Elisabetta II, la regina dei record
Storia di una sovrana

Elisabetta II, la regina dei record

È stata la prima monarca della storia ad avere regnato così a lungo

Elisabetta II, la regina dei record
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La Regina Elisabetta

Una figura senza tempo, simbolo della monarchia, oltre i confini del Regno Unito. È morta a 96 anni la regina Elisabetta II. Era nata il 21 aprile del 1926 a Londra dal duca di York, poi diventato re Giorgio VI, e dalla moglie Elisabetta.

È morta in pace - questo è stato l'annuncio della BBC - nella residenza scozzese di Balmoral, dove le sue condizioni - fragili negli ultimi tempi nonostante la tempra ferrea - si erano aggravate. Intorno a lei i quattro figli e i parenti più stretti a cominciare dal primogenito Carlo che a 73 anni diventa Re, con la moglie Camilla adesso Regina consorte.

Se n'è andata per sempre nell'anno del suo Giubileo di Platino, il 70esimo di un'era iniziata nel lontano 1952, e a 18 mesi dalla scomparsa dell'inseparabile consorte Filippo. La sua ultima apparizione, martedì scorso, per assolvere ancora una volta ai propri doveri di monarca: il passaggio di consegne fra Boris Johnson e Liz Truss, quattordicesimo e quindicesima premier della suo lunghissimo regno, iniziato sotto il segno di Winston Churchill a Downing Street.   

Lo aveva detto: "Tutta la mia vita, che sia breve o lunga, la dedicherò al vostro servizio e a quello della grande famiglia reale", e così è stato. Salita sul trono a 25 anni dopo l'improvvisa morte del padre, il 6 febbraio del 1952, da allora, la sua vita è stata un tutt'uno con il ruolo, scegliendo il silenzio su sentimenti e vita privata e facendo invece di discrezione, senso del dovere e stabilità il suo segno di riconoscimento, anche nei momenti in cui alcuni scandali hanno fatto tremare la Corona.

La mattina dell'8 settembre i dottori avevano “espresso preoccupazione” per la salute di Elisabetta, rendendo nota la decisione di porla sotto sorveglianza medica. La conferma che il tempo si stava ormai compiendo è arrivata con la partenza immediata di tutti e quattro i figli di Sua Maestà verso Balmoral: con Anna, Andrea ed Edoardo (accompagnato dalla consorte Sophie) sulla scia di Carlo, e dei nipoti.

Quando è arrivato l'annuncio della Bbc, già una folla stazionava davanti al castello in Scozia, e a Londra, davanti a Buckingham Palace, e anche a Windsor.

"La morte della mia amata madre è un momento di grande tristezza per me e per tutti i membri della mia famiglia", ha commentato Carlo, nel suo primo messaggio in veste di Re. "So che sarà profondamente sentita in tutto il Paese, il regno, il Commonwealth e da innumerevoli persone nel mondo. E' di conforto la consapevolezza dell'affetto e del rispetto provato verso la regina", ha concluso il nuovo sovrano che regnerà con il nome di Carlo III, come ha annunciato Clarence House.

Fiori a Buckingham Palace Ap
Fiori a Buckingham Palace

Sul trono a 25 anni 

Elisabetta è la primogenita del principe Albert e della moglie Elizabeth Bowes-Lyon. Quando nacque nel 1926, nessuno poteva immaginare che sarebbe diventata regina e tantomeno il sovrano più longevo della storia britannica. 

Suo padre, poi diventato Giorgio VI, salì al trono nel 1936, dopo l'abdicazione del fratello Edoardo VII. E la morte prematura del genitore nel 1952, fece salire Elisabetta sul trono a soli 25 anni, sesta donna a diventare sovrana del Regno Unito. L'incoronazione a Westminster Abbey, di fronte a 8mila invitati, avvenne oltre un anno dopo, il 2 giugno 1953, una volta terminato il periodo di lutto per il sovrano scomparso. 

Imperturbabile nei modi, sempre attenta a non lasciar trasparire emozioni che potevano essere interpretate come un endorsement politico, guardiana dell'ortodossia costituzionale, che vuole la Monarchia estranea al dibattito pubblico, la sovrana è riuscita ad attraversare, adattando se stessa e la Corona, ai tumultuosi cambiamenti della società britannica. Dall'austerità post bellica alla 'Swingin' London, dal declino economico degli anni '70 al Thatcherismo, dalla rinascita laburista di Tony Blair alla Grande Crisi del 2008, alla Brexit e la pandemia di covid.

La Regina dei record

Elisabetta II ha viaggiato in oltre 120 Paesi in occasione di oltre 270 visite ufficiali e ha partecipato a centinaia di migliaia di cerimonie. Il 21 aprile del 2016, allo  scoccare dei 90 anni, vennero celebrati tutti i primati della sovrana che ha regnato più a lungo nella storia della monarchia britannica, avendo trascorso quasi due terzi della sua vita sul trono di San  Giacomo. 

Il 9 settembre dell'anno precedente, Elisabetta aveva già superato il record di longevità di regno fino ad allora detenuto dalla sua trisavola, la regina Vittoria: 63 anni e sette mesi. Sotto il regno di Elisabetta si sono susseguiti 15 primi ministri, sette arcivescovi di Canterbury e sette papi. Altro record, quello del matrimonio più longevo, 74 anni, più di ogni altro monarca, con il principe Filippo, sposato il 20 novembre 1947 e scomparso il 9 aprile dello scorso anno.        

Il matrimonio con il cugino di terzo grado - entrambi erano trisnipoti della regina Vittoria - ed erede al trono della Grecia, a cui Filippo al momento del matrimonio dovette rinunciare, non fu combinato, ma era perfettamente adeguato: lui era stato educato ai doveri di regnante, mentre lei non aveva avuto un'adeguata istruzione, né preparazione. 

Il 14 novembre 1948 vide la luce il loro primo figlio, Carlo, Principe del Galles ed erede al trono. La secondogenita, la principessa Anna, nacque il 15 agosto 1950, mentre gli ultimi due figli - il principe Andrea, Duca di York ed Edoardo, conte di Wessex, nacquero dopo l'ascesa al trono di Elisabetta.

La morte di Lady D

Tra i “meriti” della Regina c'è anche quello di essere sempre riuscita a “compattare” la Famiglia Reale e a risollevarne le sorti e la popolarità anche nei momenti peggiori come la tragica morte di Lady Diana, l'ex moglie del principe Carlo, amatissima 'Lady D', rimasta uccisa il 31 agosto 1997 in un incidente stradale sotto il ponte d'Alma, a Parigi, insieme al suo  compagno, il miliardario Dodi Al-Fay. 

La morte della sfortunata ed amatissima Diana provocò una vera isteria popolare che si trasformò un'ondata di rabbia senza precedenti contro la famiglia reale e la stessa Elisabetta. Un sondaggio condotto in quei giorni drammatici,  rivelò che il 52% dei britannici pensava che il Paese sarebbe stato in condizioni migliori senza la monarchia. 

E per oltre un decennio il sentimento popolare verso la  famiglia reale non migliorò molto. Nel 2002 Elisabetta festeggiava il suo Golden Jubilee, i suoi 50 anni di regno, con una "popolarità della monarchia in netta caduta", come registrava un sondaggio pubblicato allora dal Guardian. Per questo, di fronte alla grande festa popolare che invase le strade di Londra, e di tante altre città britanniche, nel giugno di venti anni fa, c'era chi, come un editorialista del Telegraph, si domandava: "Chi avrebbe potuto  immaginare questo nel 1997, l'anno in cui moriva la principessa del Galles? Chi avrebbe potuto immaginare che la monarchia potesse riprendersi dalla crisi e rinnovare se stessa?". 

Il porincipe Filippo e la Regina Elisabetta davanti ai fiori lasciati dai sudditi per Lady D LaPresse
Il porincipe Filippo e la Regina Elisabetta davanti ai fiori lasciati dai sudditi per Lady D

Le nozze di William e Kate

Il punto di svolta, di inversione di tendenza nei dieci anni  intercorsi tra i due giubilei, l'elemento che, per dirla ancora con il Guardian, "ha fatto di nuovo innamorare i britannici della monarchia"  e quindi della regina, è stato un altro avvenimento fortemente mediatico, ma di segno opposto a quello luttuoso della morte di Lady  D, il matrimonio del suo primogenito William con Kate Middleton, un  vero capolavoro di strategia mediatica della "Firm", la Ditta, come la famiglia reale britannica viene spesso definita.        

Con il matrimonio, seguito in diretta mondiale da decine di milioni di persone in tutto il mondo il 29 aprile 2011, la "monarchia britannica  si è dimostrata una delle più resistenti istituzioni del mondo, e la  sua capacità di catturare l'immaginazione popolare non mostra segni di indebolimento. E se voi non sopportate il principe William e la sua  sposa - scriveva in quell'occasione sul Guardian lo storico Dominic  Sandbrook - ho brutte notizie per voi: rimarranno con noi per i  prossimi 50 anni, farete bene ad abituarvi a loro". 

Le nozze di William e Kate Getty
Le nozze di William e Kate

Il 6 febbraio 2017, un altro record. Elisabetta diventa il primo sovrano britannico a celebrare un Giubileo di Zaffiro, il sessantacinquesimo anniversario della sua ascesa al trono. Per l'occasione, la regina preferì festeggiare in tono minore, senza sfarzose cerimonie, così come fece il 20 novembre dello stesso anno, celebrando privatamente, assieme al marito, il settantesimo anniversario di matrimonio.        

Nel frattempo, nel 2014, il regno di Elisabetta aveva superato il  rischio di sfaldamento, con il referendum per l'indipendenza della Scozia. Con un 5% di margine, gli scozzesi scelsero di restare a far  parte del Regno Unito. Fu quella una delle rarissime occasioni nelle quali Elisabetta, sebbene non in modo esplicito e attraverso gli  atteggiamenti, più che con le parole, lasciò intendere qual era la sua preferenza politica: ovviamente, a favore del mantenimento  dell'integrità del regno.   

Due anni dopo, nel 2016, un'altra grave crisi politica, con il referendum per la Brexit e l'uscita dall'Unione europea. Stavolta,  Elisabetta non si lasciò coinvolgere, mantenendo un imperscrutabile silenzio. La regina, però, anche se indirettamente, fece sentire chiaramente la sua voce nel gennaio 2020, quando il Principe Harry e  la moglie Meghan Markle annunciarono la loro volontà di ritirarsi dagli incarichi pubblici della famiglia reale, rinunciando al  'Sovereign Grant', l'appannaggio reale, per diventare finanziariamente indipendenti. 

Nell'occasione, fu Elisabetta a gestire l'uscita dalla  Royal Family del nipote prediletto Harry, dettando lei tempi e modi di uno 'strappo' che a molti ricordò per certi versi quello consumato nel 1936 da Edoardo VIII. Altri grattacapi, con conseguenze ancora imprevedibili per l'immagine della Royal Family, sono venuti ad  Elisabetta dal suo terzogenito, Andrea, Duca di York, costretto a  patteggiare un risarcimento per evitare un pubblico processo per  rapporti sessuali con l'allora minorenne Virginia Giuffrè nell'ambito  dello scandalo dei traffici sessuali del finanziere Jeffrey Epstein.       

Ma nel suo lungo regno, Elisabetta non aveva mai dovuto assistere ad  un dramma paragonabile a quello vissuto dall'intero Pianeta nel 2020  con la pandemia di coronavirus. Fu poco dopo il lockdown deciso dal  premier Boris Johnson, il 5 aprile, che la sovrana parlò alla nazione attraverso un videomessaggio. Un evento rarissimo, che si era  verificato solamente tre volte nel corso del suo regno, se si  escludono i tradizionali messaggi natalizi.

La Regina Elisabetta II durante il lockdown Getty
La Regina Elisabetta II durante il lockdown

In quell'occasione, Elisabetta fece appello allo spirito britannico forgiatosi nella Seconda Guerra Mondiale. "We'll meet again", disse  Elisabetta, ci incontreremo di nuovo, prendendo a prestito le parole  di una celebre canzone dell'epoca, le cui note risuonavano nel 1945 quando, giovanissima, prestava servizio come autista e meccanico nel Servizio Ausiliare Territoriale, la milizia civile che sosteneva lo sforzo bellico.

Elisabetta II, icona

Dagli abiti color pastello agli ineffabili cappellini, dalla passione per i corgi ai film preferiti, come 'Il dottor  Zivago', 'Momenti di gloria' e naturalmente 'Il discorso del re' dedicato al padre, Giorgio VI. Poi il cardigan d'oro (con  diamanti, zaffiri e rubini) regalato da figli e nipoti per i 50 anni di matrimonio con il duca di Edimburgo (valore 72mila euro, custodito  nella Torre di Londra), il suo personalissimo tesoro che conta circa 800mila pezzi gestito da 300 persone, la sveglia al suono delle  cornamuse, i foulard di Hermès sempre annodati al collo, gli ombrelli da pioggia, in plastica trasparente, con la banda dello stesso colore del vestito. 

Elisabetta II è stata la prima regina ad essere eletta 'Person of the Year', la più importante personalità dell'anno dal Times nel 1952, è l'unica sovrana al mondo a poter guidare o girare senza patente (fece la gavetta durante la II  guerra mondiale), possiede 500 cappellini e circa 200 borse (tutte della stessa maison, Launer) accanto a quelle ereditate da queen Mum, che Hitler definì 'la donna più pericolosa d'Europa'. 

Elisabetta II con la Regina Madre negli anni 70 LaPresse
Elisabetta II con la Regina Madre negli anni 70

Piuttosto conservatrice nella foggia del vestire, la regina Elisabetta II è diventata famosa per i soprabiti dai colori forti e per i cappelli decorativi, che le consentivano di essere vista facilmente nella folla, fedele al motto di Buckingham Palace: "Has to be seen to be believed" (La Regina deve essere vista per essere rispettata), anche a molta distanza. 

Nonostante la predilezione per i toni pastello, la Regina non disdegnava i colori forti, come il giallo, spesso scelto per nozze e battesimi, il rosa petunia, il suo preferito, ma anche il  turchese, il verde prato, il rosso geranio e il blu elettrico. E poi gli accessori: si va dai cappelli ai guanti, dalle spille agli ombrelli trasparenti ma con richiami al colore indossato. La Regina non segue la moda, ma ha fatto del suo stile e della sua immagine sempre uguale un'icona, ben prima che ci pensasse Andy Warhol.

Elisabetta II, lo stile Getty
Elisabetta II, lo stile

La Regina è stata ritratta oltre 130 volte da Cecil Beaton, Pietro Annigoni, Lucien Freud, Annie Leibovitz, celebre fotografa americana, che le tolse la corona dal capo ottenendo un regale diniego da parte della sovrana inglese. La corona si vede invece benissimo nello scatto che le ha recentemente dedicato la rivista Vogue nell'edizione britannica, un tributo del magazine per il Giubileo della sovrana. La foto scelta, che è in bianco e nero, non è uno scatto qualunque. 

Risale ai primi anni 70 anni ed è stata realizzata dal fotografo Antony Charles Robert Armstrong-Jones, conte di Snowdon, noto anche per essere stato sposato con la principessa Margaret, sorella minore di Elisabetta II, tra il 1960 e il 1978. E la corona che indossa è un diadema tempestato di diamanti - più di mille! - di Giorgio IV.  Il re lo aveva commissionato al gioielliere di corte per la sua incoronazione nel 1821. Sulla corona sono raffigurate quattro croci e i fiori che rappresentano i tre dei Paesi del Regno Unito: il cardo per la Scozia, la rosa per l'Inghilterra e il trifoglio per l'Irlanda.

Regina Elisabetta vista da Andy Warhol Getty
Regina Elisabetta vista da Andy Warhol

I cavalli e i corgi

La più grande passione sportiva della Regina Elisabetta II è stata quella per i cavalli. Un amore, quello per il mondo equestre, che coltivava sin da bambina; il primo cavallo di Elisabetta era, infatti, un Pony Shetland di nome Peggy che il padre, Re Giorgio VI, le regalò quando aveva appena quattro anni. 

Da quel momento non ha praticamente mai smesso di praticare equitazione, fino a circa un anno dalla scomparsa.       Elisabetta ha sempre prediletto i purosangue da corsa e ha posseduto una scuderia di primissimo livello. La passione per i cavalli si è declinata in molti aspetti della sua vita: ha sempre amato fare lunghe passeggiate quando libera dagli impegni di Corte con l'immancabile foulard al posto dei cappellini delle occasioni ufficiali, stivali e impermeabile verde.

Infine gli amati corgi, una 'dinastia reale' iniziata con Dookie, entrato a palazzo nel 1933, quando Elisabetta era ancora una bambina. Nel corso degli anni, ha allevato oltre 30 esemplari. Con gli amati cani era apparsa nel video per l'apertura delle Olimpiadi di Londra 2012 al fianco dello 007 Daniel Craig. 

Una Regina sul set

Dal celebre 'The Queen' del 2006, in cui viene interpretata da Helen Mirren a 'A Royal NightOut' (Una notte con la regina) del 2015, con una giovane Elisabetta che vive una notte fuori dal palazzo, l'8 maggio1945, per festeggiare la fine della Seconda guerra mondiale in Europa, fino al successo della serie 'The Crown', di cui si attende la quinta stagione. 

La Regina, però non è solo stata raccontata dal cinema o dalle serie tv: ha dimostrato di avere vere doti di attrice come nel cortometraggio del 2012 andato in onda durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Londra. Daniel Craig, da perfetto 007, andava a prelevare sua Maestà nella stanza di Buckingham Palace per scortarla fino allo stadio. E, ancora nel video memorabile in cui sorseggia un tè con l'orsetto Paddington.