Harry e Meghan, i paparazzi come 26 anni fa: la fuga e l'incidente sfiorato sono un déjà vu

Harry e Meghan, i paparazzi come 26 anni fa: la fuga e l'incidente sfiorato sono un déjà vu

Quello che è successo oggi a New York riporta alla mente l'incidente d'auto nel quale morì lady Diana. Era il 1997, la Mercedes su cui viaggiava con Dodi al-Fayed, inseguita da un cronista e da fotografi, si schiantò contro un pilastro

Harry e Meghan, i paparazzi come 26 anni fa: la fuga e l'incidente sfiorato sono un déjà vu
Getty
Lady Diana e il Principe Harry

A oltre 25 anni dalla tragica fine della principessa Diana e di Dodi al-Fayed, in un incidente d’auto a Parigi nel tunnel dell’Alma mentre sfuggivano ai paparazzi, lo spettro di quel dramma sembra abbattersi sul secondogenito della principessa del Galles, Harry, e su sua moglie Meghan Markle

Due ore di alta tensione quelle vissute dai duchi di Sussex ieri sera a New York, in cui hanno corso il rischio di incorrere in un incidente fatale. 

La coppia, insieme alla madre di Meghan Doria, era reduce dallo Ziegfield Theatre, dove la duchessa era stata premiata dalla leggendaria femminista Gloria Steinem per il suo attivismo a favore delle donne.

Saliti a bordo di un Suv i tre sono stati coinvolti in un inseguimento quasi catastrofico da uno sciame di paparazzi molto aggressivi nel cuore di Manhattan. Nel tentativo di sfuggire ai fotografi affamati di scatti, “hanno evitato per un soffio di esser coinvolti in un grave tamponamento a catena”, ha raccontato una fonte vicina alla coppia al New York Post.

Quella di ieri era la prima apparizione pubblica di Harry e Meghan dopo l'incoronazione di re Carlo il 6 maggio scorso, alla quale il principe ha partecipato da solo. La coppia si era lasciata fotografare all'entrata e all'uscita dall'evento. Ma poi una volta entrati in macchina, Harry e la moglie sono stati inseguiti da un gruppo di auto guidate in modo spericolato.

Harry e Meghan, incidente d’auto inseguiti dai paparazzi Ap
Harry e Meghan, incidente d’auto inseguiti dai paparazzi

"La loro sicurezza ha fatto di tutto per fermarli", ha raccontato ancora la fonte vicina alla coppia. All'uscita del teatro è salita sul Suv sul quale era arrivata all'evento, ma poi - visto che la situazione si complicava- ha abbandonato l'auto per salire su un taxi "come ultimo disperato tentativo di seminare i fotografi". Nell'inseguimento, un cameramen ha urtato una macchina, mentre un altro ha urtato un agente. 

"La polizia ha anche cercato di fermare i paparazzi che però hanno ignorato gli avvertimenti". Secondo il portavoce della coppia, che ha dato la notizia, l'inseguimento è durato oltre due ore, ha provocato molteplici collisioni che hanno coinvolto altre auto, pedoni e due agenti della polizia. Harry e Meghan, fa sapere ancora il portavoce, sono "scossi e provati".

La morte di Lady Diana e la guerra di Harry ai ‘paparazzi’

Inevitabile, nell'apprendere la notizia, non fare un salto indietro a quel drammatico 31 agosto 1997, quando Lady Diana rimase vittima, con Dodi al-Fayed, di un incidente automobilistico mortale sotto il tunnel del Pont de l'Alma a Parigi, mentre la Mercedes su cui viaggiavano era inseguita da un cronista e da alcuni fotografi.

 Nella foto di archivio del 31 agosto del 1997) , alcuni poliziotti intorno alla Mercedes di Lady Diana e Dodi Al Fayed dopo l' incidente sotto il tunnel del Ponte dell' Alma Ansa
Nella foto di archivio del 31 agosto del 1997) , alcuni poliziotti intorno alla Mercedes di Lady Diana e Dodi Al Fayed dopo l' incidente sotto il tunnel del Ponte dell' Alma

Proprio Harry coinvolto in una vicenda simile a quella vissuta dalla sua amata madre, lui che dichiaratamente, nella biografia ‘Spare’, ha messo nero su bianco quanto affermato da sempre, cioè che sono stati i paparazzi a causare la morte di Diana: “Lei moriva e loro scattavano foto”.

La sua versione dei fatti era già stata raccontata dal secondogenito di Re Carlo III in una intervista  al canale britannico Itv news in cui il duca di Sussex spiegava come nel tunnel dell’Alma, dove lui si era recato personalmente, fosse praticamente impossibile perdere il controllo dell’auto: “Era un tunnel corto, senza passaggi particolari”.

Da allora in poi, la rabbia e il rancore di Harry contro la stampa non sono mai passati. Le liti più frequenti che lo hanno visto in tribunale sono quelle contro i giornali. Particolarmente nota la sua battaglia contro i tabloid britannici riguardo la violazione della privacy e gli attacchi subiti dalla moglie Meghan. Una battaglia che, finora, non è riuscita, insieme alla ricerca di privacy di Harry e Meghan, a proteggere la coppia dalle intrusioni mediatiche continue nelle loro vite.

E allora, dopo il rischio corso ieri sera dalla coppia che ha rinunciato al titolo dei Windsor, le parole affidate al portavoce di Harry sembrano un nuovo, accorato appello al rispetto della privacy delle persone:  "Per quanto essere una figura pubblica implichi un livello di interesse da parte del pubblico, questo non deve essere il prezzo della sicurezza di nessuno. La diffusione di queste immagini, considerato il modo in cui sono state ottenute, incoraggia dei metodi altamente intrusivi che sono pericolosi per tutte le persone coinvolte".