"Si ottiene di più con una parola gentile e un'arma, che soltanto con una parola gentile". Era quello che Al Capone diceva della sua Colt calibro 45 semiautomatica. La sua "sweetheart", ovvero "tesoro", come la chiamava, verrà venduta al miglior offerente il 18 maggio dalla casa d'asta Richmond, in South Carolina. La base d'asta partirà da 500mila dollari ma potrebbe essere venduta a 3 milioni.
La "sweetheart" da padre ai figli
Dopo la sua morte, a 48 anni, la Colt passò prima alla moglie, poi al figlio Sonny Capone. Nel 2004, quando Sonny morì, la "sweetheart" fu presa da una delle nipoti, Diane e Barbara. L’arma fu messa all’asta nel 2021 in California con altri cimeli di Al Capone come l'orologio con monogramma in diamanti.
All'asta anche il coltellino da tasca con le sue iniziali
I commenti sull'asta
All'epoca, Diane Capone disse alla Cbs: "Quest'arma è stata una sorta di protezione personale e penso che gli abbia salvato la vita numerose volte. Per questo la chiamava 'tesoro'". Capone la portava sempre con sé”. La decisione di metterla all'asta aveva attirato critiche da chi aveva accusato le nipoti di voler guadagnare una fortuna dalla fama criminale del nonno. Altri, ora, ritengono che la pistola sia un oggetto da collezione, rappresenti un pezzo storico e anche una parte della vita del gangster e della psicologia di un simbolo del gangsterismo americano.
Chi era Al Capone
Alphonse Gabriel Capone nasce a Brooklyn nel 1899, quarto di nove figli. Il soprannome "Scarface", “sfregiato” gli fu attribuito da una cicatrice sulla guancia quando fu colpito con un rasoio da Frank Galluccio. La sua carriera criminale è lunghissima. Al Capone era a capo di una cupola mafiosa a Chicago che gestiva negli anni del proibizionismo, il contrabbando di alcolici, gioco d'azzardo, e pizzo. È considerato responsabile di decine di omicidi. Tra gli atti più efferati la strage di san Valentino: il 14 febbraio 1929 tre uomini di travestiti da agenti di polizia e accompagnati da due uomini in abiti civili, simularono un'irruzione in un garage e uccisero a sangue freddo sette gangster allineati lungo una parete.
La condanna per evasione fiscale
Nel 1930 il presidente J.Edgar Hoover lo inserì nella lista dei criminali pericolosi dell' FBI. Nonostante la lista di reati al Capone era sempre riuscito a trovare una scappatoia tra le maglie della giustizia. Ad incastrarlo Eliot Ness del Dipartimento del Tesoro e la squadra degli "Intoccabili". Al Capone fu condannato per evasione fiscale a 11 anni di carcere e una multa di 50mila dollari.