The Fall Guy, di David Leitch

Spettacolare e pirotecnico, è una dichiarazione d’amore al cinema muscolare con echi anni ’80 e tracce di una commedia sentimentale prima più timida che poi riesce a scogliersi.

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Potrebbe esserci il corpo di Keanu Reeves/John Wick dietro quello di Ryan Gosling. È una parziale reincarnazione ma anche una possibile mutazione. I due attori sono accomunati dal modo in cui esibiscono prima la costruzione e poi le traiettorie dei movimenti dell’action. In The Fall Guy lo spazio del set è apertamente scoperto, nella tetralogia su John Wick nascosto dentro le affascinante zone noir. David Leitch, che con Chad Stahelski è stato uno stuntman (controfigura, tra gli altri, di Brad Pitt in Fight Club, Troy e Ocean’s Eleven) e ha codiretto con lui il primo John Wick, realizza probabilmente un film nostalgicamente autobiografico con frammenti di Nick Ray nel modo in cui viene mostrata la caduta e il tentativo di tornare in pista. Gosling oggi è infatti uno dei pochi attori statunitensi che potrebbero essere gli eredi di Robert Mitchum. Colt è la parziale, emozionante, rivisitazione di Jeff di Il temerario. Il primo è uno stuntman, l’altro un campione di rodeo. Entrambi però devono abbandonare la loro attività in seguito a un incidente. Tutti e due sono cavalieri stanchi, in attesa di un’altra occasione, forse l’ultima. Diciotto mesi dopo una brutta caduta, si arrangia a lavorare come parcheggiatore, quando viene richiamato sul set dalla produttrice dei suoi film, in crisi perché è scomparsa la star Tom Ryder. Mentre cerca di riconquistare Jody, che da operatrice di ripresa è diventata regista, scopre di essere al centro di un complotto dove in npericolo è la sua stessa vita.

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Inizialmente più affaticato nelle schermaglie sentimentali tra Ryan Gosling ed Emily Blunt di cui comunque cerca tutte le possibile combinazioni negli incroci di sguardi, negli equivoci da commedia sentimentale, The Fall Guy invece da il meglio nelle scene d’azione. È ispirato a una serie televisiva di successo uscita in Italia come Professione pericolo e andata in onda dal 1981 al 1986 sulla ABC mentre in Italia è stata trasmessa dalla Rai. E di quel decennio il film si porta un’affascinante atmosfera, la luce sui volti dei protagonisti – risultato dell’ormai collaudato sosalizio tra Leitch e il direttore della fotografia Jonathan Sela –  le torbide zone del neo-noir. In più Leitch si mette in gioco. Più che in Atomica bionda e Bullet Train, The Fall Guy si avvicina molto al suo Fast & Furious: Hobbs & Shaw proprio nel modo in cui si assiste alla costruzione della scena, in quel misto tra dimensione artigianale ed esplosiva meraviglia come nella scena dell’incidente con l’auto che prende fuoco. In più c’è la citazione diretta di Miami Vice nella giacca indossata da Colt, nella scena col motoscafo e il motivo ricorrente di You Give Love a Bad Name, la canzone di Bon Jovi del 1986. The Fall Guy arriva da quel decennio e, come Colt, si lancia nel vuoto. Per questo, al di là di dialoghi non sempre all’altezza, ha un ritmo trascinante, è divertentissimo e cresce alla distanza come in un finale mozzafiato. La coppia Gosling-Blunt, prima più timida, prende le misure e i due protagonisti, mostrano di trovarsi sempre più a loro agio. Spettacolare e pirotecnico, è una dichiarazione d’amore al cinema muscolare. In più c’è Metalstorm, il film che si sta girando e che si vorrebbe vedere subito la fine dei titoli di coda.

 

Titolo originale: id.
Regia: David Leitch
Interpreti: Ryan Gosling, Emily Blunt, Hannah Waddingham, Aaron Taylor-Johnson, Stephanie Hsu, Teresa Palmer, Winston Duke, Ben Knight, Matuse, Adam Dunn, Zara Michales, Ioane Saula
Distribuzione: Universal Pictures
Durata: 126′
Origine: USA, 2024

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.7
Sending
Il voto dei lettori
3.29 (7 voti)
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