DÉSIRÉE CLARY, DESIDERIA, LA REGINA DI SVEZIA E NORVEGIA | Museo Alessandro Roccavilla

DÉSIRÉE CLARY

Bernardine Eugénie Désirée Clary è nata a Marsiglia , in Francia, l’ 8 Novembre del 1777. Era figlia di François Clary, un ricco produttore e commerciante di seta , e di  Françoise Rose Somis, la sua seconda moglie, aveva una sorella e un fratello a cui rimase molto vicina per tutto il corso della sua vita. Suo fratello, Nicholas Joseph Clary, sposò Anne Jeanne Rouyer, dalla quale ebbe una figlia di nome Zénaïde Françoise;   sua sorella, invece,  Julie Clary , sposò Giuseppe Bonaparte e in seguito divenne regina di Napoli e di Spagna. Da bambina, Désirée, fu mandata in convento per essere educata come si conveniva alle ragazze appartenenti alle classi agiate di quel periodo pre-rivoluzionario della Francia, ma, purtroppo, quando aveva solo undici anni, durante la rivoluzione del 1789, tutti i conventi vennero chiusi, e Désirée ritornò in famiglia a vivere con i propri genitori e da allora in poi fu obbligatoriamente istruita a casa. La sua educazione fu reputata abbastanza superficiale, così come era in uso per la maggior parte delle ragazze di quell’epoca, si dice anche che per tutta la sua vita fu molto devota alla sua famiglia.

Napoleone Bonaparte e Desirée, si conobbero, nel 1794, nella città di Marsiglia e poco dopo presero impegno di matrimonio, seppure in modo non del tutto formale.
Bonaparte nel mentre è a Parigi alla disperata ricerca di un incarico militare poichè le sue finanze sono estremamente ridotte e ai suoi occhi il matrimonio con Desirée potrebbe essere una soluzione al problema. La famiglia Clary è, infatti, benestante e Napoleone cerca di accasarsi risolvendo in questo modo i suoi problemi economici.  Ma Napoleone si trova, per l’appunto, a Parigi, ed è proprio lì dove comincia a frequentare qualche salotto, ma soprattutto comincia a restare ammaliato dalle donne parigine, per questo non si fece più sentire, lasciando la povera Desirée nella più completa disperazione. Successivamente lui conobbe Giuseppina, un’esperta donna, ben introdotta negli ambienti parigini che contano, e se ne innamora. In men che non si dica viene organizzato il matrimonio tra i due che si sposano intorno al 1796.  Tra il 1795 ed il 1797, Désirée visse a Genova con la madre. Andò poi a vivere con la sorella Giulia e il cognato Giuseppe, ambasciatore francese a Roma. Il rapporto con sua sorella era sempre molto profondo e intenso. Fu, anche per poco tempo promessa sposa del generale francese Léonard Duphot, che purtroppo fu però ucciso, durante alcuni disordini scoppiati a Roma, alla vigilia del loro matrimonio. Dopo il suo ritorno in Francia, Désirée incontra il suo futuro marito, il generale francese Jean-Baptiste Jules Bernadotte. Si sposarono a Sceaux nel 1798. La coppia ebbe un figlio, di nome Oscar, nato nel 1799. Bernadotte era uno dei maggiori generali dell’esercito francese e per questa ragione di solito lontano da Parigi. Désirée, nonostante tutto, viveva un’agiata vita sociale a Parigi durante le lunghe assenze del marito, sebbene preferisse un’informale vita familiare a quella della Corte Imperiale. Intorno al 1804, Bernadotte, fu nominato Governatore di Hannover.

 

Désirée, per questo motivo, con il figlio si trasferì ad Amburgo, ma presto ritornò nella sua amata Francia, non si sentiva felice lontano da Parigi. Quando il marito fu nominato Principe di Pontecorvo nel 1806, Désirée gli chiese preoccupata se sarebbe stato costretto a lasciare Parigi, e ne fu più che  felice quando fu poi certo che ciò non sarebbe accaduto. Successivamente, però, venne nominato erede al trono di Svezia. Désirée inizialmente pensò che questa situazione doveva essere simile alla posizione di Principe di Pontecorvo, ma ne fu dispiaciuta quando scoprì che, a causa delle scelte del marito, doveva lasciare Parigi.

Désirée Clary - Wikipedia

 

Visitò la Svezia per la prima volta nel 1810, ma non riuscì ad adattarsi alle richieste dell’etichetta del cerimoniale di corte. Si diceva anche che a corte fosse trattata con un certo snobismo. Perfino il clima atmosferico fu un suonemico; arrivata durante l’inverno, odiava tanto la neve al punto da arrivare addirittura a piangere. Non aveva mai desiderato diventare regina e non voleva trasferirsi così lontano dalla sua famiglia. Lasciò successivmente la Svezia nel 1811, sotto il nome di “Contessa di Gotland”, ufficialmente per motivi di salute, e ritornò a Parigi. Vi rimase per dodici anni, lasciando in Svezia il marito e il figlio; lei stessa disse che la nobiltà svedese l’aveva trattata come se fossero di ghiaccio. Soggiornò in incognito a Parigi, evitando in tal modo la politica durante il difficile periodo in cui la Svezia era in guerra con la Francia. Comunque la sua abitazione era sorvegliata dalla polizia, così come spiegavano le sue famose lettere. Quando Napoleone fu sconfitto, nel 1814, la sua casa divenne un rifugio per la sorella Giulia. Poco dopo, nel 1818, suo marito diventò Re di Svezia, ma lei rimase ancora a Parigi, sempre per vari  motivi di salute. Il marito, una volta in Svezia, ebbe come amante la nobildonna Mariana Koskull. Désirée, nel mentre, dava ricevimenti a Parigi come Regina di Svezia i giovedì e le domeniche, anche se continuava ad usare il titolo di Contessa. S’innamorò del primo ministro francese, il Duca di Richelieu, e lo seguì nei suoi viaggi fino alla sua morte nel 1822. L’anno dopo, Désirée tornò in Svezia, con la promessa sposa di suo figlio, Giuseppina di Leuchtenberg. Il 21 agosto 1829 venne incoronata Regina su sua richiesta. Parlò anche di una incoronazione in Norvegia, ma i norvegesi la considerarono impossibile a causa della sua religione.

Désirée Clary - WikipediaNon vi è nulla che indichi che lei abbia mai avuto alcuna influenza politica. Trascorreva le sue estati al Castello di Drottningholm o al Castello di Rosersberg e spesso visitava anche le terme svedesi, come ad esempio quella di Ramlösa. La corte era sbalordita dal suo atteggiamento informale. ogni mattina faceva visita a suo marito in camicia da notte, atteggiamento scioccante per lui, a quel tempo solito discutere con i membri del Consiglio di Stato nei propri appartamenti. Altrimenti s’incontravano solo in occasioni formali: poiché era sempre in ritardo a cena, lui smise pranzare con lei e preferì pranzare da solo. Non era raro, tra l’altro, che i nobili della corte si sedessero da soli a tavola, senza l’attuale coppia reale. Desideria andava a letto tardi e si svegliava tardi.  Malgrado tutto, non divenne mai popolare presso la corte reale, non riuscì mai a parlare lo svedese e molti dicono siano stati gli sforzi nei suoi tentativi d’imparare la lingua. Mantenne la sua solita compagnia francese: sua nipote, la contessa Marcelle Tascher de la Pagerie, era la sua dama di compagnia. Tra le altre sue dame più note vi furono le norvegesi Kathinka Falbe e Jana Falbe. Nel 1853 avrebbe tanto voluto fare ritorno a Parigi, ma la sua paura per i viaggi in mare non glielo permise. Dopo essere diventata vedova divenne ancora più eccentrica. Andava a letto la mattina, si alzava la sera, faceva colazione di notte e vagava nei corridoi del castello con una candela. Si diceva che si divertiva a fare visite a sorpresa, e che qualche volta portasse i bambini di strada al palazzo per dar loro qualche dolcetto per cibarsi. Spiacevolmente, Désirée morì a Stoccolma il 17 dicembre 1860. Venne sepolta nella Chiesa di Riddarholmen.

Jean-Baptiste Jules Bernadotte, re di Svezia e Norvegia, maresciallo (1804)

(Nato Pau, 1763 – morto, 1844)

  Bernadotte, maresciallo dell’Impero (1804), re di Svezia e Norvegia (1818-1844), esisteva ben prima di Bonaparte. Era uno dei generali che poteva affermare di essere un rivale del futuro imperatore. Infine, fu l’unico delle strette relazioni di Napoleone ad ottenere il successo rigorosamente da solo. Oggi è l’antenato di diversi monarchi, non solo in Svezia, ma anche in Norvegia, Lussemburgo, Belgio e Danimarca.


Il figlio di un sarto Pau fece una sorprendente ascesa al potere. In giovane età, Bernadotte si arruolò prima nell’esercito reale e poi negli eserciti rivoluzionari. Generale nel 1794, lasciò l’Armata del Reno per prestare il suo sostegno a Bonaparte in Italia nel 1797. Gli fu chiesto di portare le bandiere nemiche al Direttorio. Dopo una breve missione come ambasciatore a Vienna, divenne ministro della guerra sotto il Direttorio, dal luglio al settembre 1799.

Bernadotte non sarebbe mai stato un incrollabile sostenitore di Bonaparte. Rifiutò di prendere parte al colpo di stato del 18-Brumaire, e si guadagnò così la reputazione di essere un giacobino radicale. Come comandante dell’Armata d’Occidente, il suo nome era legato a quella che era chiamata la cospirazione “butter pot” (dal momento che i volantini anti-Bonaparte circolavano in questi vasi). Sposò Poi Désirée Clary, l’ex fidanzata di Bonaparte, diventando così cognato di Giuseppe Bonaparte, sposato con Julie Clary dal 1794.

Ciononostante, fu nominato maresciallo nel 1804 e principe di Pontecorvo due anni dopo, anche se giocò un ruolo minore nelle battaglie maggiori. Durante le due battaglie simultanee ad Auerstädt e Jena, fu apparentemente a lungo portato rinforzi. Napoleone non lo aveva contro, probabilmente a causa della passata relazione dell’imperatore con Désirée Clary.

Mentre inseguiva i resti dell’esercito prussiano dopo la battaglia, Bernadotte prese contatti con gli svedesi fatti prigionieri a Lubecca. Questo si dimostrò un passo importante, poiché il 21 agosto 1810, senza dubbio a causa dei rapporti che aveva formato con i prigionieri, fu eletto principe ereditario di Svezia dagli Stati Generali dell’Öretro. Gli svedesi speravano di avere un sovrano che avrebbe avuto l’approvazione di Napoleone. L’imperatore non appoggiò Bernadotte, ma non si oppose nemmeno a lui. Il nuovo principe stesso “divenne” completamente svedese: rinunciò al cattolicesimo e prese a cuore gli affari del regno.

Alcuni si chiedevano se sarebbe diventato un traditore. Nel 1812 si avvicinò alla Russia ed entrò in una coalizione contro la Francia nel 1813. Il suo esercito sconfisse Oudinot a Grossberen e Ney a Dennewitz. Anche se potrebbe aver desiderato il trono francese come si diceva che non l’aveva ottenuto; tuttavia il Trattato di Kiel del 14 gennaio 1814 gli garantì il trono di Norvegia. Il 5 febbraio 1818 prese il nome di Carlo XIV, re di Svezia e Norvegia. La dinastia da lui fondata regna ancora in Svezia.


 

Sitografia:

http://www.ilbuongiorno.com/ www.wikiwand.com/ www.napoleone1769.blogspot.com/ www.ilrecensore.com


ARTICOLO DI GIORGIA GRANO DELLA CLASSE IV I DEL LICEO LINGUISTICO