32 anni fa moriva Diana Vreeland, la dea della moda. La sua storia in immagini
“Sono Diana, una dea, quindi dovrei essere magnifica, pura, meravigliosa come solo io posso rendere me stessa... Diana era una dea e io devo tener testa a quel nome””.
Così si definiva Diana Vreeland, scomparsa a New York il 22 agosto del 1989. Diana è stata una delle donne più influenti della moda a livello mondiale, ha rivoluzionato il modo di raccontarla e rappresentarla facendone un vero fenomeno di costume. Adorava gli eccessi e le disarmonie, aveva uno spiccato gusto per il surreale, ai confini con il paradosso. Sosteneva che la volgarità era un ingrediente importantissimo nella vita. E che un pizzico di cattivo gusto fosse come un bello spruzzo di paprika. Quello che temeva di più era la noia. Amava sentirsi raccontare storie straordinarie, non le importava se fossero vere o meno. Se qualcuno se ne usciva con frasi del tipo: “oggi non mi sento bene” si irritava. Come quella volta che disse alla modella-icona Veruschka: “Santo cielooo, cosa significaaa? Fai meglio a goderti la vita! Devi vivere qui e ora e realizzare i tuoi sogni”.
(Nella foto Diana sul suo divano rosso che amava chiamare “la mia finestra sull’inferno”, 1979)