Fanny Brawne, chi è la musa di John Keats

Fanny Brawne, la “fulgida stella” che ispirò il poeta John Keats

Una storia tragicamente romantica.

the love letter, 1834 dimensions height x width x depth 64 x 76 cm photo by ashmolean museumheritage imagesgetty images
Heritage ImagesGetty Images

"Il mio Credo è Amore, e tu ne sei l’unico dogma. Mi hai rapito grazie a un potere cui non posso resistere; eppure fui capace di resistere finché non ti vidi; e anche dopo averti cista mi sono sforzato spesso di 'ragionare contro le ragioni del mio amore'. Ora non ne sono più capace. Il dolore sarebbe troppo grande. Il mio amore è egoista. Non posso respirare senza di te". Con queste parole, in una lettera che venne resa nota solo nel 1878, si venne a sapere che il poeta inglese John Keats aveva dichiarato il suo amore incondizionato a una giovane originaria di Londra, di nome Fanny Brawne. Quando la società vittoriana scoprì l’entità dei loro sentimenti, lo scalpore fu immenso: nessuno sapeva infatti che i due si fossero conosciuti, né avevano mai sentito parlare della donna nei circoli letterari dell’epoca, perché la loro unione era sempre rimasta segreta.

Il motivo di tanta discrezione è presto detto: Keats era un uomo di profonda sensibilità ma di modeste condizioni economiche, oltre che cagionevole di salute, che con la sua produzione sapeva di non avere la possibilità di arricchirsi granché e che si era perdutamente innamorato di una ragazza di soli 18 anni, la cui madre si era rifiutata quindi di accettare che diventasse la sua fidanzata. John e Fanny, che si erano conosciuti nel 1818 durante un evento mondano, dopo un primo momento di disinteresse reciproco capirono, però, che il loro amore stava crescendo in maniera irrefrenabile, e che l’uno non poteva più vivere lontano dall’altra. In quel periodo, non a caso, John abitava nella metà di una casa affittata dall’amico Charles Armitage Brown e Fanny occupava l’altra metà, cosicché i due potevano incontrarsi in giardino e passare il tempo insieme senza destare sospetti, conoscendosi meglio fra tenerezze e confidenze di ogni sorta.

illustration for la belle dame sans merci by john keats, 1865 private collection artist   crane, walter 1845 1915 photo by fine art imagesheritage imagesgetty images
Heritage ImagesGetty Images

Le intenzioni del poeta, d’altronde, erano serie: aveva donato a Fanny un anello come simbolo del suo impegno e le scriveva in continuazione, nonostante le difficoltà familiari e professionali con cui doveva spesso fare i conti. È a questo frangente che risale la composizione di alcune delle opere più celebri, come Ode a un’urna greca, Ode alla malinconia, Ode a un usignolo, Ode a Psyche e Ode all’autunno, oltre al poema Endymion dedicato allo scrittore Thomas Chatterton, tutte ispirate probabilmente dalla sua giovane musa. Anche Fanny, dal canto suo, era rapita dal fascino di John, e insistette per non separarsi da lui quando la sua salute peggiorò e lui fu costretto a trasferirsi a Kentish Town per cause di forza maggiore. Gli scrisse messaggi della buonanotte e poi lettere e ancora lettere, finché lui non si ripresentò alla sua porta in preda alla febbre, ma troppo desideroso di vederla per restare lontano da lei. Fanny lo accolse in casa e lo accudì per un mese, divisa fra la gioia di poterlo stringere fra le sue braccia e la paura di perderlo se non fosse riuscito a guarire. I medici decretarono ben presto che la sua tubercolosi era grave, ragion per cui John fu spinto a trascorrere qualche mese in Italia e fu affidato alle cure dell’amico e pittore Joseph Severn.

original caption john keats 1795 1821 english poet
BettmannGetty Images

Fanny lo accompagnò alla nave e gli regalò un quaderno, una cornice, un tagliacarte, una ciocca dei suoi capelli: i due si salutarono con un inchino e si promisero di scriversi, di rivedersi, di sposarsi. La traversata, tuttavia, durò più del previsto e fece arrivare il poeta a Roma a novembre inoltrato, in un clima piovoso e inospitale che lo portò a peggiorare nel giro di pochi mesi. Disperato all’idea di non rivedere la sua amata, John smise di leggere le sue lettere e chiese ai suoi amici di bruciare la loro corrispondenza, finché non si spense il 23 febbraio dell’anno successivo, il 1821. Fanny portò il lutto per dodici anni, dopodiché andò in sposa a un altro uomo; a differenza di Keats, comunque, non si separò mai dal loro scambio epistolare, e nel 1865 rivelò in punto di morte ai suoi figli dove trovarlo. Fu così che la "fulgida stella" a cui lo scrittore aveva dedicato il componimento Bright star e i suoi ultimi versi, intitolati semplicemente To Fanny, permise al loro amore di diventare immortale, e di commuovere il mondo con la forza della sua sincerità.

Pubblicità - Continua a leggere di seguito