Per raccontare la parabola di Diana Spencer si parte spesso e inevitabilmente dalla sua tragica fine. Il 31 agosto 1997, Lady Diana, insieme al suo compagno Dodi al-Fayed, rimase vittima di un incidente automobilistico sotto il tunnel del Pont de l'Alma a Parigi. La Mercedes su cui viaggiavano fu inseguita da un cronista e da alcuni fotografi e si schiantò contro un pilastro della galleria. Diana e Dodi morirono assieme a Henri Paul, responsabile della sicurezza dell'Hotel Ritz (di proprietà della famiglia al-Fayed) da dove erano partiti. Trevor Rees-Jones, membro della squadra di sicurezza privata della famiglia al-Fayed, rimase gravemente ferito.
La morte di Diana Spencer – la "regina del popolo" come l'aveva soprannominata l'allora Primo ministro Tony Blair – sconvolse milioni di sudditi del Regno Unito e mise a dura prova il protocollo di corte. Elisabetta II, erede della tradizione vittoriana, aveva mal tollerato la separazione di Diana dal figlio Carlo, suo erede al trono, e la successiva relazione della principessa con Dodi al-Fayed. Per la regina si dimostrò una spina nel fianco della regina in vita e persino nella morte.
LUTTO a metà. Dopo il grave lutto la regina Elisabetta gestì la situazione con evidente imbarazzo. Mentre un fiume di persone depositava mazzi di fiori per Diana davanti ai cancelli di Buckingham Palace e attendeva in coda, per ore e ore, di firmare i libri di condoglianze a St. James Palace, Elisabetta rimaneva nel castello scozzese di Balmoral. Rifiutò anche di far esibire la bandiera a mezz'asta sul Palazzo Reale: la tradizione vuole infatti che questa non venga innalzata se la regina è assente.
OCCHI PUNTATI. Elisabetta uscì dall'impasse decidendo di rientrare a Londra e di presenziare ai funerali che sarebbero stati pubblici, come Blair aveva consigliato (ma non di Stato). Non solo: la bandiera reale, in barba alla tradizione, sventolò a mezz'asta sul pennone più alto di Buckingham Palace. Il 5 settembre 1997 la sovrana parlò ai sudditi e ricordò Diana in diretta televisiva. Il giorno dopo due miliardi di persone seguirono in diretta le esequie di Lady D, trasformandole in uno degli eventi televisivi più visti della Storia.
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