadrimestrale Firmana: quaderni di teologia e pastorale[31].
  • il bollettino dell'Archivio Storico Diocesano Quaderni dell'Archivio Storico Arcivescovile di Fermo, che ha superato ormai i venti anni di attività (vd sotto alla voce "Archivi");

Fermo, inoltre, ha un suo seminario.

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Pueri Cantores della Cattedrale di Fermo[modifica | modifica wikitesto]

Bababoom Festival a Marina Palmense - Fermo[32]

Istituzioni, enti e associazioni[modifica | modifica wikitesto]

Sede provinciale C.O.N.I (Comitato Olimpico Nazionale Italiano)

Sede della Sezione diagnostica dell'Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Umbria e delle Marche

Associazione Culturale Bababoom[32]

Strutture ospedaliere e di assistenza[modifica | modifica wikitesto]

Sono presenti le seguenti strutture:

  • Ospedale civile Augusto Murri facente parte della Zona territoriale 11 dell'Azienda Sanitaria Unica regionale delle Marche. Inaugurato nel 1934, ampliato negli anni '50, '70 e infine '90-2000. Dovrebbe essere sostituito in futuro da un nuovo ospedale di rete in zona Campiglione.
  • Ex Villa Maria, presidio ospedaliero facente parte dell'INRCA - Istituto Nazionale Ricovero e Cura Anziani (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico - IRCCS)
  • Clinica privata convenzionata Villa Verde
  • Casa di riposo Marchese Monsignani Sassatelli (con 120 posti)

Dall'unità d'Italia al 1978 Fermo ospitò l'ospedale psichiatrico provinciale. Fino agli anni settanta a Fermo hanno avuto sede un orfanotrofio e un brefotrofio (intitolati a Matteo Mattei), originati da opere pie, e che negli ultimi anni sono stati gestiti dalle amministrazioni provinciali di Ascoli e Macerata assieme.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

(LA)

«Firmana Civitas, antiquitate, nobilitate ac literarum armorum rerumque gestarum gloria, celebris atque insignis, a qua et universam Piceni regionem, Marchiam Firmanam denominatam fuisse legitur»

(IT)

«La Città di Fermo, celebre e insigne per antichità, per nobiltà, per gloria delle lettere, delle armi, dei fatti, delle gesta, dalla quale anche l'intera Regione Picena si scelse che fosse denominata Marca Fermana...»

Vista della città di Fermo

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

La città di Fermo è stata sede di studi superiori, sin dall'istituzione dell'Università a opera di Lotario I (825) con il capitolare emanato nel palazzo Reale di Corteolona[35], frequentata da studenti provenienti da tutta l'Italia, in particolare dall'area centrale, ma anche dal vicino Abruzzo, nonché da nuclei di studenti dell'Illiria e dalla Germania. A Fermo furono presenti anche strutture per l'accoglienza degli studenti: il Collegio di Propaganda Fide (Collegio illirico, poi Chiesa dei Padri oratoriani, poi diventato Palazzo del tribunale); il Collegio della Sapienza Marziale (l'area del collegio è occupata dal nuovo edificio della scuola elementare Sapienza); il Collegio Fontevecchia (ex convento dei domenicani).

L'Università nella storia[modifica | modifica wikitesto]

Il 25 maggio dell'anno 825 l'imperatore Lotario I promulga il capitolare di Corteolona[36][37] che costituì le scuole imperiali, oltre a Pavia capitale del Regno d'Italia, anche Fermo ebbe la scuola pubblica di diritto, di retorica e arti liberali, scegliendo la città tra le sole nove in Italia destinate a diventare centro di studi ed ereditando la tradizione della scuola di diritto, fondata dall'imperatore romano Teodosio I; dalla sede di Fermo dipendevano tutti gli studenti del Ducato di Spoleto, ducato vastissimo che comprendeva Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo spingendosi fino al ducato di Benevento.[38].

Nel 1398 il papa Bonifacio IX promosse la Schola a Studium Generale, cioè a Università. Nel 1585 il papa Sisto V ampliò e potenziò l'Università fermana[39]; essa opererà fino al 1826 quando, mancando alla città le risorse sufficienti per mantenerla, venne chiusa con decreto della Congregazione degli Studi.

Essa ebbe docenti illustri, ma soprattutto dottori fermani; il suo bacino di utenza copriva un'ampia area circostante, e non mancarono scolari originari di località ben distanti, come quelli austriaci di Graz.

L'Università si avvalse della concessione di Sisto V per poter nominare con subcollazione conti palatini e cavalieri della Militia Aurata.

Biblioteche e archivi[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteca civica Romolo Spezioli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Biblioteca Spezioli.

Il patrimonio della biblioteca consta di:

La qualità e la quantità del patrimonio librario pongono questa struttura tra le prime venti biblioteche civiche italiane.

Biblioteca del seminario arcivescovile[modifica | modifica wikitesto]

Ricca di 45 000 volumi.[40]

Altre biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

  • Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica “G. B. Pergolesi”
  • Biblioteca del Dipartimento di Beni Culturali
  • Biblioteca del Liceo Ginnasio “Annibal Caro”
  • Biblioteca dell'Archivio di Stato di Fermo
  • Biblioteca dell'Archivio Storico Arcivescovile
  • Biblioteca dell'Istituto Geografico Polare “Silvio Zavatti”
  • Biblioteca dell'Istituto Tecnico Industriale Statale “G. e M. Montani”
  • Biblioteca della Facoltà di Ingegneria sede di Fermo
  • Biblioteca della Società Dante Alighieri Comitato di Fermo
  • Biblioteca della Società Operaia di Mutuo Soccorso
  • Biblioteca dello Studio Firmano dall'Antica Università
  • Biblioteca Provinciale di Storia Contemporanea
  • Biblioteca Ragazzi Villa Vitali (Sezione distaccata della Biblioteca Civica)
  • Biblioteca Benedettina del Monastero San Giuliano
  • Biblioteca del Centro Comunitario “Gesù Risorto”
  • Biblioteca del Convento dei Cappuccini
  • Biblioteca del Convento della Madonna della Misericordia

A Fermo è operante, inoltre, il BUC - Biblioteca Università Conservatorio - Machinery, struttura polivalente per chi frequenta le istituzioni culturali della città, con indirizzo essenziale di emeroteca nonché punto di prelievo per la biblioteca Spezioli e di richiesta per il prestito interbibliotecario.

Archivio di Stato[modifica | modifica wikitesto]

Fermo è sede dell'Archivio di Stato di Fermo.

Archivi diocesani[modifica | modifica wikitesto]

L'archivio storico dell'arcidiocesi conserva i documenti di gran parte delle parrocchie in cui era divisa la città. La direzione dell'archivio cura la pubblicazione semestrale della rivista specialistica Quaderni dell'Archivio Storico Arcivescovile di Fermo.

Scuole[modifica | modifica wikitesto]

Università[modifica | modifica wikitesto]

Fermo è stata sede fino al 2013 della Facoltà di Beni culturali, facente parte dell'Università degli Studi di Macerata (questo, come aveva riportato la stessa università, era un "segno di riconoscimento per l'importanza storica della città, fra i comuni più grandi e ricchi delle Marche, sede universitaria fino al 1800 e, dal 2009, capoluogo di provincia"[42]).

A Fermo hanno sede i seguenti corsi di laurea che compongono l'offerta formativa dell'Università Politecnica delle Marche:

I corsi di ingegneria e medicina hanno sede presso l'edificio comunale di via Brunforte, la ex Casa della Missione, realizzata nel Settecento per ospitarvi i missionari della Congregazione della Missione.

Fermo è sede del Conservatorio statale di musica "G. B. Pergolesi", con 39 corsi di studio.

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Oltre ai musei, a Fermo sono visitabili le seguenti strutture:

Pinacoteca civica[modifica | modifica wikitesto]

La Pinacoteca civica, allestita presso il Palazzo dei Priori, conserva opere di Rubens, Giovanni Lanfranco e Jacobello del Fiore; all'interno della stessa struttura è ospitata la sezione archeologica "Dai Villanoviani ai Piceni".

Gli interni del Palazzo dei Priori comprendono la Sala dei ritratti, la Sala consiliare decorata da Pio Panfili nel 1762, le sale di rappresentanza del Comune e Sala del mappamondo, la parte più antica della biblioteca.

Museo diocesano[modifica | modifica wikitesto]

Il Museo diocesano, dal 2004 situato accanto al Duomo di Fermo, raccoglie testimonianze artistiche provenienti dell'arcidiocesi di Fermo.

Musei scientifici di Villa Vitali[modifica | modifica wikitesto]

Media[modifica | modifica wikitesto]

Radio TV[modifica | modifica wikitesto]

A Fermo è operante ininterrottamente dal 2 luglio 1976 l'emittente radiofonica Radio Fermo Uno, di natura commerciale e di ispirazione cattolica con palinsesto generalista, gestita dalla Cooperativa sociale "Romolo Murri". Pochi giorni prima (maggio 1976) alcuni volontari fondando Radio Città Campagna, emittente di natura informativa e di ispirazione politica (comunista), che ha cessato l'attività l'8 giugno 1984 dopo essere arrivata ad avere un pool di oltre duecento collaboratori, avere contribuito ad organizzare a Fermo concerti di Guccini, Bertoli, Finardi e aver attivato a Fermo nel 1982 uno dei primi terminali dell'agenzia ADN Kronos. Nel 1983 nasce Radio Orizzonte, di natura commerciale e generalista, di ispirazione politica di centrosinistra; cessa le trasmissioni pochi anni dopo. Verso la metà degli anni '80 gli agenti commerciali Stefano e Fabio Castori trasferiscono a Fermo Radio Onda, nata qualche anno prima nella vicina Monterubbiano, che cessa le trasmissioni alcuni anni più tardi. I medesimi gestiscono la web radio Radio Italian Cup. Da citare anche l'esperienza artigianale di Radio Idea, gestita da alcuni ragazzi nel doposcuola per breve tempo nella metà degli anni '80. Fermo TV è l'emittente tv con sede in città che trasmette dal 2012 con diffusione regionale nelle Marche sul canale 75 DTT, dal 2021 si espande in Umbria con il doppio marchio Centro Italia Tv, sempre gestita da Media Promo Agency.

Stampa[modifica | modifica wikitesto]

A Fermo ci sono redazioni locali con proprie edizioni per i quotidiani Il Resto del Carlino (aperta dal 1998) e Corriere Adriatico (aperta dal 1983). Pagina di cronaca locale nella edizione locale del quotidiano Il Messaggero di Roma che ha avuto in città una redazione dal 1970 al 1981. Negli anni '70 fino ai primi anni '80 aveva in città un piccolo ufficio di corrispondenza anche l'altro quotidiano romano Il Tempo. Sono state aperte anche le redazioni della Gazzetta del Fermano (circuito delle Gazzette di Longarini) dal 1989 al 1993, del Corriere del Fermano (appartenente al Corriere dell'Umbria) dal 1998 al 2000 e de La Nuova Fermo (appartenente ad un circuito di giornali locali del Gruppo editoriale L'Espresso) per pochi mesi tra il 1998 e il 1999. A Fermo si pubblica il periodico mensile di attualità locale Corriere News, la pubblicazione annuale Guida per l'informazione sociale e vi è la sede e la redazione della pubblicazione di informazione musicale Music Club. L'8 maggio 1892 esce il primo numero de La Voce delle Marche, periodico di informazione e cultura della Diocesi di Fermo.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Nuclei abitati[modifica | modifica wikitesto]

Camera, Cantagallo, Casabianca, Cartiera di Tenna, Concerie, Contrada Boara, Ete Palazzina, Faleriense, Gabbiano, Girola, Madonnetta d'Ete, Marina Palmense, Moie, Molini Tenna, Montesecco, Montone, Parete, Pompeiana, Ponte Ete Vivo, Sacri Cuori, Salette, Salvano, San Biagio, San Girolamo, San Lorenzo, San Marco, San Michele, Lido San Tommaso, Villa San Claudio

Urbanistica[modifica | modifica wikitesto]

Il capoluogo si sviluppa quasi interamente su un'area collinare, caratterizzata da un piccolo spazio superiore pianeggiante corrispondente all'arce romano. Il centro storico, cinto da mura quattrocentesche, è rimasto identico a quello del Settecento, con alcuni non significativi rifacimenti di singoli strutture; unico intervento urbanistico degno di nota è quello compiuto nella seconda metà dell'Ottocento dall'architetto fermano Giovanni Battista Carducci, consistente nella realizzazione di un tratto di strada di facile accesso per la piazza: via Roma, con la tipica prospettiva sull'edificio ornamentale detto Torretta, e la cosiddetta Strada nuova, sono il risultato di complicate operazioni di esproprio e di incisivi interventi sul tessuto urbanistico dell'area orientale e meridionale della città.

La parte nuova della città si è sviluppata lungo le direttrici delle numerose colline che si dipartono dal centro, in alcuni grandi quartieri fuori dal centro (Viale Trento, Santa Caterina, Cappuccini, Tirassegno, Santa Petronilla) ed esterni (Campiglione), e ha conosciuto una forte crescita demografica, soprattutto nei suoi quartieri marittimi (Lido San Tommaso, in misura minore Marina Palmense), potenziati dalle amministrazioni di centrosinistra che si sono succedute negli anni novanta.

Suddivisioni storiche[modifica | modifica wikitesto]

Le contrade storiche in cui è diviso il capoluogo sono:

A tali contrade sono da aggiungere le frazioni storiche di:

Nella suddivisione dell'edizione moderna della Cavalcata dell'Assunta sono state inserite le contrade di Campiglione e Molini-Girola.

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Quartieri[modifica | modifica wikitesto]

  • Santa Caterina
  • Santa Petronilla
  • San Giuliano
  • Cappuccini Carcera
  • Rione Murato
  • Tirassegno
  • Tre Archi

Economia[modifica | modifica wikitesto]

L'area intorno a Fermo è attiva economicamente in due distretti industriali manifatturieri:

  • distretto calzaturiero;[43]
  • distretto del cappello.[44]

Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

L'agricoltura è stata la principale fonte di reddito sino agli anni sessanta del Novecento. Molto diffusa la produzione di salumi derivati dalla lavorazione di carne di maiale con la presenza sul territorio di alcuni salumifici.

Industria[modifica | modifica wikitesto]

Fermo si trova all'interno di un distretto industriale dedicato alla produzione di calzature.

Artigianato[modifica | modifica wikitesto]

Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e attive vi sono quelle artigianali, come l'arte del merletto rinomata in tutta Italia, oltreché la lavorazione del rame, finalizzata alla realizzazione di una vasta gamma di prodotti, che spazia dal vasellame alle anfore.[45]

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

La vocazione turistica del territorio è stata indirizzata, oltre che sulla ricettività alberghiera, sul campeggio. Nelle aree del territorio di Fermo a sud (Marina Palmense) ed a nord (Lido di Fermo) insiste la maggiore concentrazione, per estensione, di camping di tutte le Marche meridionali. Sulla costa esiste un tratto di pista ciclabile facente parte della realizzanda Ciclovia Adriatica che, una volta completata, andrà a collegare tutte le località della costa adriatica.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

La città è collegata all'autostrada A14 attraverso il casello di Fermo-Porto San Giorgio (prossimità di Santa Maria a Mare) e verso nord con quello di Porto Sant'Elpidio.

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Fermo si trova sul percorso della ex Strada statale 210 ora Strada provinciale 239 Fermana-Faleriense, che da Porto San Giorgio raggiunge gli Appennini ad Amandola.

Il territorio comunale è attraversato dalla Strada statale 16 Adriatica, a nord e sud di Porto San Giorgio, in corrispondenza delle località Marina Palmense a sud, e di Lido di Fermo, Casabianca e Lido San Tommaso a nord.

Un tratto della Dorsale Marche-Abruzzo-Molise, è detta anche Mezzina e collega l'interno della provincia di Ancona fino a quello di Ascoli Piceno, passando per la città di Fermo.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

A Porto San Giorgio è presente una stazione ferroviaria denominata Porto San Giorgio-Fermo, posta sulla ferrovia Adriatica.

Sino al 1956 Fermo era servita dalla ferrovia Porto San Giorgio-Amandola, a scartamento ridotto, costruita dalla FAA (Ferrovie Adriatico-Appennino, odierna Sangritana) inaugurata nel 1908 con trazione a vapore, elettrificata nel 1928, cessata per obsolescenza nel 1956 e Fermo aveva la sua stazione ferroviaria. È stata sostituita da filovia nel solo tratto Fermo-Porto S. Giorgio fino al 1977, e da autoservizio nei restanti percorsi.

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

Sono disponibili linee di trasporto urbano da e per Porto San Giorgio (ogni 20 minuti nelle ore diurne); extraurbano con i centri costieri e interni, Macerata e Ascoli. Collegamenti dedicati al pendolarismo giornaliero degli studenti che, provenendo dai paesi, frequentano gli istituti superiori.

In passato Fermo era collegata a Porto San Giorgio da una linea filoviaria.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Fermo.

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Fermo è gemellata[46] con:

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

È comune capofila e sede dell'Area Vasta 4 di Fermo dell'Azienda sanitaria unica regionale delle Marche. Il 15 giugno 1986 i cittadini di Fermo e quelli di Porto San Giorgio vennero chiamati ad esprimere il loro Si o No al referendum consultivo per l'unificazione di Fermo e Porto San Giorgio, proposto dal fermano Abramo Mori. I cittadini fermani si espressero per il Si il 70,61% degli elettori, mentre a Porto San Giorgio il 92% si espresse per il No. Prevalsero in totale i No per 871 voti.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La Fermana, dopo la mancata iscrizione nel 2006 nel campionato di Serie C2, è ripartita dal campionato di Prima Categoria e, dopo tre stagioni, è salita al campionato di Eccellenza dopo essere stata prima in Promozione. Si è successivamente fusa con il Montegranaro e ha formato la squadra dell'F.C. Fermana, che ha vinto il campionato Serie D, conquistando la promozione in Lega Pro. Altre squadre sono la Futura 96 (squadra calcistica della frazione di Capodarco) che gioca nel campionato di Promozione, la Palmense, che gioca in Promozione, Santa Caterina, Fermo (Seconda Categoria), Firmum Azzurra, Tirassegno e Molini (Terza Categoria), quest'ultima squadra della frazione Molini di Tenna. Inoltre, la squadra di calcio del Monturano Campiglione Calcio, che gioca in Promozione, rappresenta sia la frazione Campiglione che il vicino paese di Monte Urano.

Calcio a 5[modifica | modifica wikitesto]

  • La squadra principale è la Eagles Fermo C5 che gioca in Serie C1 regionale, l'altra squadra è invece il Fermo Calcio a 5 che gioca in Serie C2 (insieme alla squadra del Futsal Campiglione che rappresenta la frazione di Campiglione), ma sono presenti anche altre squadre di Serie D.

Pallavolo[modifica | modifica wikitesto]

  • L'associazione sportiva "Don Celso Pallavolo", nata nel 1992, opera nel settore maschile e femminile, contando circa duecento atleti.
  • La Scuola di Pallavolo Fermana, nata nel 2013, svolge attività di Pallavolo giovanile maschile e femminile ed è stata la prima società marchigiana ad attivare il Settore Sitting Volley, la disciplina Paralimpica che permette di giocare insieme normodotati e persone con disabilità. Attualmente ha sia una squadra maschile che una squadra femminile entrambe nel massimo campionato italiano. Nel 2017 ha conquistato la medaglia di bronzo al Campionato Italiano Assoluto Maschile.

Atletica leggera[modifica | modifica wikitesto]

  • A Fermo, presso la pista comunale di atletica, ha sede la A.S.D. Sport Atletica Fermo, un tempo nota con il nome di Società Atletica Fermo, fondata nel 1946.

Basket - Ginnastica[modifica | modifica wikitesto]

Rugby[modifica | modifica wikitesto]

  • Amatori Rugby Fermo 1935

Pallanuoto[modifica | modifica wikitesto]

  • Fermo Nuoto e Pallanuoto

Paracadutismo[modifica | modifica wikitesto]

  • Skydive Sunrise: Scuola di Paracadutismo presso l'aviosuperficie del fermano

Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 15 aprile 2024. URL consultato il 19 aprile 2024.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b riportata in AA.VV., La Chiesa metropolitana di Fermo, Fermo, 2003, 28-31
  5. ^ lettera di Paolo Volponi del 1976 allegata a una pubblicazione fuori commercio di 14 disegni su Fermo di Giuseppe Pende, riprodotta integralmente in Corriere News (periodico edito a Fermo), n. 16/2004, 13 agosto 2004, pag. 21
  6. ^ Persi-Mangani, p. 115.
  7. ^ a b sala 13 del Museo Archeologico Nazionale delle Marche dedicata a "Fermo isola culturale villanoviana" Archiviato il 4 gennaio 2018 in Internet Archive.; cfr. anche Civiltà villanoviana
  8. ^ AA.VV. (a cura di L. Polverini), Firmum Picenum, Pisa, 1987
  9. ^ Giuseppe Fumagalli, L'ape latina, Hoepli, p. 92, ISBN 978-88-203-0033-3.
  10. ^ Adele Anna Amadio e Stefano Papetti (a cura di), Adolfo de Carolis - Il salone delle feste del Palazzo del Governo di Ascoli Piceno, Ascoli Piceno, Fast Edit, dicembre 2001.
  11. ^ Pasquali Annalinda, Il Fermano. Firmitas romana e storie di mori, in Persi-Mangani, p. 93.
  12. ^ Per la chiesa del carmine
  13. ^ Bernard Berenson, Italian Pictures of the Renaissance. Venetian School, 1957, vol. I, pag. 166.
  14. ^ Per la chiesa del monastero delle cappuccine
  15. ^ Per la chiesa della pietà
  16. ^ Per la chiesa delle clarisse
  17. ^ Per la chiesa della Madonna delle grazie
  18. ^ Per la chiesa di San Domenico
  19. ^ P. Cruciani, La chiesa gesuitica di San Martino a Fermo: un intervento inedito di Andrea Pozzo, in Palladio. Rivista di Storia dell'Architettura e Restauro, vol. 39, 2007, pp. 47-54, ISSN 0031-0379.
  20. ^ Per la chiesa di San Michele Arcangelo
  21. ^ Per la chiesa di San Rocco
  22. ^ Per la chiesa di Sant'Agostino
  23. ^ Per la chiesa di Santa Lucia
  24. ^ Luciano Arcangeli, Federico Zuccari, Martirio di San Lorenzo, in Simone De Magistris. Un pittore visionario tra Lotto e El Greco, catalogo della mostra a cura di Vittorio Sgarbi, Venezia, 2007, pagg. 200 - 201.
  25. ^ Città di Fermo - presentazione del Teatro dell'Aquila, su teatro.fermo.net. URL consultato il 21 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2009).
  26. ^ Spagnoli-Monelli, Pozzi e cunicoli romani e medioevali di Firmum Picenum, Fermo, 1999
  27. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  28. ^ Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato il 30 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2019).
  29. ^ Istituto Teologico Marchigiano, aggregato alla Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense URL consultato il 14 maggio 2012.
  30. ^ Voce delle Marche, su lavocedellemarche.it.
  31. ^ Firmana: quaderni di teologia e pastorale
  32. ^ a b Bababoom Festival, su Bababoom festival. URL consultato il 4 aprile 2016.
  33. ^ in Brizzi G. P., L'Antica Università di Fermo, Fermo, 2001, 110
  34. ^ riproduzione del diploma di laurea nel sito del Ministero dei Beni culturali, progetto MICHAEL Archiviato il 30 novembre 2012 in Internet Archive.
  35. ^ RM Fonti - Istruzione e educazione nel Medioevo - I, 7, su rm.univr.it. URL consultato il 18 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2021).
  36. ^ HLOTARII, Constitutiones Olonnenses. A. 825, in Monumenta Germaniae Historica, Leges, II, pp. 248-250
  37. ^ Ludovico Antonio Muratori, Rerum Italicarum Scriptores, parte II, tomo I, p. 151
  38. ^ T. De Partouneaux, Storia della conquista di Lombardia fatta da Carlo Magno e delle cagioni che mutarono nell'alta Italia sotto Ottone il Grande - La dominazione francese in dominazione germanica, Milano, 1842, Epoca prima, Libro II, Capitolo IV, pag. 136
  39. ^ Cenni storici su Fermo, sul portale Fermo on line
  40. ^ Anagrafe Biblioteche Italiane, su anagrafe.iccu.sbn.it. URL consultato il 30 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2012).
  41. ^ il Resto del Carlino, Pochi iscritti, chiudono due licei I costi sono troppo elevati, su il Resto del Carlino, 20 maggio 2008. URL consultato il 24 settembre 2020.
  42. ^ la città — Università degli studi di Macerata
  43. ^ Distretto calzaturiero di Fermo, su distretti.org. URL consultato il 26 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2006).
  44. ^ Distretto del cappello, su distretti.org. URL consultato il 26 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2006).
  45. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 10,12.
  46. ^ Gemellaggi di Fermo, su comune.fermo.it (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2012).
  47. ^ Scheda tecnica del Recchioni[collegamento interrotto] su infofermo.it

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Fracassetti, Notizie storiche della Città di Fermo ridotte in compendio dall'Avvocato Giuseppe Fracassetti con un'appendice delle notizie topografico-statistiche della Città e suo Territorio del medesimo Autore, Fermo, Tip. dei Fratelli Paccasassi, 1841.
  • Vincenzo Curi, Guida storica e artistica della Città di Fermo, Fermo, Bacher, 1864.
  • Giovan Battista Carducci, Agli Onorevolissimi componenti la Commissione per la conservazione de' Monumenti delle Marche, cenni... sulla scoperta di una città primitiva, Fermo, 1868.
  • Giovan Battista Carducci, Sulle antiromane mura di Fermo, le origini ed i fasti di questa città: ricerche, Fermo, Bacher, 1876.
  • Eugenio Mecchi, Fermo, in Guida della Provincia di Ascoli Piceno compilata per cura della Sezione Picena C.A.I., Ascoli Piceno, Stabilimento Tipogr. E. Cesari, 1889, pp. 281–347.
  • Francesco Trebbi - Gabriele Filoni Guerrieri, Erezione della Chiesa Cattedrale di Fermo a Metropolitana: terzo Centenario, Fermo, Bacher, 1890.
  • Giovanni Napoletani, Fermo nel Piceno, con una pianta e tre tavole, Roma, Loescher e C., 1907.
  • Francesco Maranesi, Guida storica e artistica della città di Fermo, Fermo, 1944 (I ed.: Milano, Alfieri, 1923).
  • Tito Tomassini, La città di Fermo nella toponomastica, Fermo, Tipografia A.S.C., 1960 (nuova ed.: Fermo, Andrea Livi Editore, 2008).
  • La pittura a Fermo e nel suo circondario, introduzione di Alvaro Valentini, catalogo critico di Luigi Dania, Fermo, Cassa di Risparmio di Fermo, 1968.
  • Luigi Martellini, Il territorio di Fermo, in L'Universo, Firenze, Istituto Geografico Militare, LII (1972), pp. 717–742.
  • Gabriele Nepi, Guida di Fermo, Porto San Giorgio e dintorni, II edizione, Fermo, 1981.
  • Firmum Picenum, a cura di Leandro Polverini et al., Pisa, Giardini Editori e Stampatori, 1987.
  • AA.VV., I beni culturali di Fermo e territorio, atti del Convegno di studio, Fermo, Palazzo dei Priori, 15-18 giugno 1994, a cura di Enzo Catani, Fermo, Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, 1996.
  • L'Antica Università di Fermo, testo di Gian Paolo Brizzi, schedatura a cura di Maria Luisa Accorsi, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale (per conto della Carifermo), 2001.
  • Gianluca Frinchillucci, Il Museo Polare "Silvio Zavatti" di Fermo, Civitanova Marche, 2005.
  • Paolo Cruciani, La chiesa gesuitica di S. Martino a Fermo: un intervento inedito di Andrea Pozzo, in Palladio. Rivista di Storia dell'Architettura e Restauro, vol. 39, 2007, pp. 47–54, ISSN 0031-0379
  • Fermoimmagine. Studio sulla felicità urbana, a cura di Giorgio Piccinato, Macerata, Quodlibet, 2008 ("Quodlibet studio. Città e paesaggio").
  • Carlo Cipolletti, Fermo. Storia artistica della città del Girfalco, Fermo, Andrea Livi ed., 2017.
  • Peris Persi (a cura di), Nomi di paesi. Storia, narrazioni ed identità dei luoghi marchigiani attraverso la toponomastica, Ancona, Il Lavoro Editoriale, 2005, ISBN 9788876633966.

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