L'ex premier anticipa alcuni punti del suo rapporto sul futuro dell'Unione europea

Enrico Letta ha anticipato alcuni punti del suo rapporto sul futuro del mercato unico dell’Unione europea. “Indico due grandi problemi: il primo è la frammentazione che fa sì che Cina e Usa su grandi temi, come telecomunicazioni ed energia, ne approfittino. Bisogna eliminare tante frammentazioni per approfittare della nostra intera dimensione di scala come succede in alcuni settori, faccio l’esempio di quella della produzione di aeroplani. La sola dimensione nazionale ci rende più piccoli”, ha detto l’ex premier a Radio Anch’io. “Il secondo motivo è la mancanza di innovazione, ricerca e sviluppo che in Cina e negli Usa è molto maggiore. Nel mio rapporto su questi due temi proporrò di integrare”. Letta ha ricordato poi come “il mercato unico che Delors aveva creato era chiamato ‘mercato delle quattro libertà’ ovvero movimento di beni, servizi, capitali e persone. Io ne proporrò una quinta la libertà della conoscenza, della ricerca e dell’innovazione per trascinare l’Ue dentro il ventunesimo secolo”. 

Letta: “Integrazione mercato unico con mercati capitali punto svolta”

“Energia, telecomunicazioni, mercato finanziario sono tre soggetti che hanno effetti sull’immediato dell’agenda europea. L’impatto più importante di tutti è legato al fatto che l’integrazione del mercato unico nel mercato finanziario può essere un punto di svolta“, ha aggiunto l’ex segretario del Partito democratico in conferenza stampa al termine del bilaterale con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

Letta: “Vergogna che 78% forniture militari non sia europea”

“E’ una vergogna che l’80% o più precisamente il 78% delle forniture militari che abbiamo acquistato come europei, con i soldi dei contribuenti europei, non sia europea, a causa del livello di frammentazione della nostra industria della difesa. E penso che questo sia qualcosa che dobbiamo superare”, ha spiegato ancora Letta. 

Letta: “Non dobbiamo diventare come Usa ma essere l’Unione europea”

L’ex premier, inoltre, ha sottolineato che l’Ue deve rimanere uguale a se stessa anziché seguire il modello di Washington. “Per quanto riguarda le telecomunicazioni, non sto dicendo che dobbiamo diventare come gli Usa. La mia relazione non vuole affermare che gli Stati Uniti sono il modello, che dobbiamo diventare come gli Stati Uniti, dobbiamo essere l’Unione europea“, ha affermato. “Dobbiamo essere veramente Unione europea perché oggi non siamo Unione Europea in molti settori importanti in cui ci sono 27 categorie. Il settore europeo delle telecomunicazioni è uno di questi perché abbiamo 27 sistemi. E in realtà, tra 103 operatori europei penso che si possa trovare un buon compromesso con una buona soddisfazione per il consumatore. Questo è il sistema di telecomunicazioni realizzato in Europa negli anni ’90 e ’80”.

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