Fast & Furious - Hobbs & Shaw Recensione

Fast & Furious - Hobbs & Shaw: la recensione del film spin-off della saga

02 agosto 2019
3.5 di 5
5

Il film con protagonisti Dwayne Johnson e Jason Statham arriva nei cinema italiani l'8 agosto.

Fast & Furious - Hobbs & Shaw: la recensione del film spin-off della saga

Bang bang boom sgrunt grrrr sbram crack rumble hahaha wrooom skreeech ka-booom!
Con queste parole onomatopeiche si può riassumere in modo sintetico ed efficace l'essenza di Fast & Furious: Hobbs & Shaw. Il film è come la graphic novel di un disegnatore dopato che prende vita sullo schermo, è un fantasy urbano che non tradisce lo spirito roboante della saga con Vin Diesel, pur rivendicando una propria personalità. Hobbs & Shaw conserva i punti cardinali di Fast & Furious (auto, testosterone, adrenalina e famiglia) e al contempo ne prende le distanze per mostrare muscoli diversi, per dare un senso a uno spin-off nato velocemente perché Dwayne Johnson e Vin Diesel non volevano più respirare la stessa aria. Ognuno degli otto film della saga è stato più sfrontato, più esagerato, più cazzuto del precedente e Hobbs & Shaw non è certo arrivato per fare da spalla, anzi, è arrivato per dare una spallata e prendersi il primo posto sul podio. Se il film non dicesse in modo esplicito di essere il più sfrontato, esagerato e cazzuto di tutti, tradirebbe di fatto la sua stessa natura.

Fin dal primo Fast & Furious del 2001, ormai un lontano e piccolo film sulle gare illegali con automobili elaborate, è tutto basato sulla competizione. I maschi alfa devono mostrare petto, bicipiti, ironia e sprezzo del pericolo, sono galli nel pollaio e la costante è capire chi ha cresta più grossa. Hobbs & Shaw punta tutto su questo mettendo di fronte due alfa come Dwayne Johnson e Jason Statham, due action star che amiamo incondizionatamente e che fanno esattamente quello che vogliamo che facciano: spaccare il muso ai cattivi nel modo più spettacolare possibile. L'impegno c'è tutto nel creare nuovi scenari, nuove minacce, nuove piazze da mettere a soqquadro con inseguimenti, esplosioni e comabttimenti, eppure le parti migliori sono gli scambi  tra i due attori che si insultano a vicenda. Ci sono molte chiacchiere in Hobbs & Shaw, l'essenziale per mandare avanti la storia, la maggior parte per puro divertimento.

Rispetto alla saga principale, consapevole di essere un intrattenimento sopra le righe con varie sfaccettature drammatiche, questo spin-off conserva un filo di drammaticità per dare la motivazione ai personaggi ma espone con fierezza il suo essere commedia (anche con battute da college). È evidente qui che si divertano tutti, anche la raffinata Vanessa Kirby e quell'altro peso massimo che è Idris Elba. Il regista David Leitch sa fare bene il suo lavoro, tenendo compatte le due ore e un quarto con un ritmo sostenuto e un'alta varietà di inquadrature. Non tutti i fan della saga apprezzerano il potenziamento bionico del personaggio di Elba, una sorta di Superman nero (come dice lui stesso nel film), una variabile narrativa quasi sci-fi che sembra andare un po' al di fuori dal territorio di Fast & Furious, ma l'autore Chris Morgan che scrive i copioni sin da Tokyo Drift ha alzato la cresta anche lui. Troppo? Sì e no. Non sarà memorabile Hobbs & Shaw quanto altri momenti dei film di Fast & Furious, però da quando inizia a quando finisce lo si guarda come quel parente che arriva in famiglia fa il suo show, tutti si divertono e poi se ne va. Non prima però di aver detto però, "tornerò ragazzi".



  • Giornalista cinematografico
  • Copywriter e autore di format TV/Web
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