Entrare nel collegio di Eton è come camminare in una leggenda di pietra. Chi ha visto The Crown se lo ricorda bene: il principe Carlo voleva andare a studiare a Eton College, perché si trova a Windsor, nel Bekshire, non troppo lontano da casa (appena 35 km da Londra) e dalla madre Elisabetta. E invece niente: il padre Filippo lo spedì nel rigidissimo Gordonstoun in Scozia, dove era stato forgiato anche lui tra finestre con lo spiffero, tetti che gocciolavano e cortili fangosi. Quando toccò ai suoi figli, Carlo non se la sentì di portare avanti la tradizione. Diana aveva espresso il desiderio di far studiare William e Harry in quell’istituto per soli maschi che avevano frequentato già suo padre e suo fratello, e così fu.

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Il principe Harry a Eton

Fortunato quindi chi ha studiato lì dentro negli anni 90, perché probabilmente ha avuto come compagni di studi l’erede al trono del Regno Unito, o almeno suo fratello. Ma fortunati anche perché si tratta di un luogo sacro del sapere, col fascino cinematografico di Hogwarts ma molto più elitario, soprattutto per la difficoltà del test da superare. Inoltre, la retta di Eton College è (ovviamente) piuttosto alta. Eton è però considerata una scuola pubblica, fondata nel 1440 dal re Enrico VI. Nel primo anno i suoi alunni furono 70 ragazzi svantaggiati, ma oggi accoglie circa 1.300 studenti per volta, senza distinzioni di credo religioso.

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Il principe William studente a Eton.

Eton è una full boarding school, un collegio completo, nel senso che gli studenti, fra i 13 e i 18 anni di età, vi soggiornano a tempo pieno, notte e giorno. Di scuole come questa, che ospitano solo maschi, nel Regno Unito ne sono rimaste solo quattro (le altre sono Harrow, Radley e Winchester), e chissà quanto resisterà ancora questa tradizione. L’obiettivo dell’istituto è quello di “fornire un'educazione su vasta scala per consentire a tutti i ragazzi di scoprire i loro punti di forza e sfruttare al meglio i loro talenti all'interno di Eton e oltre". Per molti, semplicemente, si pone lo scopo di formare la futura classe dirigente maschile. Da qui non sono usciti solo uomini della famiglia reale: anche parecchi talenti dell’imprenditoria e della politica (ben 19 primi ministri) e un po’ di attori con famiglie di provenienza facoltose. Tra gli alumni di Eton: l’ex primo ministro britannico David Cameron, il creatore dell’agente 007 Ian Flaming, l’autore di 1984 e La fattoria degli animali George Orwell, ma anche l’ex Dottor House Hugh Laurie e i suoi colleghi Tom Hiddleston e Damian Lewis di Homeland e Billions.

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Molti dei ragazzi che frequentano Eton - detti etonians - poi proseguono gli studi alle università di Oxford e Cambridge. Un percorso accademico fatto di buone maniere e cultura (ma anche molta goliardia celata, si dice). Pare che Sir Arthur Wellesley, il leggendario duca di Wellington che guidò le truppe britanniche durante la battaglia di Waterloo, con cui pose fine all’impero di Napoleone, era stato un etonian dal 1781 al 1784 e pare che usasse dire (più o meno) che la battaglia di Waterloo si era combattuta sui prati di Eton College, per intendere che lui e i suoi strateghi erano stati formati lì.

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In effetti Enrico VI, nel 1440, ci teneva così tanto al progetto che elargì una sovvenzione ingente e donò un terreno dal valore catastale molto alto per la costruzione. Al suo interno venne costruita una cappella dedicata alla Madonna Assunta dotata di opere d'arte e reliquie, come un presunto frammento della Croce di Cristo e la presunta Corona di Spine, e divenne una meta di pellegrinaggio. Nei secoli, il complesso architettonico ha subito diverse modifiche e ampliamenti ed è diventato maestoso. “I ragazzi mi dicono che c’è una forte aspettativa di eccellenza tra loro”, ha dichiarato anni fa a La Stampa il rettore del momento, Tony Little. “Inoltre vi si insegna una cultura che porta all’indipendenza intellettuale e alla fiducia nelle proprie idee, oltre al senso di appartenenza a una comunità”.

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Ma come si fa a entrare a Eton? Intanto bisogna avere la disponibilità economica per pagare la retta, che si aggira intorno ai 30 mila euro l’anno. Tuttavia, è disponibile un certo numero di borse di studio parziali o totali che vengono concesse a ragazzi meritevoli ma non benestanti. Poi bisogna sostenere il colloquio con uno dei master della scuola. L’amministrazione preferisce definirlo “una chiacchierata”, anche perché, in fondo, si tiene con un bambino di 13 anni. Anni fa fece discutere uno dei test di ammissione per borsisti in cui si chiedeva di immaginare di essere il primo ministro e di scrivere un comunicato alla Nazione dopo una strage di manifestanti da parte della polizia (un po’ too much), ma qui si ragiona a lungo termine. Per studiare a Eton non è necessario essere cittadini britannici, anche se l’ammissione di stranieri è limitata a circa il 12%, per non diluire troppo lo spirito british dell’istituzione. È necessario invece parlare perfettamente l’inglese, altrimenti è impossibile seguire gli insegnamenti. Ma cosa bisogna avere di speciale, quindi, per entrare a far parte di questa élite scolastica e diventare una persona di valore internazionale? “Non ci interessano solo le capacità accademiche”, è spiegato sul sito di Eton College, “cerchiamo anche ragazzi desiderosi di coltivare una varietà di interessi, e che faranno buon uso delle opportunità offerte da Eton”. Insomma, per diventare speciali a Eton bisogna semplicemente essere… speciali.

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