Che cos’è, in fondo, un regno se paragonato all’amore di una donna? Sembra il principio di un sonetto di Shakespeare e invece è la domanda che deve essersi posto il re d’Inghilterra Edoardo VIII quando, perdutamente innamorato di Wallis Simpson, nel 1936 decise di abdicare al trono e di sposarla. Primogenito del sovrano Giorgio V, Edoardo era nato nel 1894, quando ancora la regina Vittoria era in vita, ed era cresciuto nel solco della tradizione britannica, pur dimostrandosi, fin dalla giovane età, sempre insofferente rispetto all’etichetta di corte. Divenuto Principe del Galles a 16 anni, durante la prima guerra mondiale aveva prestato servizio nell’esercito britannico, guadagnandosi nel 1916 la Croce Militare. Successivamente, terminato il conflitto, aveva cominciato a viaggiare e a ricoprire incarichi istituzionali per conto della Corona. Il suo rango, il bel fisico, unito alla sua esperienza del mondo e al fatto che egli era ancora celibe, ne fecero presto un personaggio di spicco della società degli Anni 20, ammirato come una star del cinema e conteso da molte donne.

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La coppia si incontrò per la prima volta nell’autunno del 1930.
Hulton Archive//Getty Images

Wallis Simpson, la donna fatale

Quando il futuro erede al trono conosce per la prima volta Wallis Simpson è l’autunno del 1930 e i due vengono presentati da Lady Thelma Furness, conoscente di Wallis e all’epoca amante semi-ufficiale di Edoardo. Brillante, arguta, simpatica e capace di tener testa a chiunque, Wallis era nata in Pennsylvania ed era giunta nel Regno Unito come consorte di Ernest Aldrich Simpson, direttore di una grande azienda di trasporti marittimi in discrete difficoltà economiche per lo stile di vita della coppia, ben al di sopra delle possibilità finanziarie del marito: un’abitudine che Wallis non abbandonerà mai, a maggior ragione dopo il loro divorzio. Con un matrimonio alle spalle (a 20 anni si era sposata con un ufficiale dell'aviazione alcolizzato e peraltro spia per gli Stati Uniti) e uno prossimo al naufragio, a precederla era la sua fama di donna fatale, non bella, ma decisamente affascinante.

I pettegolezzi parlavano di una lunga schiera di amanti, che tra le sue fila contava anche Galeazzo Ciano, futuro genero di Benito Mussolini, con cui Wallis avrebbe avuto una relazione sentimentale a Pechino e del quale sarebbe rimasta incinta – l’aborto provocato l’avrebbe poi resa sterile –, e il generale Ribbentrop, futuro ministro degli esteri tedesco, ma all’epoca ambasciatore di Germania a Londra, dal quale aveva ricevuto ogni giorno, per un anno, 17 rose rosse. Pare addirittura che proprio in Oriente avesse appreso alcune tecniche di massaggio erotico da professioniste del “mestiere”, che secondo alcune malelingue le avrebbero permesso in seguito di ammaliare il Principe del Galles.

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Dal 1934 la coppia cominciò a frequentarsi regolarmente e a prendere parte insieme agli eventi mondani.
Keystone//Getty Images

L'amore scandaloso tra Edoardo VIII del Regno Unito e Wallis Simpson

Non si può dire che Edoardo conoscesse nel dettaglio tutti questi pettegolezzi su Wallis Simpson, ma neanche che li ignorasse del tutto. Fatto sta che fra i due fu colpo di fulmine e dal 1934 la coppia cominciò a frequentarsi regolarmente e a presentarsi insieme agli eventi mondani, provocando non poco scandalo a corte, che infatti, proprio a causa dell’origine non aristocratica di Wallis Simpson e del suo burrascoso passato matrimoniale, osteggiò sempre la loro relazione. Nonostante questo, quando nel 1936 muore Giorgio v ed Edoardo sale al trono, il nuovo sovrano manifesta subito l'intenzione di ufficializzare il suo legame con Wallis Simpson.

La decisione del monarca di convolare a nozze con un'americana pluridivorziata con due ex mariti ancora in vita e una reputazione di arrampicatrice sociale causa però una crisi di proporzioni ben superiori a quella dei duchi di Sussex Henry e Megan o degli scandali di Carlo e Lady Diana. Edoardo infatti non era solo il sovrano di una delle più antiche monarchie al mondo, ma anche il capo della Chiesa Anglicana e, come tale, anche se si fosse sposato civilmente con una donna divorziata, di fronte a Dio ne sarebbe sempre stato l'amante-concubino. Una cosa inaccettabile.

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L’11 dicembre 1936 Edoardo VIII abdicò al trono, inviando un messaggio via radio alla Nazione.
Print Collector//Getty Images

L’opinione pubblica si divise e mentre tra i britannici c’era chi sosteneva che il re avesse il diritto di sposare la donna che più amava, nel governo il primo ministro paventava una crisi costituzionale dell’Impero britannico. Costretto così a scegliere tra la corona di famiglia e l’amore di una vita, l'11 dicembre 1936 Edoardo, che ancora non era stato incoronato, abdicò in favore di suo fratello, il principe Alberto, padre di Elisabetta, che divenne re con il nome di Giorgio VI. La sua decisione, la prima volontaria rinuncia al trono da parte di un sovrano britannico in oltre mille anni, arrivò dopo appena 326 giorni di regno – uno dei più brevi della storia della Corona – e fu motivata in un telegrafico messaggio radio trasmesso alla Nazione con queste parole: “Due ore fa ho portato a termine i miei ultimi doveri come re e imperatore. Dovete credermi se vi dico che ho trovato impossibile farmi carico delle responsabilità e dei doveri di sovrano come avrei voluto senza l’aiuto e il sostegno della donna che amo”.

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La coppia rimase sposata per 35 anni, fino alla morte di Edoardo nel 1972.
Michael Ochs Archives//Getty Images

Convolata a nozze il 3 giugno 1937 nel castello di Candé a Monts, in Francia, con una cerimonia privata, senza la presenza di alcun membro della famiglia reale britannica, la coppia rimase sposata fino alla morte di Edoardo, avvenuta 35 anni dopo, nel 1972. Sempre sulle prime pagine dei giornali scandalistici, per i Windsor la vita sociale, come il loro amore, continuò fino a tarda età. Pare che alla prima di A King’s story, un film-documentario narrato da Orson Welles, Edoardo pianse per tutta la durata. Wallis disse che così il mondo avrebbe capito a cosa aveva rinunciato. E lui rispose: ”Per tutto quello che ho ricevuto in cambio con te, ho rinunciato a molto poco".

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