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Terza edizione

Ritorna la “regata della grande boa”, sulla rotta del sommergibile rubato dal comandante Belloni

Il sommergibile Galileo Ferraris
Il sommergibile Galileo Ferraris, battello che Angelo Belloni ricevette dalla Marina italiana dopo la dismissione - Foto d'Archivio

Continua la… Caccia a Ottobre Rosso, alias la Grande Boa Odas – Italia 1 del Cnr. Tra venerdì 12 e domenica 14 aprile andrà in scena la terza edizione della regata d’altura La Grande Boa – Trofeo comandante Belloni organizzata dalla Lega navale di Lerici insieme a quella di Milano sulla rotta di andata e ritorno tra Porto Venere e la boa oceanografica.

Dopo le avventure delle due passate edizioni caratterizzate dall’affannosa ricerca della boa “fantasma” – in perfetta analogia con l’occultamento in quello stesso tratto di mare nell’ottobre del 1914 del sommergibile rubato dal comandante Belloni, pioniere della subacquea e patriota, inseguito dalla flotta in una sorta di antesignana caccia a ottobre rosso nostrana -, il comitato organizzatore, ottenute le rassicurazioni del Cnr sulla presenza in mare della boa, esprime ottimismo sul fatto che sia finalmente la volta buona, al terzo tentativo, per il suggestivo incontro in alto mare degli equipaggi con questo avamposto scientifico, casa di un ricchissimo ecosistema nel mezzo del mar ligure.

Questa edizione avrà come cornice (e base a terra) Porto Venere, dove sono previsti briefing e cena per i regatanti venerdì 12 aprile e la premiazione domenica 14. Tutto presso il molo del porticciolo dal quale poter scrutare il blu cobalto dell’orizzonte oltre le bocche di San Pietro dalle quali è previsto lo scenografico passaggio delle imbarcazioni subito dopo il colpo di cannone.

In programma, venerdì 12 aprile alle 16, presso la sala consiliare del comune di Porto Venere, anche un incontro di approfondimento sulla figura del comandante Belloni, che proprio a Porto Venere concepì e realizzò le sue invenzioni più importanti: la vasca e il cappuccio Belloni per l’impiego insidioso degli operatori subacquei, strumenti rivelatesi efficacissimi anche per il salvataggio del personale da sommergibili sinistrati.

In coerenza coi valori di tradizione marinaresca propri della manifestazione – e dare agli appassionati il piacere di continuare ad ammirare barche dal mitico passato, ancora perfettamente naviganti – in aggiunta alle classi regata Orc e alla classe Crociera Fiv, quest’anno sarà presente anche la classe denominata Classic IOR (da iscrivere in categoria Barche d’Epoca) promossa dal compianto Giancarlo Lodigiani, presidente dell’Aive recentemente scomparso.

Come di consueto, il vincitore Overall dell’edizione 2023, WB8 di G. Bassetti timonata da Mauro Pelaschier, rimetterà in palio il Challenge Trofeo comandante Belloni.

Per maggiori informazioni e iscrizioni cliccare qui.

 

Programma della manifestazione

Venerdì 12 aprile

– Accoglienza barche presso il porticciolo di Porto Venere

– Ore 16.00; Conferenza presso l’aula consiliare del Comune: “…spirito del ferro e dell’acciaio”. La vita avventurosa di Angelo Belloni

– ore 18.15; Briefing equipaggi presso la terrazza sul molo del porticciolo

– ore 19.30; Apericena per gli equipaggi presso il molo del porticciolo

 

Sabato 13 aprile

– ore 07.00; Partenza della regata

 

Domenica 14 aprile

– ore 12.00; Orario limite di arrivo

– ore 13.00; Premiazione presso molo del porticciolo

 

Boa Odas – Italia 1 del Cnr

A testimonianza della forte attenzione ed impegno della Lega Navale per le tematiche ambientali, la scelta della boa oceanografica del Cnr quale luogo da raggiungere nell’alto mare unisce la dimensione della vela d’altura e della passione per il mare con una eccellenza scientifica del paese.

La Boa Odas Italia 1 rappresenta infatti un esempio unico di laboratorio marino d’altura a palo. La struttura, posizionata in mare aperto a 40 miglia dalla costa nel bacino ligure-toscano e provenzale, è lunga complessivamente 51 m, di cui 36 immersi e ha un peso a terra di circa 12 tonnellate. La boa è un laboratorio completamente autonomo, che trae energia dalle fonti rinnovabili di sole e vento, e comunica con il mondo esterno utilizzando un collegamento satellitare.

Equipaggiata con un set di sensori meteorologici e una stazione meteo integrata, e dotata di un barometro per misurare la pressione atmosferica e una bussola, permette di raccogliere e trasmettere dati utili ai centri di meteorologia nazionali ed internazionali, contribuendo così alla realizzazione delle previsioni del tempo e permettendo di sviluppare confronti fra le osservazioni da satellite e le misure raccolte direttamente in mare.

Il progetto è stato realizzato dal Cnr in collaborazione con l’Acquario di Genova nell’ambito di un’iniziativa cofinanziata del Miur (Legge 6/2000 – Iniziative per la diffusione della cultura scientifica). Grazie a filmati e immagini acquisiti dallo strumento è possibile osservare l’ambiente marino in condizioni assolutamente naturali, alla scoperta della ricca comunità biologica che questa ‘isola in miniatura’ è in grado di offrire.

 

Trofeo comandante Belloni

“…Ciò che Angelo Belloni ha pensato, immaginato, inventato, osato deve essere reso noto agli italiani.” Così scrive nella presentazione dell’autobiografia di Angelo Belloni “50 anni di mare” l’ammiraglio Gino Birindelli, capo di stato maggiore e medaglia d’oro al valor militare conseguita, insieme ad altri 32 operatori della X flottiglia Mas, per le azioni contro la flotta nemica compiute durante l’ultimo conflitto mondiale.

Azioni eclatanti, fatte da pochi uomini contro la marina britannica, la più potente dell’epoca, rese possibili grazie alle intuizioni strategiche e tecniche del comandante Belloni – a cui è intitolato questo trofeo della Lega Navale – primo a concepire e a propugnare l’impiego insidioso dell’arma sottomarina e pioniere degli apparati subacquei – come il vestito cappuccio, gli autorespiratori a ossigeno o la vasca per l’uscita dai sommergibili immersi – che consentirono le imprese belliche degli incursori della Marina.

 

Il legame che unisce le vicende del comandante Belloni alla Grande boa del Cnr

È quello, più o meno, il punto in cui il 4 ottobre 1914 il comandante Belloni, pervaso da incondizionato amor di patria, dava inizio alla temeraria impresa del furto del sommergibile, commissionato dalla marina russa a Fiat Sangiorgio di cui il Belloni era il collaudatore. Obiettivo dell’impresa – poi arenatasi per il blocco operato dai francesi, timorosi delle conseguenze diplomatiche con l’Italia – era una missione insidiosa dentro la piazza forte di Pola dove affondare le corazzate austriache alla fonda e così determinare il vantaggio del dominio italiano dell’amarissimo, in previsione dell’inevitabile precipitare in guerra anche dell’Italia, allora ancora neutralista.

La regata ripercorre idealmente il tragitto compiuto dal Belloni fino al punto in cui – sequestrando l’ignaro equipaggio con la scusa di missione segretissima – occultò il battello sotto la superficie per dare inizio alla folle fuga dal sapore dannunziano per amore dell’Italia, inseguito dalla flotta in una specie di nostrana caccia all’ottobre rosso.

Ma il prossimo 10 aprile, da quel punto in mezzo al mar ligure, la rotta sarà nuovamente verso Palmaria e Porto Venere, quasi a simboleggiare la conclusione pacifica, 119 anni dopo, di una vicenda di altri tempi e diversa temperie ma con un filo conduttore che giunge fino a noi: l’amore per l’Italia.

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