Principe di Galles: perché il tessuto così amato dalla moda (e dai royals) si chiama così?

Non lo indossano solo le celebrità, ma fa parte anche del nostro guardaroba. Se vi state chiedendo l'origine di quella famosa trama check, ecco la risposta alla vostra curiosità. Piccolo spoiler: c'è di mezzo la famiglia reale britannica
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 (Photo by Leon Neal - WPA Pool/Getty Images)WPA Pool/Getty Images

Loro di fatto l’hanno consegnato alla storia, chi lo ha «inventato» nel 1840 sarebbe stata una tessitrice dell’Inverness-shire, tale Elizabeth McDougall. Almeno così dice The Scottish Register of Tartans chiamandolo Glenurquhart Estate Check. Il registro cita a sua volta il testo scritto nel 1968 da E.S. Harrison Our Scottish district checks che dettaglia il perché di quel nome.

Quella trama fu adottata in quegli anni dalla contessa di Seafield Lady Caroline, proveniente dalla Nuova Zelanda, per i guardiacaccia della sua tenuta di Glen Urquhart. Essendo a sua volta tessitrice, c’è chi attribuisce a lei la trama ma chi ha messo mano al telaio per prima sia stata Elizabeth McDougall del vicino villaggio di Lewstone. Ospite di quella tenuta era il cosiddetto Bertie, il figlio della regina Vittoria, un altro che con Carlo condivide la sorte di essere stato un eterno erede al trono.

Il re Edoardo VII attorno al 1880: ai tempi era ancora erede al trono con il titolo di principe di Galles.

Edward Gooch Collection/Getty Images

Il futuro re Edoardo VII, scoperto il Glen Check, decise di farne uno dei cavalli di battaglia del suo stile. Chi invece lo consacrò davvero dalle parti di Savile Row è stato suo nipote, quell’Edoardo VIII che abdicò nel dicembre del 1936 dopo essere salito al trono solo all'inizio di quello stesso anno. Al di là delle vicissitudini dinastiche, Edoardo (poi duca di Windsor) è stato un dandy celebrato ancora oggi. Con lui il principe di Galles (o Glen plaid come è noto negli Stati Uniti) diventa sinonimo di eleganza non solo per quanto riguarda la moda maschile ma, successivamente, anche femminile.

Edoardo VIII (1894-1972), non ancora re, in Nuova Zelanda nel 1920 con una giacca principe di Galles.

DEA / ICAS94

I puristi potrebbero avere da ridire dal momento che tra il Glen Check e il principe di Galles ci sarebbero delle differenze di colori e di incroci, di posizionamento degli scacchi e di dimensioni. Tuttavia se vediamo quella caratteristica trama, caratterizzata prevalentemente dal bianco e dal nero, non abbiamo dubbi sul come definirla. Inoltre è bene sottolineare che, nonostante il nome possa trarre in inganno, l’origine del pattern è scozzese e non gallese.

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In seno alla famiglia reale, Carlo III non è il solo ad avere apprezzato il principe di Galles. La stessa principessa Diana è stata ritratta almeno un paio di volte con capi realizzati con tessuti quegli specifici scacchi.

Carlo nel 1987 in Germania in principe di Galles e Diana con una giacca pied de poule.

Anwar Hussein/Getty Images

In tempi più recenti invece, Kate ha sfoggiato vari capi in principe di Galles e così ha fatto nel periodo da working royal anche Meghan. Più per moda che rispetto per una tradizione, a giudicare dagli outfit.

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Forse è per questo che il discreto William non ha ancora infilato una giacca che conquisterebbe subito le prime pagine dei giornali. Sono già abbastanza i titoli che lo riguardano suo malgrado a causa di quel fratello chiacchierone che ha pubblicato il best seller Spare. Un capo di abbigliamento può tranquillamente aspettare il momento giusto per uscire dall'armadio.