Già Leone d'oro a Venezia nel 2008 con il suo The wrestler, in cui si apprezza una grande interpretazione di Mickey Rourke, Darren Aronofsky si conferma come uno dei registi dalla poetica più originale degli anni 2000. Reso famoso a livello internazionale dal film Requiem for a dream, la sua cifra stilistica si muove soprattutto intorno al tema dell'ossessione. Motivo, quest'ultimo, che permea la sua opera prima: il capolavoro underground π - Il teorema del delirio. Ecco, quindi, la biografia e la filmografia dell'autore, per sapere quali sono i suoi film imperdibili.

A proposito di Darren Aronofsky

Ormai si può considerare un regista di culto: parliamo di Darren Aronofsky, autore che nasce a New York il 12 febbraio 1969, in una famiglia ebraica di origini russe e ucraine. Da sempre animato da spirito creativo e con la passione per l'arte, in gioventù si diletta a fare graffiti. Frequenta l'Università di Harvard, dove studia antropologia, cinema e animazione: il lungometraggio che realizza per la tesi di laurea diventa finalista del National Student Academy Award. Nel 1996 Aronofsky inizia a dedicarsi a quello che tutt'oggi resta uno dei film più particolari della storia del cinema moderna, cioè π - Il teorema del delirio: nel 1998 ne viene ultimata la sceneggiatura.

A proposito di Darren Aronofsky e della sua vita privata, il regista, sceneggiatore e produttore è stato fidanzato con l'attrice Rachel Weisz dal 2001 fino al 2010 e i due hanno anche un figlio, Henry Chance Aronofsky, nato nel 2006. In seguito, dal 2012 al 2015, ha una storia con Brandi-Ann Milbradt, produttrice cinematografica e televisiva di origini canadesi, quindi, nel novembre 2016, Darren Aronofsky e Jennifer Lawrence ufficializzano una relazione che, però, finisce nel 2017.

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John Lamparski //Getty Images

Darren Aronofsky filmografia

In merito a Darren Aronofsky e i film cui si dedica agli inizi della carriera, si tratta soprattutto di produzioni a basso budget caratterizzate da un montaggio sempre molto serrato e inquadrature brevi: ne è un esempio Requiem for a Dream. Altri tratti distintivi dello stile del regista sono l'uso dello split-screen e di primi piani insieme a riprese a grandi distanze: ciò crea un senso di distacco. Darren Aronofsky con Mother, ultimo lavoro dietro la cinepresa, si può dire abbia spiazzato tutti. Ecco, dunque, quella che di Darren Aronofsky è la filmografia completa, aggiornata al 2022.

π – Il teorema del delirio

Maximilian Cohen è un singolare matematico che, dopo un incidente avuto da piccolo, soffre di ricorrenti crisi epilettiche e forti emicranie. Il ragazzo ha l'ossessione di trovare connessioni numeriche con vicende di tutti i tipi: scopre un numero che pare avere correlazione con l'andamento di Wall Street ed è convinto che quel numero contenga anche l'essenza della vita. Deve scoprirne il significato, ma due gruppi di persone si mettono alle sue costole per impadronirsi del segreto π – Il teorema del delirio è un film del 1998.

Requiem for a dream

Requiem for a dream di Darren Aronofsky è un film del 2000 basato sull’omonimo romanzo di Hubert Selby. La pellicola si divide in tre capitoli che, di pari passo con l’alternarsi delle stagioni, rappresentano il percorso dei protagonisti, tutti caduti nel circolo della droga. Tra le star nel cast c'è Jared Leto.

The fountain – L'albero della vita

The fountain - L'albero della vita, film diretto da Darren Aronofsky nel 2006, racconta la storia di Tomas Creo (Hugh Jackman), un medico impegnato nella ricerca di una cura per il cancro al cervello, soprattutto per sua moglie Isabel, malata da tempo. Lei intanto scrive un racconto che s'intreccia con la loro vita, manipolando fantasia e realtà. Tutte le volte che il protagonista della sua penna deve affrontare una sfida, si divide in tre persone: queste si misurano sotto l'Albero della Vita, una pianta storica che custodisce il segreto della vita sulla morte oppure della rassegnazione a essa. Riusciranno a salvare Isabel dalla malattia?

The wrestler

The wrestler, del 2008, di Darren Aronofsky vince il Leone d'oro al Festival del Cinema di Venezia. Il film racconta la storia di Randy "The Ram" Robinson che, alla fine degli anni '80, è tra i wrestler più famosi e acclamati al mondo, salvo poi cadere in ristrettezze finanziarie. Randy cerca di ricostruire la sua vita riallacciando i rapporti con la figlia, la quale si mostra molto diffidente per via del comportamento del padre nel corso degli anni. Quindi cerca di convincere la ballerina di lap dance Cassidy a rendere stabile la relazione che ha con lui, ma la donna è restia. Frustrato e incapace di reagire alle delusioni, Randy si rifugia nella cocaina e nell'alcol, poi passa una notte di follia con una giovane sconosciuta, infine accetta di disputare lo scontro con uno dei suoi più temibili avversari.

Il cigno nero

Il cigno nero è un film del 2010 di Darren Aronofsky. Il New York City Ballet ha l'esigenza di sostituire la prima ballerina, per lo spettacolo di apertura della stagione: Il lago dei cigni.
Il direttore artistico Thomas Leroy (Vincent Cassel) apre le audizioni per il ruolo della protagonista, il cigno bianco, sia per quello del suo doppio cattivo, il cigno nero. Scatta una forte rivalità, non priva di risvolti psichici, tra Nina (Natalie Portman) e Lily (Mila Kunis), nuova arrivata nella compagnia.

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Amy E. Price //Getty Images

Noah!

Noah!, è un film del 2014 diretto da Darren Aronofsky. Ingannata dal serpente, Eva disobbedisce ai divieti del Creatore, condannando la stirpe umana a cadere sulla Terra. Noè (Russell Crowe), figlio di Lamech, rappresenta l’ultima speranza per l’umanità: il Creatore, infatti, lo incarica di costruire un’arca, prima che la sua ira si abbatta sul pianeta, inondandolo e sancendo la morte degli impuri.

Mother!

Film del 2017, Mother di Darren Aronofsky è la storia di una coppia che vede la propria relazione messa a dura prova quando degli ospiti decisamente non attesi arrivano a bussare alla loro casa, sconvolgendo un'esistenza tranquilla fino a quel momento. La protagonista di quest'opera di Darren Aronofsky è Jennifer Lawrence. Come in molte altre produzioni del regista, anche in questo caso Darren Aronofsky in Madre fornisce una lettura allegorica dei fatti.